Nel
vasto panorama della ricerca sul microbiota intestinale, aspetto particolare
che ha catturato l’attenzione degli studiosi è
il ruolo dei funghi intestinali nella comunicazione bidirezionale tra
l’intestino e il cervello. Questo sistema intricato, noto come
l’asse
intestino-cervello, è fondamentale per la salute generale e può essere
influenzato in modi sorprendenti dai funghi residenti nell’intestino. Ricerche
preliminari suggeriscono che alcuni funghi, come Saccharomyces cerevisiae e
Candida albicans, potrebbero sintetizzare neurotrasmettitori che hanno un
impatto sulla funzione cerebrale. Un esempio è
la norepinefrina, una
molecola coinvolta nella regolazione
dell’umore e dello stress. La
fermentazione del lievito, presente in funghi come S. cerevisiae, può anche
produrre acidi grassi a catena corta che, trasportati attraverso il flusso
sanguigno, possono raggiungere il cervello influenzando diversi processi, tra
cui l’appetito e i cicli sonno-veglia. Allo stesso tempo, alcuni
neurotrasmettitori prodotti dall’ospite possono influenzare l’equilibrio dei
funghi intestinali, creando un intricato sistema di interazioni reciproche tra
cervello e micobioma.
La modulazione del sistema immunitario intestinale da
parte dei funghi ha conseguenze che si estendono ben oltre l’intestino. S.
cerevisiae e C. albicans contribuiscono al corretto sviluppo dell’equilibrio
immunitario, ma in alcune condizioni, si può
verificare un
’attivazione eccessiva di componenti immunitari antifungini.
Questo fenomeno è stato osservato in pazienti con
malattie infiammatorie
intestinali come la malattia di Crohn. È interessante notare che le
interazioni tra il micobioma intestinale e il sistema immunitario possono avere
impatti su organi al di fuori dell’intestino. Ad esempio, la composizione
alterata del micobioma intestinale è stata collegata alla gravità della
malattia
allergica delle vie aeree. Il rapporto simbiotico tra funghi e batteri
nell’intestino riveste un ruolo fondamentale nella modulazione dell’asse
intestino-cervello.