mercoledì 17 giugno 2020

Raggi Uv contro Covid


La luce ultravioletta a lunghezza d’onda corta, o radiazione UV-C, quella tipicamente prodotta da lampade a basso costo al Mercurio (usate ad esempio negli acquari per mantenere l’acqua igienizzata) ha un’ottima efficacia nel neutralizzare il coronavirus SARS-COV-2. Lo conferma uno studio sperimentale multidisciplinare effettuato da un gruppo di ricercatori, con diverse competenze, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dell’Università Statale di Milano, dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT) e dell’IRCCS Fondazione Don Gnocchi. È ben noto il potere germicida della luce UV-C (che ha tipicamente una lunghezza d’onda di 254 nanometri, ovvero 254 miliardesimi di metro) su batteri e virus, una proprietà dovuta alla sua capacità di rompere i legami molecolari di DNA e RNA che costituiscono questi microorganismi. Diversi sistemi basati su luce UV-C sono già utilizzati per la disinfezione di ambienti e superfici in ospedali e luoghi pubblici.

martedì 2 giugno 2020

Zangrillo e Bassetti: clinicamente il virus non esiste più, ha perso la sua potenza


Il nuovo coronavirus "clinicamente non esiste più" ed "ha perso la sua potenza di fuoco iniziale", tanto che attualmente i pazienti si presentano in condizioni meno gravi ed il decorso della malattia è più leggero. A sostenere che il SarsCov2 abbia cambiato volto, perdendo molta della sua virulenza, sono gli esperti Alberto Zangrillo (nella foto) e Matteo Bassetti. Ma tale fotografia rischia di essere fuorviante secondo lo pneumolgo Luca Richeldi, componente del Comitato scientifico, che avverte: "il virus circola ancora ed è sbagliato dare messaggi fuorvianti". Ed anche per il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa è "un messaggio sbagliato che rischia di confondere gli italiani".
Ad accendere il dibattito sono le dichiarazioni di Zangrillo, direttore della terapia intensiva del San Raffaele di Milano: "Clinicamente il nuovo coronavirus non esiste più. Circa un mese fa - ha sostenuto - sentivamo epidemiologi temere per fine mese o inizio giugno una nuova ondata e chissà quanti posti di terapia intensiva da occupare. In realtà il virus dal punto di vista clinico non esiste più. Qualcuno terrorizza il Paese". E che il virus non sia più lo stesso lo sostiene pure il direttore della clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti, partendo dalla sua esperienza sul campo.

Vaccino anti-Covid: si teme l’effetto calo dei contagiati sulla sperimentazione

 Il rapido declino dei contagi nel Regno Unito rischia di rallentare se non compromettere la sperimentazione per la messa a punto del vaccino anti-Covid, sul quale sta lavorando da mesi l'Università di Oxford in tandem con l'azienda Advent Irbm di Pomezia. Un vero paradosso, quello in cui si trovano i ricercatori del Jenner Institute, dove sono in corso i test al momento più avanzati in Europa su un prototipo: se il virus circolerà a bassi livelli, gli scienziati non potranno controllarne l'efficacia. "E' una corsa contro il tempo prima che il virus sparisca - ha dichiarato il professor Adrian Hill, coordinatore del programma di test, citato dai media britannici -. In precedenza avevamo detto che c'era l'80% di possibilità di sviluppare un vaccino efficace entro settembre. Ma ora quelle possibilità si sono ridotte al 50%. Ci troviamo in questa bizzarra situazione che vogliamo che il Covid resista, almeno ancora per un po'".