martedì 19 gennaio 2010

Il rapporto tra il medico “convenzionale” e il paziente che utilizza CAM


Un interessante studio, dal titolo “The use of complementary and alternative medicine by patients attending a general otolaryngology clinic: can we afford to ignore it?” (qui) è stato pubblicato sull’ultimo numero dell’ American journal of otolaryngology a firma di un gruppo di otorini (Shakeel M et al.) del Department of Otolaryngology Head and Neck Surgery della Aberdeen Royal Infirmary.
Gli autori hanno somministrato, nel periodo compreso tra l’Ottobre 2005 e il Gennaio 2006, un totale di 1366 questionari anonimi a pazienti che si rivolgevano per la prima volta al loro ambulatorio, con l’intento di conoscerne la prevalenza e lo scenario nell’utilizzo delle CAM per la cura delle patologie otorinolaringoiatriche.
Il 61% dei soggetti che hanno compilato il questionario, hanno dichiarato di avere fatto uso di CAM; almeno il 36% ne hanno fatto uso negli ultimi 12 mesi. I rimedi più popolari sono l’olio di fegato di merluzzo (368 pazienti su 833), l’aglio (197/833) il mirtillo rosso (181/833), l’aloe vera (176/833), l’olio di enotera (174/833) e l’echinacea (163/833). Il 27% degli intervistati ha dichiarato di avere fatto uso di massaggi, il 22% di agopuntura, il 16% di aromaterapia, il 14% di chiropratica o di reflessologia e il 13% di omeopatia. Il 17% ha dichiarato di fare uso delle CAM per le loro patologie correnti.
Soltanto l’8% ha dichiarato di trovare inefficaci le CAM, mentre il 57% raccomanderebbe questi trattamenti ad altri. Di particolare interesse è infine il dato relativo al rapporto con il proprio medico curante. Il 51% dei pazienti ha infatti dichiarato di non avere informato il proprio medico “convenzionale” del suo utilizzo di CAM.
Proprio questo ultimo è il concetto sul quale è opportuno soffermarsi maggiormente. Dal dato sopra riportato emergono infatti alcuni importanti interrogativi: è corretto che il medico curante non sia informato sull’utilizzo di CAM da parte del proprio paziente? Quale livello di informazione/formazione hanno i medici “convenzionali” su questi approcci terapeutici? Sono in condizione di valutare eventuali possibili interazioni tra le terapie “convenzionali” e altri trattamenti? Per quale ragione i pazienti non riferiscono al proprio medico curante l’utilizzo delle CAM?
G. Di Leone – Medico - Bari

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