giovedì 8 aprile 2010

E' il pediatra che previene l'osteoporosi


Raggiungere il picco di massa ossea nell'infanzia e nell'adolescenza è cruciale per ridurre il rischio di osteoporosi negli anni successivi
L'osteoporosi si può prevenire a partire dall'infanzia. Il dato emerge da una ricerca svolta dall'Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), secondo il quale solo al nord una esigua minoranza di donne (18%) sa che l'osteoporosi si previene fin da bambini e che l'accumulo di calcio e vitamina D insieme all'attività fisica regolare a questa età è fondamentale per costruire ossa forti. L'Osservatorio ha deciso di affrontare la questione da una duplice prospettiva che concerne sia l'età giovanile sia l'età adulta.

«Per cominciare» spiega Francesca Merzagora, presidente Onda «è necessario puntare di più sul ruolo del pediatra, finora quasi sempre escluso, per sensibilizzare alla prevenzione e a una educazione agli stili di vita sani le future donne». La prevenzione, infatti, come conferma Stefano Mora del Laboratorio di Endocrinologia Infantile dell'Istituto Scientifico San Raffaele inizia in età pediatrica. «L'unica prevenzione efficace» afferma Mora «si attua da giovani. E' quindi fondamentale trattare l'osteoporosi come malattia pediatrica. E' in questo momento, infatti, in cui si riesce ad aumentare in modo sensibile la massa ossea attraverso tre punti. Il primo è quello alimentare seguendo una dieta equilibrata. In genere questo è sufficiente a garantire il corretto apporto di calcio e vitamina D. Secondo: esercizio fisico regolare. Terzo: adeguata esposizione ai raggi solari. Anche quando c'è carenza di vitamina D, questo è il miglior sistema per produrla. Puntare, quindi, sul pediatra, troppo spesso escluso, può essere il segreto per una migliore informazione delle donne sulla malattia».
Pediatria 33
23 marzo 2010 - Anno 4, Numero 6
Elena Bosi, pediatra Milano

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