lunedì 15 settembre 2008

Additivi alimentari ed iperattività nei bambini

Uno studio, pubblicato dalla rivista Lancet (McCann D et al. Food additives and hyperactive behaviour in 3-year-old and 8/9-year-old children in the community: a randomised, double-blinded, placebo-controlled trial. Lancet. 2007 3; 370: 1560-7 ) e commissionato dalla Food Standards Agency (FSA, Agenzia britannica di vigilanza sui cibi) alla Università di Southampton stabilisce chiaramente un legame tra alcuni additivi alimentari largamente diffusi in commercio ed iperattività (disattenzione, impulsività, attività superiore alla norma) e deficit dell’attenzione, nei bambini di 3 e 8-9 anni di età, e non solo in quelli affetti dalla sindrome ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder). Si tratta di alcuni coloranti come il giallo arancio E110 e E104, l’azorubina E122, la artrazina E102, il rosso cocciniglia E124 e il rosso allura E129 ed un conservante, il benzoato di sodio E211 presenti in merendine, bibite, gelati, caramelle, succhi di frutta, chewing-gum, di larga diffusione.
L’aumentata iperattività è associata allo sviluppo di difficoltà educazionali, specialmente riguardo la capacità di lettura, e può compromettere la capacità dell’apprendimento scolastico.
Enrica Campanini, medico, Firenze

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