lunedì 8 settembre 2008

Sclerosi multipla e terapie complementari

La rivista Multiple sclerosis (Houndmills, Basingstoke, England) ha appena pubblicato sul numero di settembre di questo anno un interessante articolo a firma di Schwarz S. et al. dal titolo “Complementary and alternative medicine for multiple sclerosis ” (link )
Gli autori, dell’Università di Heidelberg in Germania, hanno voluto analizzare in un ampio campione (n=1573) di soggetti affetti da sclerosi multipla caratteristiche e motivazioni che li hanno indotti a rivolgersi alle terapie complementari (CAM), e gli effetti di tali scelte.
Il campione oggetto dello studio, individuato tra i membri della Società di sclerosi multipla della Germania (con una durata media della patologia pari a 18.1 +/- 10.5) è stato invitato a rispondere ad una questionario con 53 item. Il 44% dei pazienti ha mostrato una attitudine positiva verso le CAM (di questi il 70% fa un uso costante di almeno un metodo).
Tra le CAM citate, il 41% riferisce modificazioni della dieta, il 37% utilizza acidi grassi Omega-3, il 28% rimozione delle otturazioni in amalgama, il 28% l’utilizzo di vitamina E, il 36% di vitamina B, il 28% di vitamina C, il 26% di medicinali omeopatici e il 24% di selenio.
Il 69% del campione ha dichiarato di essere soddisfatto degli effetti delle CAM.
L’utilizzo delle CAM è risultato essere associato con scelte religiose, grado di autonomia, sesso femminile, lavoro di tipo impiegatizio ed elevata educazione. In confronto con le terapie convenzionali, le CAM hanno raramente mostrato effetti indesiderati (9% vs 59%).
Nel 52% dei casi i pazienti hanno dichiarato che la consultazione iniziale con i loro medici convenzionali è durata meno di 15 min.
Le conclusioni degli autori sono che le principali ragioni per il ricorso alle CAM sono l’elevata frequenza di effetti indesiderati e il basso livello di soddisfazione che questi pazienti dichiarano in riferimento al trattamento convenzionale e i troppo fugaci contatti medico/paziente.
Anche in questo caso si deve rilevare come, a fronte di un’indagine ben condotta e con numeri significativi, vi sia di fondo una scarsa conoscenza delle terapie complementari ed alternative (CAM), con la tendenza a generalizzare inglobando sotto questa definizione approcci terapeutici profondamente differenti tra di loro. Se è inoltre vero che le motivazioni di fondo per la scelta di queste metodiche da parte dei pazienti sono in genere ricorrenti, scarsa attenzione viene dedicata ai reali effetti clinici di queste terapie.
Giorgio Di Leone – Medico - Bari

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