domenica 13 febbraio 2011

Lo studio, sonnambuli per colpa del Dna


Roma, 8 feb. (Adnkronos Salute) - Scoperta nel Dna un'alterazione responsabile del sonnambulismo. Studiando diverse generazioni di una famiglia affetta da anni da questo problema, il team della Washington University School of Medicine (Usa) diretto da Christina Gurnett è risalito a un errore genetico localizzato su una sezione del cromosoma 20.Basta essere portatori di una sola copia del 'pezzetto' di Dna difettoso, per ritrovarsi a camminare nel sonno, spiegano gli esperti su 'Neurology'. Il team spera di riuscire a 'fotografare' tutti i geni coinvolti, per trovare una terapia che aiuti il 10% dei bambini colpiti da questo problema (che tocca anche un adulto su 50). Spesso il sonnambulismo si manifesta in modo benigno e si risolve con la crescita, ma alcuni casi estremi possono essere molto gravi e pericolosi, specie quando la condizione persiste nell'età adulta. I sonnambuli possono arrivare a compiere azioni complesse, come alzarsi dal letto, trovare le chiavi dell'auto, aprire la porta e mettersi alla guida. E normalmente al mattino dopo non si ricordano nulla. Per questo studio il team ha esaminato una famiglia di sonnambuli, in cui una bimba di 12 anni presentava il problema in modo particolarmente intenso: la piccola Hannah regolarmente finiva per uscire di casa in piena notte. Studiando quattro generazioni di familiari della bambina, i ricercatori hanno scoperto che 9 membri su 22 erano sonnambuli. Con vari gradi di difficoltà. Da uno zio che arrivava a indossare otto paia di calzini a notte, ad altri parenti che negli anni si sono involontariamente feriti o fratturati le dita dei piedi nelle loro scorribande notturne. Analizzando campioni di saliva di tutta la famiglia, il team ha localizzato il problema nel cromosoma 20, scoprendo che il tratto alterato 'nel mirino' passa con grande facilità di generazione in generazione. A questo punto il team punta a individuare il gene o i geni colpevoli. Per aprire la strada alla speranza di una terapia.
"Quotivadis" info@univadis.it 9/2/2010
Elena Bosi, pediatra Milano

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