mercoledì 9 marzo 2011

Inquinamento atmosferico trigger di infarto



Per entità del rischio e prevalenza nella popolazione, l'inquinamento atmosferico (il traffico, in particolare) si conferma un importante trigger dell'infarto acuto del miocardio, con un impatto negativo simile a quello di fattori scatenanti riconosciuti come l'esercizio fisico o il consumo di alcol o di caffè. E anche altri fattori di rischio minore, ma costantemente presenti, possono determinare considerevoli conseguenze in termini di salute pubblica. Sono le conclusioni di una valutazione comparativa di rischio fra trigger di infarto miocardico a livello individuale e di popolazione svolta da Tim S. Nawrot, del Centro di Scienze ambientali dell'università Hasselt di Diepenbeek (Belgio), e collaboratori. L'équipe ha analizzato 36 studi relativi a trigger non fatali di infarto, allo scopo di calcolare le frazioni di popolazione attribuibile (Paf), cioè la quota, sul totale degli infarti, attribuibile a una data causa. A livello individuale, la classifica decrescente dei trigger per capacità di provocare un infarto ha visto al primo posto l'uso di cocaina (aumento di rischio di 23 volte), seguito da pasti pesanti, uso di marijuana, emozioni negative, sforzi fisici, emozioni positive, rabbia, attività sessuale, esposizione al traffico, infezioni respiratorie, consumo di caffè e, in ultima posizione, inquinamento atmosferico (aumento di rischio del 5% circa). Ma a livello di popolazione i dati cambiano completamente, in quanto la prevalenza di esposizione per trigger è pari a 0,04% per l'uso di cocaina e a 100% per inquinamento atmosferico. Infatti il Paf più elevato è stato calcolato per l'esposizione al traffico (7,4%), seguito dallo sforzo fisico (6,2%), l'alcol (5,0%), il caffè (5,0%), l'inquinamento atmosferico (4,8%), le emozioni negative (3,9%), la rabbia (3,1%), i pasti pesanti (2,7%), le emozioni positive (2,4%), l'attività sessuale (2,2%), l'uso di cocaina (0,9%), l'uso di marijuana (0,8%) e le infezioni respiratorie (0,6%).

Lancet, 2011 Feb 24. [Epub ahead of print]

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Lunedì 7 marzo 2011
Elena Bosi, pediatra milano

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