Prescrivere
antibiotici per infezioni respiratorie non gravi oltre a essere inutile è anche
dannoso, in quanto non porta a guarigione più rapida e può avere effetti
avversi, nonché contribuire al fenomeno di resistenza dei patogeni. Sono queste
le evidenze riportate da uno studio europeo condotto da Paul Little
dell'Università di Southampton e pubblicato sulla rivista The Lancet infectious
diseases, in cui gli antibiotici confrontati con un placebo hanno dimostrato
pari efficacia nel risolvere i disturbi. Infezioni virali del tratto
respiratorio che hanno come sintomi tosse, respirazione difficile,
affaticamento e febbre non sono trattabili con gli antibiotici, tuttavia questi
farmaci sono spesso prescritti inutilmente: «L'abuso di antibiotici» sottolinea
il ricercatore in un'intervista alla Bbc «dovuto principalmente alla
prescrizione nelle cure primarie, oltre a essere inutile, può portare allo
sviluppo di resistenza. Inoltre, sono farmaci che possono avere effetti
collaterali come la diarrea, eruzioni cutanee e vomito». Nello studio
randomizzato, l'antibiotico è stato confrontato con un placebo su circa 2.000
pazienti con infezione del tratto respiratorio, ed è stato osservato che dopo
sette giorni di trattamento i due gruppi non hanno mostrato grosse differenze:
l'infezione si è risolta in entrambi indifferentemente e i pazienti trattati
con i farmaci hanno anche sofferto degli effetti avversi della cura. «I nostri
risultati» ha aggiunto Little «mostrano che la condizione dei pazienti migliora
spontaneamente. Ma, dato che è piccolo il numero di pazienti che possono
beneficiare di antibiotici, la sfida resta quella di identificare questi
individui». Risultati importanti anche secondo il Royal college of general
practitioners che sostiene quanto «sia importante che al medico generalista sia
chiaro quando deve o non deve prescrivere antibiotici ai suoi pazient, con
l'obiettivo di ridurre l'emergenza di ceppi batterici resistenti».
Tratto da Doctor News
33 21/12/2012
Dott.ssa Elena Bosi, Pediatra
Milano
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