domenica 20 ottobre 2013

Antibiotici: inutili e dannosi in infezioni respiratorie comuni


Prescrivere antibiotici per infezioni respiratorie non gravi oltre a essere inutile è anche dannoso, in quanto non porta a guarigione più rapida e può avere effetti avversi, nonché contribuire al fenomeno di resistenza dei patogeni. Sono queste le evidenze riportate da uno studio europeo condotto da Paul Little dell'Università di Southampton e pubblicato sulla rivista The Lancet infectious diseases, in cui gli antibiotici confrontati con un placebo hanno dimostrato pari efficacia nel risolvere i disturbi. Infezioni virali del tratto respiratorio che hanno come sintomi tosse, respirazione difficile, affaticamento e febbre non sono trattabili con gli antibiotici, tuttavia questi farmaci sono spesso prescritti inutilmente: «L'abuso di antibiotici» sottolinea il ricercatore in un'intervista alla Bbc «dovuto principalmente alla prescrizione nelle cure primarie, oltre a essere inutile, può portare allo sviluppo di resistenza. Inoltre, sono farmaci che possono avere effetti collaterali come la diarrea, eruzioni cutanee e vomito». Nello studio randomizzato, l'antibiotico è stato confrontato con un placebo su circa 2.000 pazienti con infezione del tratto respiratorio, ed è stato osservato che dopo sette giorni di trattamento i due gruppi non hanno mostrato grosse differenze: l'infezione si è risolta in entrambi indifferentemente e i pazienti trattati con i farmaci hanno anche sofferto degli effetti avversi della cura. «I nostri risultati» ha aggiunto Little «mostrano che la condizione dei pazienti migliora spontaneamente. Ma, dato che è piccolo il numero di pazienti che possono beneficiare di antibiotici, la sfida resta quella di identificare questi individui». Risultati importanti anche secondo il Royal college of general practitioners che sostiene quanto «sia importante che al medico generalista sia chiaro quando deve o non deve prescrivere antibiotici ai suoi pazient, con l'obiettivo di ridurre l'emergenza di ceppi batterici resistenti».

Tratto da Doctor News 33  21/12/2012

Dott.ssa Elena Bosi, Pediatra Milano

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