Numerosi
studi, più volte già richiamati sulla Pagina gialla, hanno dimostrato che, a
seguito dell’introduzione del vaccino antipneumococcico coniugato eptavalente
(PCV-7), si è assistito in varie parti del mondo all’emergere di nuovi ceppi
patogeni (secondo il ben noto fenomeno del “rimpiazzo”) e ad un significativo
aumento di polmoniti complicate (polmonite necrotizzante, enpiema) a questi correlate.
Uno studio condotto in 17 Centri pediatrici di patologia respiratoria del Regno
Unito tra il settembre 2006 ed il marzo 2011 ha dimostrato un aumento di dieci
volte dei casi di enpiema dovuti al sierotipo 19° (praticamente mai in causa
prima dell’inizio della vaccinazione PVC-7) e ha confermato la maggiore gravità
di questi casi rispetto a quelli dovuti ad altri sierotipi (maggior frequenza
di complicanze come l’ascesso, la fistola, il pneumotorace, associazione più
frequente con la sindrome uremico-emolitica, età media inferiore, necessità di
tempi di degenza significativamente più lunghi) (Thomas MF, et al. Arch Dis
Child 2012; 97:1070-2).
Fin qua niente di nuovo, direte, rispetto a quanto sapevamo
già. Anche perché un bello studio pubblicato su Pediatria Preventiva e Sociale
(Pasinato A, et al. 2012;3:15-21) ha di recente documentato che il fenomeno del
rimpiazzo con i sierotipi 5 e 19° non contenuti nel vaccino riguarda ormai
quasi la metà dei bambini italiani, sano o malati che siano. Quello che un po’
meraviglia (o forse no) è la leggerezza con cui si è data risposta a questo
problema. Si è cioè semplicemente pensato di sostituire il vaccino PCV-7 con un
vaccino a più ampio spettro (PCV-13) contenente
i ceppi emergenti. Ingenuità? Malafede (delle ditte che guidano la
nostra mente e la nostra mano)? Scarsa
attenzione? Scegliete voi. Sta di fatto che questa strategia sta già dando i
suoi scontati frutti … E uno studio appena pubblicato su una grande rivista di
pneumologia (Priftis KN, et al. Chest 2012 Aug 13. Epub ahead of print)
documentata come a distanza di soli due anni dall’introduzione del vaccino
PCV-13, nell’area di Sheffield, il 70 % (settanta!) degli pneumococchi isolati
da bambini con tosse cronica attribuibile a “bronchite batterica protratta”
(tosse catarrale persistente da più di tre settimane che risponde
all’antibiotico) appartengano a sierotipi NON contenuti nel vaccino PCV-13. Più
svelto che mai questo pneumococco. Ma, sono sicuro, già qualcuno si sta
apprestando a costruire settantasette nuovi vaccini per i rimanenti
settantasette sierotipi di Pneumococco … Olè.
A Ventura, La pagina gialla: L’angolo dello
Pneumococco.Ovvero:”Perseverare diabolicum”, in “Medico e Bambino”,
10/2012, p. 621
Dott.ssa Elena Bosi,
pediatra esperta in omeopatia
Milano
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