Gli studi realizzati negli ultimi decenni hanno
fornito gli elementi per correlarla definitivamente allo stress,
all’ipereccitabilità neuro-muscolare e all’alterazione del metabolismo di
alcuni ioni. Oggi infatti potremmo definirla come:
“una sindrome
caratterizzata essenzialmente da un insieme di sintomi funzionali legati ad
ipereccitabilità neuro-muscolare indotta dalla fatica e dallo stress,
attraverso l’alterazione del metabolismo di alcuni ioni, in particolare del
magnesio”
Nelle prime descrizioni la sindrome spasmofilica veniva
individuata dalla seguente tetrade
sintomatologica:
¨
astenia soprattutto mattutina
¨
ansia
¨
dolori muscolari
¨
ipereccitabilità neuro-muscolare.
Successivamente il corteo sintomatologico è andato
arricchendosi di numerosi altri elementi quali:
·
Disturbi dell’apparato respiratorio (sensazione di costrizione laringea
con o senza disfonia, oppressione toracica, dispnea sospirosa)
·
Disturbi dell’apparato cardiovascolare (tachicardia, extrasistolia,
precordialgie, sintomi vasomotori)
·
Disturbi dell’apparato digerente (alternanza di stipsi e diarrea,
discinesie biliari)
·
Dolori osteo-articolari e muscolo tendinei
·
Disturbi trofici delle unghie e dei capelli
·
Cefalea, vertigine, lipotimia
I segni
neuro-muscolari sono però i più importanti e frequenti; spesso permettono
di porre la diagnosi:
§ Contratture, crampi e cloni
§ Fascicolazioni palpebrali
§ Parestesie soprattutto delle
estremità
§ Iperriflessia osteo-tendinea
§ Tetania
Dal punto di vista psicologico è possibile tracciare
un profilo approssimativo del
soggetto spasmofilico il quale, in genere, presenta emotività con reazioni eccessive nei confronti
dell’ambiente, neurosi d’ansia, talora
neurosi fobico-ossessiva e , infine, come abbiamo già visto, depressione con
apatia e insonnia.
Esistono diverse forme cliniche. In particolare
ricordiamo la crisi acuta di tetania e la spasmofilia latente caratterizzata da
una moltitudine di sintomi che diventano evocatori per il loro raggruppamento e
la loro natura funzionale.
La diagnosi è completata dal rilievo di alcuni segni
clinici patognomonici:
ü il segno di Chvostek (contrazione del labbro superiore quando si
percuote con un martelletto il nervo facciale tra l’apofisi zigomatica e la
commisura labiale)
ü il segno di Trousseau, meno frequente ma molto evocatore
(atteggiamento della mano che si osserva nelle crisi acute, con le dita
contratte e semiflesse sul carpo, serrate le une contro le altre, come a
formare un cono).
Alcuni rilievi strumentali rivestono grande
importanza.
Le alterazioni
elettromiografiche, ad esempio sono presenti nel 90% delle femmine e nel
75-80% dei maschi. Questi segni elettromiografici sono rapidamente soppressi
dalle benzodiazepine (una iniezione di Diazepam può farli scomparire
totalmente) ed in minor misura, sono sensibili, ai beta-bloccanti.
La presenza di depressione si accompagna ad assenza
delle alterazioni elettromiografiche e questo fenomeno testimonia l’aspetto
evolutivo della sindrome spasmofilica, la sua continuità con le variazioni del
tono dell’umore e il legame tra la patologia funzionale , l’ambiente e la
personalità.
In circa il 50% dei soggetti con sindrome
spasmofilica si manifestano anche
variazioni delle concentrazioni di quattro cationi: calcio, magnesio, potassio e sodio.
E’ frequente la riduzione della concentrazione
intraeritrocitaria di magnesio, mentre i valori plasmatici di questo ione sono incostanti, spesso normali;
l’ipokaliemia è più costante. La calciuria è in genere importante con o senza ipocalcemia.
La spasmofilia può
quindi interessare tutto l’organismo o
diversi apparati, ma la sintomatologia presenta sempre un denominatore comune:
il carattere funzionale dei disturbi qualsiasi distretto sia interessato.
Alcuni fattori esogeni favoriscono lo scompenso dell’equilibrio del
paziente e la comparsa della sindrome spasmofilica.
§ La crescita troppo rapida
negli adolescenti
§ Gli anticoncezionali orali e
la gravidanza
§ Il malassorbimento
intestinale (vedi l’uso prolungato di lassativi e la disbiosi intestinale)
§ I trattamenti prolungati con
diuretici e corticosteroidi
§ Le infezioni recidivanti
§ L’abuso di alcolici
§ La deprivazione di sonno
§ I problemi esistenziali
3 commenti:
Buongiorno,
sono un adulto di 32 anni da qualche anno affetto da spasmi molto fastidiosi, soprattutto quello di sensazione di costrizione laringea.
vorrei poter entrare in contatto con il dottor Edoardo Felisi e conoscere i centri specialistici che si occupano di questi disturbi.
Grazie,
Lorenzo Cecchini
Salve, mi è stata diagnostica la sindrome spasmofilica più di 30 anni fa, quando appena appena se ne incominciava a parlare (ANCORA OGGI E' CONSIDERATA UNA PATOLOGIA MISTERIOSA). Nel 1989 ho avuto la mia prima crisi pesante (comunque ancora oggi l'inizio è sempre quello, parte tutto dalla pancia, localizzato nella zona dell'ombelico - ma chissà perchè nessuno guarda mai là) che attraverso tremori, crampi e spasmi mi ha portato ad una paresi totale (muovevo solo gli occhi) che è durata ca. 14 giorni. La paresi è infatti solo temporanea, e se si cura immediatamente con magnesio, potassio, calcio + D, vitamine del gruppo B e con il calore (anche le semplici lampade ultraviolette vanno bene) passa nel giro di pochi giorni. Ma attenzione che ritorna! La cura va rifatta almeno ogni 6 mesi per il resto della propria vita. Essendo la spasmofilia (ex tetania) un disturbo del metabolismo (almeno allora si pensava così, ora non so), in seguito mi hanno fatto fare indagini a livello della tiroide e della paratiroidi, ma sembra essere tutto a posto, i livelli ematici sono nella norma e le varie ecografia non fanno denotare nulla di strano.
Attualmente sto facendo indagini per una sospetta fibromialgia perchè presento molti dei sintomi tipici, ma ho anche altre sintomi piuttosto gravi che fanno pensare più al .... al momento non ricordo il nome!(quella che ha a che fare con i nervi e la mielina) e provoca spasmi e vibrazioni a livello degli organi interni (colpito maggiormente l'addome, quindi sono interessati particolarmente il cuore ed i polmoni: infatti, sembra di avere un infarto vero e proprio, manca completamente l'aria, è come avere un elefante seduto sopra il petto, la vibrazione stessa diventa dolorosa. Poi così come è venuta scompare completamente (a me dura ca. 30-40 minuti) lasciandomi completamente spossata e distrutta (come se mi avesse travolto un TIR)
Lo sbaglio maggiore è stato che in questi 30 anni mi hanno sempre mandato a farmi visitare da ortopedici e da neurologi, mentre invece questa malattia sembra essere decifrabile solo ed unicamente da un reumatologo. Perchè i primi due sanno curare solo gli effetti della malattia, mentre un reumatologo può veramente provare ad individuarne le cause. Sarà vero? Beh, io ci sto provando.
Vedi un po' qua:
Le malattie di interesse reumatologico considerate "rare" (comprese le vasculiti) ed i relativi codici di esenzione sono :
ARTERITE a CELLULE GIGANTI - RG0080
MALATTIA DI BEHCET - RC0210
SINDROME DI CHURG STRAUSS - RG0050
SINDROME DI COGAN - RF0270
CONNETTIVITE INDIFFERENZIATA - RMG010
CONNETTIVITE MISTA - RM0030
CRIOGLOBULINEMIA MISTA - RC0110
DERMATOMIOSITE - RM0010
FASCITE EOSINOFILA - RM0040
GRANULOMATOSI DI WEGNER - RG0070
SINDROME KAWASAKI - RG0040
MALATTIA di LYME - RA0030
POLIANGIOITE MICROSCOPICA - RG0020
POLICONDRITE - RM0060
POLIMIOSITE - RM0020
PORPORA DI HENOCH SCHOLEIN RICORRENTE - RD0030
MALATTIA DI TAKAYASU - RG0090
FIBROSI RETROPERITONEALE - RJ0020
POLIARTERITE NODOSA - RG0030
FASCITE DIFFUSA - RM0050
Io ipotizzerei anche una forma di allergia grave. Avete mai sentito parlare dell'allergia al NICKEL ? Beh, ho scoperto di avere anche quella.
Vi auguro buon divertimento (si fa per dire) nel cercare di capire di cosa siete affetti....intanto so bene che continuerete a stare male senza sapere di preciso perchè.
Ciao Emy
MI rispecchio pienamente nel tuo post di sopra...tuoi identici sintomi e stesso iter infinito per una diagnosi corretta...tu hai risolto qualcosa?
MI potresti contattare per darmi qualche dritta visto che sono tanti anni che hai questo problema??anche privatamente magari..
Grazie
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