domenica 6 settembre 2015

STRESS DA RIENTRO : E SE NON ESISTESSE ?

Parlare di come curare lo stress è molto di moda, soprattutto tra gli psicologi che scrivono su blog. Con una semplice ricerca on line potrete trovare centinaia di articoli in cui psicologi o presunti tali vi propinano i rimedi più efficaci per affrontare un nuovo anno di lavoro, di fatica, di sacrifici, con capi tirannici, colleghi sclerati e figli impossibili. Mi sono sempre chiesto quanto riuscissero a dare quello che a parole promettono, ma ancora non ho capito se funzionano. E allora eccomi qui, cari lettori, a scrivervi di stress da rientro. Si, perché mi chiedo: ma esiste veramente?
Lasciandomi interrogare dalla riflessione di uno dei più grandi studiosi della nostra società, il sociologo polacco Zygmunt Bauman, mi è venuto qualche dubbio. Viviamo in un momento storico in cui il tempo è compresso: tutto deve stare dentro all’attimo presente. Non servono passato e futuro, non c’è continuità, tutto deve essere consumato ora. Devo stare bene ora, non domani e non ieri. Devo comunicare tutto ora, non posso aspettare o rimandare. Devo essere felice ora, devo avere un buono stipendio ora, i miei figli devono andare bene a scuola ora, devo coltivare i miei hobby ora, devo uscire con gli amici ora… La compressione è necessaria a vendere la maggior quantità possibile di oggetti consumabili all’uomo (abbonamenti in palestra, universitari per le ripetizioni, giornate alle terme per rilassarsi, smartphone sempre più social) ma soprattutto tiene noi uomini-consumatori perennemente concentrati sulle possibilità di acquisto del qui ed ora.

Pensateci: se ci fermassimo, anche solo un attimo, a domandarci se veramente abbiamo bisogno di acquistare una certa merce o un certo servizio ci accorgeremmo che di moltissime cose potremmo tranquillamente fare a meno o, perlomeno, rimandarle a tempi futuri e il mercato collasserebbe. E allora mi chiedo, non è che anche con lo stress finiamo per fare così? Non è che, visto che le vacanze sono finite e quindi tutti dovremmo sentire lo stress da rientro, anche io mi sento stressato pur non essendolo? Non è che mi sto concentrando, involontariamente, a vedere tutto il negativo della mia vita perché devo consumare la cura e i consigli ora?
Non sono così ingenuo da non accorgermi di questa grande semplificazione e mi scuso con chi davvero soffre. Ma sono certo che chi soffre davvero sarà grato a chi, invece, avendo una vita oggettivamente meno complicata, la smetterà di lamentarsi per ogni cosa. Ricordiamoci che lamentarsi e parlare solo delle nostre disgrazie non fa aumentare il nostro benessere, anzi, lo abbatte. Allora mi chiedo, possiamo iniziare questo nuovo anno con più serenità? Credo di si, ma possiamo farlo solo se ci proviamo: se proviamo a fermarci e a chiederci “ma davvero la mia vita è così orribile? Ma davvero il rientro porta con se solo cose negative? Ma davvero i miei figli mi danno solo preoccupazioni e non sono mai come li vorrei? Ma davvero devo fare tutto subito? Ma davvero non ho un passato da ricordare né un futuro in cui progettare? Ma davvero il primo di settembre sono già così stressato?” Forse no.

Dott. Marco Bernardi
Psicologo
Milano


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