La sindrome nefrosica infantile potrebbe essere
direttamente correlata a un'intolleranza alimentare, tra cui quella al glutine.
Questo, almeno, è quanto emerge da una casistica di 8 bambini, sei maschi e due
femmine di età compresa tra 2 e 14 anni, con sindrome nefrosica refrattaria
alle terapie, trattati con dieta senza glutine per circa quattro anni. «Tutti i
bambini hanno avuto un miglioramento clinico che ha permesso la riduzione o
addirittura la sospensione degli steroidi» afferma Howard Trachtman della
Divisione di nefrologia pediatrica al NYU Langone Medical Center di New York.
La sindrome nefrosica è una condizione rara in età infantile che si manifesta
con proteinuria, ipoalbuminemia ed edemi, con funzione renale di solito
normale.
«Oltre il 90% dei bambini risponde a un ciclo iniziale di steroidi
orali, anche se nella successiva gestione della malattia dal 30 al 50% dei
pazienti sviluppa dipendenza da steroidi o frequenti recidive, cosa che rende
urgente il bisogno di sviluppare nuovi approcci terapeutici» spiega il
nefrologo statunitense, ricordando che negli ultimi 40 anni sono stati
pubblicati diversi casi clinici che associano le diete da intolleranza
alimentare al controllo della sindrome nefrosica. «Nello specifico, la
remissione della sindrome è stata raggiunta con diete di eliminazione tra cui
quella senza glutine» scrivono gli autori, secondo i quali queste osservazioni
suggeriscono che la sensibilità al glutine può contribuire alla malattia.«E la nostra casistica conferma che in un sottogruppo di bambini con sindrome nefrosica di difficile gestione l'eliminazione del glutine dalla dieta può ridurre la necessità di terapie immunosoppressive potenzialmente tossiche» puntualizza Trachtman, aggiungendo tuttavia che servono studi prospettici per confermare l'efficacia di una dieta priva di glutine nell'NS infantile. «In particolare, sarebbe opportuno individuare i biomarcatori in grado di identificare i pazienti con maggiori probabilità di beneficiare della dieta, chiarendone anche il meccanismo d'azione, dato anche il crescente utilizzo e il maggiore accesso ai prodotti alimentari privi di glutine» concludono i ricercatori.
Pediatrics 2016. doi: 10.1542/peds.2015-4528
https://dx.doi.org/10.1542/peds.2015-4528
Tratto da Doctor33 24 giugno ’16
Dott.Elena Bosi
Specialista in Pediatria
Esperta in Omeopatia e Medicine Complementari
Milano
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