Diagnosi triplicate con un caso ogni
286; è la celiachia malattia che in quarant’anni è arrivata a 200.000 diagnosi
e ad un sommerso che si aggira intorno alle 400.000 persone. A puntare i
riflettori su questi pazienti che non sanno di essere celiaci è l’Associazione
Italiana Celiachia (Aic), che celebra il suo quarantesimo compleanno con
l’Assemblea annuale in cui si affrontano le sfide ancora aperte.
“Negli ultimi quarant’anni le storie dei
celiaci sono per fortuna molto cambiate. Quattro decenni fa erano storie di
persone che lottavano per anni con sintomi che nessuno sapeva riconoscere:
bambini che non crescevano, donne che non riuscivano ad avere figli senza un
perché, persone in costante lotta con il sottopeso – spiega Giuseppe Di
Fabio, presidente Aic – Oggi, invece, i pazienti con i sintomi classici
vengono riconosciuti molto velocemente, nei bambini a volte si pone la diagnosi
anche prima di un anno di vita. Ciò significa poter vivere in modo normale e
senza disturbi con la dieta di esclusione, ovvero con prodotti senza glutine
presenti non più solo in farmacia ma in abbondanza in tutti i supermercati e
nei negozi specializzati”.
Tuttavia non mancano le
ombre: la diagnosi non è ancora un nodo risolto e solo il 30% dei pazienti
risulta diagnosticato rispetto a una popolazione attesa di 600.000 celiaci. La
diagnosi precoce di celiachia “è una forma indispensabile di prevenzione ed è
perciò fondamentale: il celiaco inconsapevole che assume glutine si espone a
complicanze anche gravi, spesso irreversibili, che ne compromettono la salute e
gravano sull’intera collettività per i costi sanitari e sociali che ne derivano
– precisa Marco Silano, Coordinatore del Comitato Scientifico di Aic –
Purtroppo oggi esiste il fenomeno dei ‘pazienti camaleonte’ e sono quelli che
dobbiamo scovare: si tratta di persone con sintomi non classici della celiachia
e inizialmente non riconducibili a questa patologia, dall’osteoporosi
all’infertilità, e i medici devono essere ‘allenati’ a sospettare la celiachia
di fronte a questi sintomi”.
Anche per questo Aic sta
promuovendo un ambizioso progetto di formazione e aggiornamento in tutta Italia
che coinvolge circa 2000 medici di famiglia, pediatri, specialisti e dietisti.
Come ogni anno, inoltre, Aic sarà impegnata nella Settimana della Celiachia, in
programma dall’11 al 19 Maggio, per informare e sensibilizzare i cittadini
sulla malattia. “Le tante iniziative di informazione non ci distraggono però da
un altro obiettivo fondamentale di Aic, ovvero far sì che i pazienti vedano
garantito il loro diritto alla diagnosi precoce ma anche alla terapia dietetica
– conclude Di Fabio – E’ necessario per questo garantire la sostenibilità
dell’assistenza, creando un modello digitale con buoni elettronici in tutta
Italia (sistema già attivo in 7 regioni), più razionale e più economico,
verificando ogni possibilità di riduzione del costo dei prodotti, già in calo
negli ultimi anni”.
Tratto da Salute e prevenzione 15 Aprile 2019
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