Vitamina D, un "tesoretto" per i bambini. Uno
su due, però, ne è carente in Italia. Sinora era noto il suo ruolo nel
favorire lo sviluppo osseo e nel prevenire rachitismo e l'osteoporosi, ma
recenti studi hanno dimostrato che è utile anche nella prevenzione di alcune
patologie autoimmuni e cardiovascolari.
La novità scientifica più recente, però, è che sembra
giocare un ruolo anche nella prevenzione delle malattie allergiche. Se ne
parla al congresso della Siaip (Società Italiana di Allergologia e Immunologia
Pediatrica), a Milano.
Al congresso viene discussa una revisione della
letteratura con gli studi più recenti, dai quali emerge l'importanza di questa
vitamina già durante la gravidanza e nel neonato per la prevenzione delle
malattie allergiche. La vitamina D sembra svolgere un ruolo importante anche
nel bambino più grande nella prevenzione e nella terapia dell'asma e delle
infezioni respiratorie ricorrenti.
"Studi recenti - spiega Diego Peroni, ordinario di
Pediatria Università di Pisa-
hanno messo in luce che nei bambini asmatici la supplementazione con vitamina D
riduce la frequenza delle riesacerbazioni della malattia e favorisce un miglior
controllo della patologia utilizzando i farmaci di base antinfiammatori.
Il deficit di vitamina D è spesso correlato ad un maggior
numero di accessi ospedalieri per
broncospasmo e a una maggiore necessità di terapia con corticosteroidi
orali". Importante anche il ruolo protettivo nei confronti di Tbc, otite
media, faringotonsilliti, bronchioliti. "Studi osservazionali - aggiunge
Michele Miraglia del Giudice, vicepresidente Siaip - hanno documentato nel
mondo una diffusa insufficienza di vitamina D in ampie fasce di bimbi che
dipende da latitudini, colore della pelle, dall'obesità, ma anche dal
troppo tempo passato in casa e l'assenza di gioco all'aperto". La
supplementazione è raccomandata nei bimbi nel primo anno di vita, con fattori
di rischio di deficit. Da 1 a 18 anni in quelli a rischio (di etnia non caucasica
ed elevata pigmentazione, con ridotta esposizione solare, con
insufficienza renale o epatite cronica, obesi, con malattie infiammatorie
croniche o celiachia).
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