giovedì 23 gennaio 2020

OMEOPATIA E ANTIBIOTICO RESISTENZA


Il problema dell'antibiotico resistenza (AR), da diverso tempo all'attenzione della classe medica e delle Istituzioni Sanitarie a livello internazionale, ha assunto negli ultimi anni particolare rilevanza: il sistema di sorveglianza Global Antimicrobial Surveillance System (GLASS), allertato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nell'ottobre 2015, segnala un'emergenza crescente di batteri che non rispondono agli antimicrobici utilizzati per debellarli. Alcune esperienze hanno messo in evidenza che l'uso delle Medicine Complementari (MC) nell'ambito di setting terapeutici improntati al modello della Medicina Integrata è in grado di consentire una riduzione di prescrizione di terapia convenzionale e anche di antibiotici, con ricadute positive per il problema dell'antibiotico resistenza: Van der Werf et al. hanno dimostrato come presso i medici di Medicina Generale che nel Regno Unito utilizzano le CAM in associazione alla medicina ufficiale si registra una riduzione del 22% della prescrizione di antibiotici.


            In un recente articolo Alison Fixsen riporta i risultati di una revisione della letteratura dal 1994 al 2017, dedicata alla verifica dell'efficacia dell'omeopatia nella terapia delle infezioni delle alte vie respiratorie. La revisione è condotta su numerosi database e porta alla valutazione di 17 lavori, 9 Clinical Trial (CRT) e 8 di tipo osservazionale; dei 9 CRT, 7 sono stati effettuati con farmaci complessi, degli 8 osservazionali 7 sono su pazienti pediatrici. Le conclusioni sono che esiste almeno una equivalenza tra gli effetti dell'omeopatia e quelli della terapia convenzionale; in estrema sintesi, l'omeopatia è in grado di ottenere una risoluzione rapida dei sintomi, ma anche di apportare benefici a lungo termine, comportando inoltre una riduzione della prescrizione della terapia antibiotica.

Francesco Macrì


Homeopathy, 2018, 107, (2), 99

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