La gravidanza è un momento privilegiato che rimette la donna incinta nella situazione primordiale feto-madre: la donna vive se stessa sia come madre, come la propria madre, come l’insieme evanescente delle proprie madri ancestrali, sia, allo stesso tempo, come il feto che è stata e come quello che porta in sé.
Ogni donna dunque prova durante la gravidanza, in modo più o meno cosciente, un profondo rimescolio interiore: tuttavia i cambiamenti psicologici legati all’attesa di un bambino vengono spesso trascurati dalla gravida, impegnata a concentrare la sua attenzione sui mutamenti del suo corpo e pronta a riconoscere e a segnalare al medico ogni minimo sintomo .
Nella società in cui viviamo, a differenza di altre culture, la gravidanza è notevolmente medicalizzata. Ogni gravida, anche se giovane e sana, si sottopone a periodici esami per controllare la sua salute e quella dell’embrione/feto; si informa su ciò che accade dentro di lei, conosce i sintomi che segnalano irregolarità della gestazione.