sabato 7 marzo 2009

Vampate di calore: un affronto alla privacy


Terapia multivitaminica e calcio, Black cohosh (cimicifuga racemosa o actea racemosa), supplementi e alimenti a base di soia, meditazione e tecniche di rilassamento, Evening primrose oil (olio di primula notturna o Enotera), antipertensivi e omeopatia: sono questi i trattamenti ai quali ricorrono più frequentemente le 563 donne in menopausa che hanno abbandonato la terapia sostitutiva a base di ormoni e che hanno partecipato allo studio dal titolo “Complementary and alternative medicine use for vasomotor symptoms among women who have discontinued hormone therapy” pubblicato sul Journal of obstetric, gynecologic, and neonatal nursing nel mese di gennaio 2009 ad opera di Kupferer EM et al. (qui).
Gli autori dell’articolo richiamano l’importanza per il personale sanitario di conoscere i differenti approcci delle medicine alternative e complementari, al fine di garantire maggiori capacità di comprensione delle problematiche delle pazienti e di assicurare adeguata e razionale assistenza nell’assunzione di decisioni “informate”.
È peraltro noto, agli esperti di omeopatia, come questo tipo di approccio terapeutico assicuri, mediante il ricorso a medicinali come Belladonna, Glonoinum, Sanguinaria, Amyl Nitrosum, Aconitum e Veratrum Viride per il trattamento acuto delle vampate di calore, e a Lachesis Mutus, Sepia, Sulphur, Graphites, Thuya Occidentalis, Lycopodium o Nux Vomica per la terapia di fondo, un ampio spettro di scelta e notevoli possibilità di successo.
G. Di Leone – Medico - Bari

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