La
dermatite atopica (DA) è una patologia ad eziologia multifattoriale, descritta
per la prima volta in letteratura medica circa cento anni fa. È caratterizzata da
un quadro infiammatorio cutaneo ad andamento cronico, recidivante, in cui si
possono presentare eritema, edema, prurito intenso, essudazione, croste e
desquamazione.
La
sua prevalenza effettiva non è conosciuta. Appare comunque in progressivo
aumento nel corso degli ultimi decenni raggiungendo nei paesi industrializzati
il 12 –15% in età pediatrica.
Circa
l’80% dei bambini presenta i sintomi
entro il primo anno di vita. Il decorso della malattia è variabile e
molto soggettivo, con andamento molto lieve, in alcuni casi, in altri grave e
permanente fino alla giovinezza.
La
DA esordisce solitamente dopo il secondo mese
di età, con lesioni maculo–papulo eritematose, pruriginose,
eventualmente essudanti, localizzate alle guance, fronte e capo, con possibile
estensione al tronco e alla superficie
estensoria degli arti.
Con
il progredire dell’età, la distribuzione della DA si modifica, localizzandosi
interamente sugli arti, in particolare nelle regioni flessorie, risparmiando,
solitamente fino ai 4-5 anni, il volto. In tale fase la cute appare molto secca
ed il prurito è molto variabile, condizionando spesso lesioni da grattamento e
superinfezioni batteriche.
Nel
corso dell’adolescenza le lesioni tendono a cronicizzare e coinvolgono frequentemente viso, collo,
parte superiore del tronco e superfici flessorie degli arti.
La
DA può essere considerata la prima espressione di Atopia, infatti
statisticamente il 50-80% dei bambini
affetti soffriranno nel tempo di
allergie respiratorie ed hanno nel 60-80% dei casi familiari allergici.
Non
è sempre possibile, tuttavia, riconoscere il fattore eziologico predominante
nell’insorgenza e nelle riacutizzazioni della malattia.
Gli
allergeni, che spesso assumono un ruolo causale, possono essere di natura
alimentare, oppure di tipo inalante o microrganismi capaci di iniziare ed
amplificare la risposta allergica a livello cutaneo. Probabili cofattori, nelle
riacutizzazioni, sono considerati gli agenti ambientali e irritanti oltre ai
disagi psicoemotivi.
Il
trattamento della DA si avvale, nell’impossibilità di riconoscere nella maggior
parte dei casi un fattore causale unico, di terapie sintomatiche
(antistaminici, cortisonici topici e sistemici e di un’attenta igiene locale .
Poiché le terapie non sono esenti da effetti collaterali,
in particolare in età pediatrica è possibile un approccio con una terapia
integrata che si avvale di medicinali omeopatici, presidi
fito-gemmoterapici e dieta di
eliminazione per brevi periodi.
Omeopatia
Medicinali di fase
acuta (scelti in base all’aspetto della
lesione e alla caratterizzazione dei sintomi locali). Tra i numerosi rimedi
citiamo i più usati:
- Apis mellifica
- Urtica urens
- Histaminum/Poumon histamine
- Rhus toxicodendron
- Graphites
- Mezereum
- Petroleum
- Viola tricolor
- Antimonium crudum
- Hepar sulfur
- Pyrogenium
Medicinali
omeopatici di fondo o di terreno (scelti in base alle
caratteristiche individuali), Tra
i numerosi rimedi citiamo i più usati:
- Arsenicum album
- Calcarea carbonica
- Sulfur
- Sulfur jodatum
- Lycopodium
- Pulsatilla
- Psorinum
- Medhorrinum
Gemmoterapici: Ribes nnigrum M.G.; Cedrus
libani M.G; Juglans regia M.G.
Elena Bosi, Pediatra Milano
Nessun commento:
Posta un commento