domenica 17 marzo 2013

Allattamento


L’allattamento umano, materno al seno è sostenuto e prodotto per l’azione di numerosi ormoni che sono in circolazione già durante la gravidanza e che subiscono nette variazioni in occasione del parto e quindi della nascita del bambino. Fra i numerosi ormoni che influenzano il processo della lattazione i due principali sono la prolattina, responsabile della produzione del latte e l’ossitocina della sua emissione. Già al 5° mese di gravidanza il seno è pronto per la produzione del latte e, nell’ultimo periodo, esso può secernere colostro in quantità varia.

Comunque l’emissione più o meno abbondante di colostro non ha niente a che fare con la produzione di latte.

Dopo il parto madre e figlio non devono essere separati per instaurare subito un primo contatto extrauterino e per favorire un immediato approccio al seno. In questo periodo è consigliabile evitare l’introduzione di “ oggetti di disturbo “ tipo succhiotti, biberon, soluzioni glucosate o altro perché potrebbero interferire sull’apprendimento di un’appropriata suzione al capezzolo. La produzione di latte, subito dopo una gravidanza, è fisiologica, per cui il neonato potrà essere sempre nutrito dalla propria mamma ad eccezione dei casi in cui esista la possibilità di trasmissione di virus o batteri altamente  pericolosi ( HIV; Tubercolosi ecc ), o l’assunzione da parte della nutrice di farmaci incompatibili con l’allattamento ( Ciclofosfamida, Bromocriptina ecc ).

Durante questo periodo possono verificarsi complicanze che rendono l’allattamento molto doloroso: ragadi al capezzolo, ingorgo mammario, mastite e quindi diminuire la secrezione del latte.



Sono inoltre molto importanti le condizioni psicologiche della madre poiché l’ansia materna, la frustrazione e il senso di inadeguatezza possono creare condizioni di ipogalattia tali da rendere difficile la prosecuzione dell’allattamento.

L’omeopatia  e la fitoterapia possono  essere  utili  in molti disturbi dell’allattamento:ragadi, ipogalattia, ingorgo mammario e ansia materna.

Nelle ragadi dolorose del capezzolo: Nitricum Acidum,

Nell’ipogalattia  o nell’ipergalattia  : Ricinus Communis

Nell’ingorgo mammario Phytolacca  Decandra .

In caso di mastite  Belladonna, Bryonia, Hepar sulfur e Pyrogenium .

 

Dott.ssa Elena Bosi,  Pediatra

Milano

 

 

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