L'insufficienza di vitamina D nella prima infanzia
aggrava il rischio di sviluppare allergie a determinati cibi, un fenomeno in
preoccupante crescita nei paesi avanzati. Una ricerca su 5.000 bambini di un
anno, condotta in Australia dal Murdoch children's research institute di
Melbourne, indica che i bambini con carenza di vitamina D hanno un rischio tre
volte maggiore di sviluppare un'allergia alimentare, rispetto ai bambini i cui
livelli della vitamina sono adeguati. Per contro, i bambini allergici ai cibi
hanno una probabilità fino a 10 volte maggiore di avere bassi livelli della
vitamina. «Questo studio offre la prima evidenza diretta che la sufficienza di
vitamina D può essere un importante fattore protettivo per l'allergia a cibi
nel primo anno di vita», scrive l'immunologa pediatrica Katie Allen sul
sito web dell'Istituto. «Questo aggiunge sostegno alla pratica di correggere
tempestivamente per via medica i bassi livelli di vitamina D». La vitamina D è
ottenuta dalla dieta e prodotta attraverso l'esposizione solare. Secondo Allen
la sua insufficienza, legata a una minore esposizione all'aria aperta, è uno
dei tre fattori che hanno causato un'impennata di allergie a cibi, insieme alla
crescente igiene che ha indebolito le difese dell'organismo, e al fatto che i
bebè sono ora introdotti a molti cibi differenti, più che in passato.
Dott.Elena Bosi
Pediatra , Milano
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