lunedì 16 settembre 2013

Griffonia simplicifolia

La griffonia è una pianta tropicale che appartiene alla famiglia delle Leguminose, originaria delle regioni tropicali dell’Africa centro-occidentale, diffusa in particolare in Ghana, Costa d’Avorio e TogoSinonimi botanici sono Bandeirae simplicifolia e Simplicifolia schotia.

I suoi semi contengono 5-idrossitriptofano (5-HTP), un aminoacido essenziale precursore endogeno della serotonina e le proprietà della pianta sono legate alla sua capacità di indurre una maggior sintesi di questo neurotrasmettitore da parte dell’organismo. Ricordo che la serotonina è a sua volta un precursore della melatonina, la cui concentrazione è determinante per la fisiologia del sonno e per la regolazione del ciclo sonno veglia.

L’estratto della pianta trova quindi indicazione, ormai confermata da numerosi lavori clinici, nelle forme depressive di grado lieve in particolare se associate a significativi livelli di ansia (come adattogeno) e nei disturbi del sonno spesso associati alle alterazioni del tono dell’umore e al livello di stress.

L’aumento della disponibilità del 5-HTP ha dato ottimi risultati anche nel controllo della cosiddetta “fame nervosa”, frequentemente correlata all’ansia e alla depressione. Anche in questo caso, il responsabile dell’effetto inibitore sulla fame sarebbe la serotonina.

I disturbi dell’umore, l’insonnia e i disturbi della sfera alimentare possono essere prodotti da un deficit della trasmissione degli impulsi nervosi a livello delle sinapsi dei neuroni. Questo deficit è spesso correlato alla carenza di serotonina, quindi l’integrazione con Griffonia, ricca di 5-http, favorisce la produzione endogena di questo neurotrasmettitore, ripristinando una condizione di normalità.

Infine, l'azione serotoninergica della griffonia interviene sulla percezione del dolore, offrendo un interessante supporto in particolare contro l'emicrania e la fibromialgia (una malattia caratterizzata da dolori muscolari diffusi e rigidità).

Non sono noti effetti collaterali significativi (solo un leggero senso di nausea che scompare dopo pochi giorni di assunzione) e l’uso dell’estratto non induce assuefazione o dipendenza.

La posologia, come adattogeno, è di 150 mg di E.S. al dì, che possono essere aumentati fino a 300 mg al giorno in caso di insuccesso. Per l’insonnia, il dosaggio varia da 100 a 300 mg, somministrati circa 1 ora prima di coricarsi.

Il dosaggio per il controllo dell’appetito varia da 300 a 900 mg.

Si ottengono risultati ancora più rapidi ed significativi con formulazioni erboristiche specifiche, in cui la griffonia è associata ad altre piante che armonizzano la sfera neurovegetativa, quali rodiola, schisandra, iperico, ashwagandha. Una interessante sinergia si ottiene anche dall'associazione della griffonia con il magnesio e con le vitamine del gruppo B, nutrienti indispensabili per il buon funzionamento del sistema nervoso e muscolare.

Se assunta contemporaneamente a farmaci serotoninergici (paroxetina, fluoxetina, sertralina, ecc) può favorire la comparsa di una sindrome tossica serotoninergica.

Nel 1985 la FDA (l’organismo statunitense che regola l’immissione in commercio dei farmaci e degli alimenti) ha evidenziato una correlazione tra la sindrome da eosinofilia-mialgia e l’assunzione di L-triptofano. Successivi studi non hanno del tutto chiarito se questa correlazione fosse da attribuirsi a sostanze inquinanti presenti nelle partite di triptofano, allora oggetto di indagine, oppure se vi fosse un coinvolgimento diretto dell’aminoacido. Da qualche anno ne è stata riammessa la commercializzazione.

 

 

Dott. Edoardo Felisi

Medico Chirurgo, docente di Medicinali Omeopatici presso la Facoltà di Farmacia dell’Università degli studi di Pavia

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