I
suoi semi contengono 5-idrossitriptofano (5-HTP), un aminoacido essenziale
precursore endogeno della serotonina e le proprietà della pianta sono legate
alla sua capacità di indurre una maggior sintesi di questo neurotrasmettitore
da parte dell’organismo. Ricordo che la serotonina è a sua volta un precursore
della melatonina, la cui concentrazione è determinante per la fisiologia del
sonno e per la regolazione del ciclo sonno veglia.
L’estratto
della pianta trova quindi indicazione, ormai confermata da numerosi lavori
clinici, nelle forme depressive di grado lieve in particolare se associate a
significativi livelli di ansia (come adattogeno) e nei disturbi del sonno
spesso associati alle alterazioni del tono dell’umore e al livello di stress.
L’aumento
della disponibilità del 5-HTP ha dato ottimi risultati anche nel controllo
della cosiddetta “fame nervosa”, frequentemente correlata all’ansia e alla
depressione. Anche in questo caso, il responsabile dell’effetto inibitore sulla
fame sarebbe la serotonina.
I disturbi dell’umore, l’insonnia e i disturbi della
sfera alimentare possono essere prodotti da un deficit della trasmissione degli
impulsi nervosi a livello delle sinapsi dei neuroni. Questo deficit è spesso
correlato alla carenza di serotonina, quindi l’integrazione con Griffonia,
ricca di 5-http, favorisce la produzione endogena di questo neurotrasmettitore,
ripristinando una condizione di normalità.
Infine, l'azione serotoninergica
della griffonia interviene sulla percezione del dolore, offrendo un interessante supporto in particolare contro l'emicrania e la
fibromialgia (una malattia caratterizzata da dolori muscolari diffusi e rigidità).
Non sono noti effetti collaterali significativi
(solo un leggero senso di nausea che scompare dopo pochi giorni di assunzione)
e l’uso dell’estratto non induce assuefazione o dipendenza.
La posologia, come adattogeno, è di 150 mg di E.S.
al dì, che possono essere aumentati fino a 300 mg al giorno in caso di
insuccesso. Per l’insonnia, il dosaggio varia da 100 a 300 mg, somministrati
circa 1 ora prima di coricarsi.
Il dosaggio per il controllo dell’appetito varia da
300 a 900 mg.
Si ottengono risultati ancora più rapidi ed significativi
con formulazioni erboristiche specifiche, in cui la griffonia è associata ad
altre piante che armonizzano la sfera neurovegetativa, quali rodiola, schisandra, iperico, ashwagandha. Una interessante
sinergia si ottiene anche dall'associazione della griffonia con il magnesio e con le vitamine del gruppo B, nutrienti
indispensabili per il buon funzionamento del sistema nervoso e muscolare.
Se assunta contemporaneamente a farmaci
serotoninergici (paroxetina, fluoxetina, sertralina, ecc) può favorire la
comparsa di una sindrome tossica serotoninergica.
Nel 1985 la FDA (l’organismo statunitense che regola
l’immissione in commercio dei farmaci e degli alimenti) ha evidenziato una
correlazione tra la sindrome da eosinofilia-mialgia e l’assunzione di
L-triptofano. Successivi studi non hanno del tutto chiarito se questa
correlazione fosse da attribuirsi a sostanze inquinanti presenti nelle partite
di triptofano, allora oggetto di indagine, oppure se vi fosse un coinvolgimento
diretto dell’aminoacido. Da qualche anno ne è stata riammessa la
commercializzazione.
Medico Chirurgo, docente di
Medicinali Omeopatici presso la Facoltà di Farmacia dell’Università degli studi
di Pavia
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