Gli ultimi decenni hanno visto il
diffondersi inarrestabile delle terapie che utilizzano medicinali di origine
naturale. Il successo di queste terapie è stato favorito da una nuova cultura,
fondata sul rispetto della natura, che pone l’uomo all’interno di un ecosistema
di cui è parte integrante, senza tentazioni di manipolazioni chimiche
apportatrici dii risultati facili ma troppo spesso estremamente effimeri.
Questo processo è stato ovviamente
favorito anche dalla sempre più attenta valutazione degli effetti collaterali
procurati dai farmaci di origine sintetica che, in più occasioni, superano di
gran lunga i benefici terapeutici.
Da qui nasce il sempre maggior entusiasmo,
ad esempio, per le piante medicinali che offrono la grande opportunità di
coniugare efficacia e bassissima tossicità.
Ma siamo sicuri che questo sia sempre
vero?
Prima di cercare di dare una risposta
ponderata a questa domanda è bene fare una precisazione importante.
Troppo spesso sotto il termine ”naturale”
vengono compresi medicinali molto diversi tra di loro che presentano
caratteristiche farmacologiche e rischi di tossicità completamente differenti.
Questa situazione è particolarmente
evidente in gravidanza soprattutto nel primo trimestre, in cui la formazione
del feto pone problemi di particolare attenzione alla eventualità di tossicità
di qualsiasi medicinale o integratore si intenda assumere.
I medicinali omeopatici, per il loro
estremo grado di diluizione, rappresentano la scelta più sicura per affrontare
i problemi patologici di ordinaria amministrazione del primo trimestre di
gravidanza. Troppo spesso però da parte dell’utenza non vi è la consapevolezza
che molte piante, utilizzate, come fitoterapici o contenute in integratori
alimentari, vengono assunte a dosaggi elevati che andrebbero evitati in
gravidanza per la loro potenziale tossicità.
Ecco, di seguito, un elenco di piante la
cui somministrazione è sconsigliata in gravidanza o, per lo meno, dovrebbe
essere ponderata con grande attenzione.
Nome italiano
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Nome latino
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Indicazione terapeutica
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Motivo della controindicazione
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Artiglio del diavolo
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Harpagophytum procumbens
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Malattie infiammatorie articolari
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Possibile azione sulla muscolatura uterina
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Bardana
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Arctium lappa
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Acne, dermopatie, insufficienza
epatica
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Possibile azione sulla muscolatura
uterina
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Camomilla
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Matricaria chamomilla
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Lievi stati d'ansia e disturbi
gastrointestinali
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Stimola le contrazioni dell'utero
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Camomilla Romana
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Anthemis nobilis
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Gastrite cronica
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Stimola le contrazioni uterine
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Centella
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Centella asiatica
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Insufficienza venosa arti inferiori
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Possibile azione rilasciante la
muscolatura uterina
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Ginseng
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Panax ginseng
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Stati di affaticamento e neurastenia
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Interferenza con l'asse
ipotalamo-ipofisi-surrene
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Idraste
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Hydrastis canadensis
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Vaginiti
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Irritante la mucosa uterina
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Iperico
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Hypericum perforatum
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Depressione medio-lieve
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Inibitore delle MAO-stimola le
contrazioni dell'utero
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Kava kava
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Piper methysticum
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Stati d'ansia
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Può causare perdita del tono
dell'utero
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Liquirizia
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Glycyrrhiza glabra
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Gastrite e ulcera
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Effetti sul surrene
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Momordica
Meliloto
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Momordica charantia
Melilotus officinalis
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Riduzione assorbimento glucidico
Insufficienza linfo-venosa
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Stimola le contrazioni dell'utero
Sindrome cumarinica con malformazioni
fetali
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Ortica
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Urtica dioica
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Malattie infiammatorie articolari
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Stimola la muscolatura uterina
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Partenio
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Tanacetum parthenium
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Profilassi dell'emicrania
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Dilata i vasi uterini
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Rosmarino
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Rosmarinus officinalis
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Cirrosi, litiasi
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Attività procinetica
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Schizandra (cinese)
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Schizandra chinensis
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Antistress
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Stimola le contrazioni uterine
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Sedano
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Apium graveolens
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Nefropatie
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Stimola le contrazioni dell'utero
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Tribulus
|
Tribulus
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Anabolizzante
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Può interferire con lo sviluppo fetale
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Uncaria tomentosa
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Uncaria tomentosa
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Malattie
infiammatorie-immunostimolante
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Non esistono dati sufficienti
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Uva ursina
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Arctostaphylos uva-ursi
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Cistiti e uretriti
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Vasocostrittore
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Witania (Ginseng indiano)
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Withania somnifera
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Adattogeno
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Stimola le contrazioni uterine
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Fonte Ministero della Salute-Farmaco e fitovigilanza
Come si può ben vedere dalla tabella
alcune delle piante segnalate sono molto comuni e ritenute dalla grande
maggioranza innocue. Va precisato, però, che è l’estratto concentrato di queste
piante che è potenzialmente dannoso.
Concludendo, è bene che le donne,
durante la gravidanza, prima di assumere fitoterapici o integratori che
contengono estratti concentrati di piante, si rivolgano al medico o al
farmacista per avere assicurazioni sulla innocuità dei prodotti che vorrebbero assumere per garantire a se
stesse e al nascituro una serena e sicura gestazione.
Edoardo Felisi
Medico Chirurgo-Esperto in Omeopatia-Docente di
Medicinali Omeopatici e Probiotici presso il corso di Laurea in Farmacia
dell’Università degli Studi di Pa
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