Quante volte alzandoci in una
limpida, ventosa e assolata giornata di marzo o di aprile si siamo rincresciuti
perché la bella luce splendente, che ravviva l’orizzonte ridondante di
montagne, rappresenta anche il segnale che di lì a poco compariranno il
bruciore e il prurito agli occhi, le crisi di starnuti e la secrezione nasale
inarrestabile e talora anche la tosse secca stizzosa: è la classica
sintomatologia dell’allergia ai pollini.
Le allergie sono fra le malattie
croniche più frequenti anche se la loro prevalenza è piuttosto variabile e i
dati epidemiologici dell’OMS la collocano tra il 10 e il 40% della popolazione,
a seconda delle regioni e dei periodi dell’anno. Negli Stati Uniti, l’Istituto
di salute nazionale (NIH) e l’Accademia americana delle allergie e dell’asma stimano
che più di 35 milioni di persone soffrano di allergie respiratorie, in cui la
parte del leone è giocata dai pollini. In Europa, diverse società scientifiche e associazioni dei malati stimano una prevalenza delle
riniti allergiche, nel loro complesso, del 10-20%, a seconda delle zone e delle
stagioni, con un andamento in crescita negli ultimi anni. I dati italiani
riportano una prevalenza che coinvolge il 10-20 % della popolazione.
Ecco perché le belle giornate
assolate e ventose di primavera non sono accolte da tutti con lo stesso
entusiasmo!
L’oculorinite da pollini è sostenuta
da una reazione allergica mediata da speciali anticorpi che si chiamano IgE, specifici
per determinati pollini. Queste IgE reagiscono con dei globuli bianchi particolari
(basofili) determinando la liberazione, da parte di questi ultimi, di sostanze,
soprattutto l’istamina, che inducono i disturbi che tanto infastidiscono i
soggetti allergici.
Oggi esistono diverse terapie per
gestire questa malattia, non grave ma piuttosto fastidiosa, quali
l’immunoterapia specifica, con estratti di allergene, da somministrare per via
orale nel tentativo di desensibilizzare il soggetto, e le terapie sintomatiche:
gli spray nasali contenenti diversi tipi di cortisonici, gli antiistaminici
orali o per via locale (spray e colliri), i colliri decongestionanti…
Non sempre queste terapie riescono a
controllare adeguatamente la sintomatologia e presentano comunque delle
criticità:
·
gli
antiistaminici per via orale possono dare una noiosa sonnolenza
·
gli
spray vasocostrittori sono controindicati nei soggetti che soffrono di
ipertensione
·
anche
l’uso protratto di spray cortisonici è controindicato nell’ipertensione
arteriosa e inoltre la somministrazione, per molte settimane, di questo tipo di
farmaco può indurre atrofia della mucosa nasale.
Può l’Omeopatia con la sua vasta
gamma di medicinali fornire un valido aiuto nella gestione di questa malattia?
Certamente, diversi medicinali omeopatici vengono utilizzati applicando il
principio di similitudine, cioè somministrando ai pazienti sostanze, in piccole
dosi, che generalmente procurano, a dosi molto più concentrate, sintomi simili
a quelli allergici che si vogliono controllare.
Ad esempio in fase preventiva, si
utilizzano delle miscele di pollini, opportunamente diluite e dinamizzate (in
genere alla 30 CH) per cercare di desensibilizzare i soggetti allergici.
Solitamente questi medicinali vengono somministrati iniziando qualche mese
prima della insorgenza dell’oculorinite e la terapia viene sospesa o modificata
con la comparsa dei sintomi. Poiché essa ha finalità desensibilizzanti, deve
essere protratta per alcuni anni.
Fra i medicinali con azione
sintomatici quello di uso forse più frequente è l’Euphrasia. Si tratta di una pianta della famiglia delle scrofulariacee,
di cui si usa la pianta intera fiorita; il sintomo caratteristico per l’indicazione
di questo medicinale è la lacrimazione irritante e abbondante con congiuntive
arrossate, cui si associa una secrezione nasale sierosa altrettanto abbondante,
ma non irritante; caratteristiche anche la sensazione di sabbia negli occhi e
la fotofobia (intenso fastidio per la luce). La diluizione più usata è la 5 CH,
in granuli, più volte al dì.
Un altro medicinale molto prescritto
è Sabadilla 5 CH granuli, pianta
della famiglia delle Liliacee di cui si usano i semi essiccati. Il sintomo più significativo
è il prurito intenso che si manifesta a livello del palato, del naso e degli
occhi; non mancano crisi di starnuti parossistici, ostruzione nasale con
secrezione sierosa abbondante poco irritante e lacrimazione con irritazione
palpebrale; può essere presente tosse.
Allium cepa 5
CH, la comune cipolla, è un altro medicinale dell’oculo-rinite allergica anche
se la sua indicazione è molto più frequente nelle riniti virali. In questo caso
domina la sintomatologia nasale con ostruzione, crisi di starnuti e,
soprattutto, secrezione sierosa molto abbondante e molto irritante che arrossa
ed escoria le narici. La lacrimazione è presente ma non è irritante, la tosse,
quando complica il quadro, è di tipo accessionale.
Nux vomica,
pianta della famiglia delle Loganiacee di cui si usano i semi, è un
interessante medicinale anche se la sua indicazione è meno frequente rispetto a
quella dei precedenti medicinali. La diluizione che prediligo è la 7 CH in
granuli. La caratteristica fondamentale di questo medicinale è l'alternanza di secrezione
nasale sierosa abbondante non irritante, di giorno, e ostruzione nasale
congestizia senza secrezioni, di notte. Sono presenti crisi di starnuti,
soprattutto al risveglio, e può essere riscontrata tosse con affanno.
In alcuni pazienti prevale
l’ostruzione nasale con dolore alla radice del naso e secrezioni nasali e
oculari scarse ma irritanti con narici e palpebre arrossate e gonfie. Questi
soggetti pongono l’indicazione, dal punto di vista omeopatico, di Kalium iodatum (ioduro di potassio) 5
CH granuli, più volte al dì.
Quando prevale, invece, l’edema
infiammatorio dell’allergia con mucose nasali, palpebrali e congiuntivali
gonfie e pallide, il medicinale omeopatico più caratteristico è Apis mellifica 7 CH granuli.
L’ostruzione nasale è notevole e la secrezione piuttosto scarsa. Possono essere
presenti prurito e/o dolori pungenti a livello della mucosa nasale o delle
palpebre.
Esistono nella Materia Medica
omeopatica altri medicinali indicati nell’oculo-congiuntivite allergica. Mi
limiterò a segnalarne ancora uno: Ammonium
carbonicum 7 CH granuli (carbonato
d’ammonio). Questo medicinale è indicato quando sono presenti secrezioni nasali
mucose più dense, più o meno irritanti, con sensazione di secchezza nasale e
bruciore agli occhi, ma soprattutto quando è presente epistassi, cioè emorragia
nasale.
Come si evince da questa breve
esposizione, sono molteplici le opportunità che offre la farmacologia
omeopatica nel trattamento dell’oculorinite allergica. I medicinali omeopatici possono
inoltre essere associati a fito-gemmoderivati come il Ribes nigrum, la Nigella
sativa, l’Helychrisum…e, quando necessario, ai sintomatici di sintesi per
ridurne il dosaggio efficace e quindi gli effetti collaterali.
Dott. Edoardo Felisi
Specialista in Malattie dell’Apparato
Respiratorio
Medico esperto in Omeopatia, docente
presso il Seminario di Medicinali Omeopatici del Corso di Laurea in Farmacia
dell’Università degli Studi di Pavia
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