Il pavimento pelvico, rappresenta una parte importante del nostro corpo che per la
maggior parte delle persone rimane pressoché misconosciuta finché non si
manifestano alcuni disturbi ad esso associati.
Svolge un ruolo estremamente importante per
la nostra vita riproduttiva, di escrezione e di relazione.
Il pavimento pelvico è una sorta di
diaframma, che separa vescica, vagina, utero, colon retto dal mondo esterno costituito da pelle, mucose
e apparato riproduttivo esterno.
Il pavimento pelvico è costituito da tessuto
connettivo di sostegno, legamenti, tendini, da muscolatura liscia involontaria
ma soprattutto da una grande percentuale
di tessuto muscolare capace di contrarsi e rilasciarsi in modo
volontario. Ed è proprio sulla capacità del soggetto di attivare le contrazioni
muscolari ed il rilasciamento che si basa la preparazione, la prevenzione e la
cura di molte disfunzioni che affliggono alcune donne dopo il parto e ancor più dopo una certa età.
Il sintomo principale che si lega alla
perdita di tonicità del pavimento pelvico e delle altre strutture che servono a
contenere i visceri della “parte bassa” della cavità dell’addome( detta pelvi)
è la perdita involontaria di urina.
Questo disturbo è abbastanza frequente e può
avere tre aspetti diversi:
INCONTINENZA DA STRESS si verifica quando la
paziente perde un poco di urina facendo uno sforzo, tossendo o
starnutendo. In tutte queste situazioni
si verifica un aumento di pressione nella pelvi determinato dalla contrazione
dei muscoli addominali. Quando l’ultimo tratto delle vie urinarie ha avuto un
prolasso, cioè una discesa verso il basso si manifesta il sintomo.
INCONTINENZA DA URGENZA quando invece la
perdita di urina si verifica a seguito di una sensazione di bisogno di vuotare
la vescica tanto impellente o improvvisa
da non poterla trattenere il poco tempo necessario a recarsi in bagno.
Più spesso in questo caso la causa è una
infiammazione delle vie urinarie.
INCONTINENZA MISTA quando accadono
alternativamente le due situazioni descritte sopra.
Questo evento si può verificare in quantità
variabili o a diversi livelli di riempimento della vescica ( solo quando la
vescica è piena, anche dopo poco tempo che si è vuotata la vescica urinando)
proporzionalmente alla gravità del prolasso e della perdita di tono della
muscolatura.
(segue)
Dott.Gabriella
Maggi
Specialista
in Ostetricia e Ginecologia , Endocrinologia Sperimentale e Omeopata
Milano
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