Secondo uno studio appena pubblicato
sull'American Journal of Clinical Nutrition la cosiddetta nutrizione
paleolitica migliora i fattori di rischio per la sindrome metabolica più di
altri interventi dietetici. «E' bene ricordare che oltre il 70 per cento
dell'attuale alimentazione si basa su cibi che non erano disponibili per gli uomini
preagricoli dell'era paleolitica, tra cui latticini, cereali, prodotti
alimentari industriali, alcol, zuccheri e oli vegetali raffinati» esordisce Eric Manheimer della Bahrein Branch of Cochrane
di Awali in Bahrein, primo autore dell'articolo.
Il significato di queste affermazioni
consiste nel fatto che il modello alimentare paleolitico, ossia la”
paleodieta” che ha di recente catalizzato l'attenzione del grande pubblico
grazie ai suoi presunti benefici per la salute, si differenzia dall'alimentazione
odierna proprio per l'assenza di alimenti quali i latticini , il grano, lo
zucchero e tutti i cibi raffinati.
Al fine di verificare i potenziali benefici del modello nutrizionale paleolitico gli autori dello studio hanno condotto una revisione sistematica di ricerche attendibili (trial randomizzati e controllati ) finora svolti che hanno messo a confronto la paleodieta con qualsiasi altro modello alimentare su persone con almeno uno e fino a cinque parametri caratterizzanti la sindrome metabolica. «Nella metanalisi sono stati inclusi quattro studi che hanno coinvolto 159 partecipanti e che hanno paragonato l'efficacia del modello alimentare paleolitico con quattro diverse diete di controllo» spiegano i ricercatori.
Al fine di verificare i potenziali benefici del modello nutrizionale paleolitico gli autori dello studio hanno condotto una revisione sistematica di ricerche attendibili (trial randomizzati e controllati ) finora svolti che hanno messo a confronto la paleodieta con qualsiasi altro modello alimentare su persone con almeno uno e fino a cinque parametri caratterizzanti la sindrome metabolica. «Nella metanalisi sono stati inclusi quattro studi che hanno coinvolto 159 partecipanti e che hanno paragonato l'efficacia del modello alimentare paleolitico con quattro diverse diete di controllo» spiegano i ricercatori.
La conclusione a cui sono giunti i
ricercatori è che la paleodieta porta a maggiori miglioramenti a
breve termine rispetto alle diete di controllo in termini di girovita,
trigliceridemia, pressione sistolica, livelli ematici di colesterolo HDL e
glicemia a digiuno, anche se sono necessari ulteriori studi sui benefici della nutrizione
paleolitica.
Tratto da
Dott.
Elena Bosi
Specialista in Pediatria
Esperta in Omeopatia e Medicine
Complementari
Milano
Dott.Elena
Bosi
NO, non voglio!” “Questo gioco è mio, lo voglio io e ci gioco solo io”
“Adesso BASTA, andiamo, smettila di fare i capricci!”
I capricci sono qualcosa che riguarda tutti
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