Cari lettori, vorrei in questo articolo parlare di un tema
veramente attuale ma proprio per questo spesso ritenuto un'ovvietà, col rischio
di prenderlo poco sul serio: il mondo on line, il web dei ragazzi. Chi non
conosce Facebook, Instagram, Twitter, Whatsapp? E, soprattutto, chi non li usa
quotidianamente o, almeno, ne sente costantemente parlare? Ma come siamo messi
con Snapchat, Ask.fm, Tumblr, Pinterest, Kikmessanger? Maluccio, vero?!
Ecco, questi e molti altri sono le piattaforme digitali di vario
tipo (chat, social network, siti) che i nostri figli fin da giovanissimi
conoscono e usano. Noi adulti, in particolare genitori, in questo campo
possiamo sentirci persi: chi non ha mai pensato che suo figlio dodicenne fosse
di gran lunga più esperto di lui nel mondo digitale? Chi non ha mai detto
almeno una volta "Ne sanno più di me, come faccio a controllare quello che
fanno?".
Bene, premesso che controllare in modo assoluto è impossibile e
nemmeno utile, vi dico che non è vero che i vostri figli sono più esperti, che
non è vero che non possiamo fare niente perché "tanto trovano il modo per
sfuggirci". Pensate a questo: il digitale e il reale non sono due mondi
diversi. Ripeto, non sono due mondi diversi! Questa "scoperta" può
sembrare un'ovvietà ma ha grandi ripercussioni nella nostra vita. Se il mondo è
uno solo, se è insieme digitale e reale, allora chi sarà più esperto della vita
nel mondo tra noi adulti e i nostri figli? Chi conosce i pericoli e le
potenzialità meglio di chi ha già vissuto anni in questo mondo e ha accumulato
grandi esperienze? Di certo non i nostri figli! Ad esempio, nessuno si immagina
di mostrarsi nudo in strada e allora perché farlo con delle foto sui social?
Nessuno si iscriverebbe ad un club di incontri a 12 anni e allora perché
permettere ai ragazzini di avere un profilo Facebook? (Per la cronaca, la
maggior parte dei social prevede un'età minima legale di 13 anni per aprire un
profilo. Quindi se vostro figlio ne ha 12 sta commettendo un reato). Chi
uscirebbe per strada per andare a casa del primo che incontra? E allora perché
chattare con sconosciuti? Ognuno di noi è capace di dare regole rispetto alla
vita fuori casa (quando tornare, con chi uscire, che luoghi e persone
frequentare) e allora perché non farlo anche per il mondo digitale? Stesse
regole, stesse modalità di educazione. Siamo già in grado di educare i nostri
figli, allora facciamolo! Sarebbe ingenuo pensare che non esistano pericoli sul
web, sarebbe ingenuo pensare che le cose che succedono sul web non abbiano
ripercussioni sulla vita quotidiana. Adoperiamoci per far sì che questo
"web" non diventi una trappola per i nostri figli ma una vera risorsa
di crescita. Informiamoci attraverso i molti percorsi formativi che vengono
proposti dalle scuole, dai comuni, dalle realtà educative. Stiamo vicini ai
nostri figli quando si avventurano in questa parte del mondo che è il web, non
lasciamoli mai soli. Mettiamo a loro disposizione la nostra esperienza di vita
perchè abbiano delle regole e delle linee che li guidino alla scoperta del
mondo. Di tutto il mondo. Reale e digitale insieme.
Dott. Marco Bernardi
Psicoterapeuta Milano
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