La terapia dei disturbi legati alla carenza estrogenica è
sempre più affidata a ciò che può essere chiamata “ medicina di precisione”,
ossia la attenta personalizzazione della stessa.
La menopausa è una
esperienza individuale che dipende dalla predisposizione genetica, dalla storia
personale, da fattori psicorelazionali, dall’ambiente socioculturale e dallo
stile di vita ( Nappi 2013).
Il primo intervento è quello di risolvere o addolcire la
sintomatologia legata alle variazioni ormonali quando questa sia di particolare
disturbo per la paziente.
Nella raccolta anamnestica può risultare utile proporre un
questionario a punteggio come lo score di Kuppermann che consenta da un lato di
oggettivizzare per quanto possibile un vissuto sintomatico e dall’altro di
permettere alla paziente di porre l’attenzione ai messaggi che il corpo le
invia.
Se necessario va lasciato spazio alla verbalizzazione dei
vissuti negativi di cessazione della fertilità, di invecchiamento fisico e
conseguente perdita di performances o alla riacutizzazione di conflitti passati
nella storia della paziente.
Ma questo momento di crisi può essere visto come una
occasione per impostare una prevenzione a lungo termine sulla base dei fattori
di rischio personali: attività fisica, dieta, rivalutazione dei propri impegni
ed obiettivi che consentano di godere
degli anni di vita futuri in maniera più consapevole, serena ed
equilibrata.
L’omeopatia ci offre un valido supporto in questo senso con
la sua azione in senso olistico e può essere efficacemente affiancata a
trattamenti fitoterapici o terapie ormonali quando siano necessarie o
desiderate dalla paziente.
DR. GABRIELLA MAGGI - Specialista in: OSTETRICIA E
GINECOLOGIA & ENDOCRINOLOGIA SPERIMENTALE & OMEOPATA
Nessun commento:
Posta un commento