La mononucleosi è una infezione provocata dal virus Epstein Barr. Essa può
decorrere nell’infanzia in modo subclinico con manifestazioni similinfluenzali
oppure dare origine, soprattutto in adolescenza, a un malattia con decorso
variabile. Dopo un periodo di incubazione (quattro-sette settimane) la mononucleosi
infettiva si manifesta con febbre, malessere, faringite (eritematosa o
pseudomembranosa) linfoghiandole ingrossate ai lati del collo e, spesso, anche
in altre sedi. Può accompagnarsi ingrossamento della milza e alterazioni della
funzione epatica . La diagnosi, dopo sospetto clinico, avviene con la conferma degli esami di
laboratorio. La terapia è sintomatica, cioè
non esiste una cura specifica, pertanto sono consigliati
antipiretici ed è necessario un periodo di riposo prolungato.
In aggiunta al
trattamento classico, può essere consigliato per ridurre il dolore alla
deglutizione e il fastidio legato al notevole ingrossamento delle tonsille il medicinale
omeopatico “Ailanthus glandulosa “.
Il nome di questa pianta deriva da in
termine malese che significa “albero del Cielo”. È un albero della famiglia
delle Simarubacee. La tintura madre viene preparata a partire dalle foglie e
dai ramoscelli fioriti. Contiene: polifenoli tra i quali il quercetolo, che ha
un'azione tonica sulle vene.
Nel secolo scorso ,
prima dell’avvento della terapia antibiotica, veniva utilizzato nel trattamento
della scarlattina. Attualmente può essere proposto in aggiunta al trattamento classico nella mononucleosi infettiva e su quei soggetti che
continuano ad avere sensazioni dolorose alla gola dopo un'angina streptococcica
o nei sintomi di una nuova angina. Il dolore violento alla deglutizione,
l’intenso arrossamento e tumefazione del
faringe sono un’indicazione al suo utilizzo. La posologia è di cinque granuli ad una diluizione 7 o 9 CH, da
due a sei volte al giorno diradando in
base al miglioramento.
Dott. Elena Bosi
Specialista in
Pediatria
Esperta in Omeopatia
Milano
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