mercoledì 13 maggio 2020

Allo studio nuovi farmaci: Anakinra


Sperimentato all’Ospedale San Raffaele di Milano, a 21 giorni dal trattamento, il 72% dei pazienti mostrava un miglioramento della funzione respiratoria e dell'infiammazione sistemica. De Donno al Senato per le sue cure. Si deve accelerare la ricerca volta a utilizzare contro il coronavirus Sars-CoV-2 vecchi farmaci nati per curare altre malattie. È l’appello lanciato sulla rivista Science dal gruppo del farmacologo Kiplin Guy, dell'università del Kentucky. Le procedure delle sperimentazioni devono essere compresse in termini di settimane, in modo da avere degli strumenti per affrontare eventuali nuove ondate epidemiche. Servono studi controllati, scrivono i ricercatori, per sperimentare contro la Covid-19 un gran numero di farmaci esistenti, dall'idrossiclorochina al remdesivir, e questo va fatto in tempi più rapidi di quanto attualmente permettano di fare commissioni etiche e le autorità regolatorie, abituate a sviluppare progetti di sperimentazione che si protraggono per mesi, mentre la pandemia impone ormai di agire in termini di settimane. E la prima risposta arriva da uno dei suoi centri di eccellenza di cura e di sperimentazione: l'ospedale San Raffaele di Milano. Nell'ambito delle diverse ricerche sui farmaci portate avanti in più centri a livello nazionale, uno studio presentato con ottimismo ma anche con prudenza - condotto dall'immunologo Giulio Cavalli, e coordinato da Lorenzo Dagna, primario dell'Unità di immunologia e reumatologia - mostra l'efficacia e la sicurezza del farmaco antiartrite Anakinra capace di spegnere l'eccessiva risposta immunitaria causata dalle forme gravi di Covid-19. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Lancet Rheumatology. La sperimentazione, su 29 pazienti ricoverati al San Raffaele in ventilazione non-invasiva e con quadri clinici ad alto rischio, è stata effettuata all'interno del maxi studio clinico osservazionale su Covid-19 coordinato da Alberto Zangrillo, direttore della Unità di anestesia e rianimazione e da Fabio Ciceri, vice direttore scientifico per la ricerca clinica. Il farmaco agisce neutralizzando Interleuchina-1 (IL-1), una molecola infiammatoria prodotta dal sistema immunitario in risposta alle infezioni. "Per bloccare la risposta infiammatoria eccessiva e dannosa scatenata dal coronavirus, abbiamo utilizzato il farmaco a un dosaggio più elevato e con una somministrazione diversa rispetto all'abituale, endovenosa e non sottocutanea. A 21 giorni dal trattamento, il 72% dei pazienti mostrava un netto miglioramento della funzione respiratoria e dell'infiammazione sistemica", spiega Giulio Cavalli.   Il gruppo di pazienti Covid-19 trattati con dosi elevate di Anakinra è stato confrontato retrospettivamente con un gruppo di controllo di 16 pazienti che, al contrario, aveva ricevuto solo la terapia standard. La differenza è notevole: nel gruppo di controllo la funzione respiratoria è migliorata solo nel 50% dei pazienti e la mortalità è risultata essere quattro volte superiore.     "I risultati ottenuti dovranno essere confermati da ulteriori studi, di dimensione maggiore, ma sono promettenti. Considerato inoltre che Anakinra è un farmaco accessibile e immediatamente disponibile in Italia e in gran parte del mondo, quanto da noi descritto potrebbe avere un risvolto clinico immediato: una terapia off-label sicura per attenuare la tempesta infiammatoria scatenata dal nuovo coronavirus", precisa Lorenzo Dagna. Che sottolinea: "Mentre fino ad oggi è stata posta una grande attenzione sull'interferenza con la replicazione virale, i nostri dati suggeriscono come il controllo dell'infiammazione possa essere cruciale". Per quanto riguarda le cure col plasma iperimmune, il professor Giuseppe De Donno sarà ascoltato in Commissione Sanità del Senato, giovedì 14 Maggio alle ore 9.45.
Lo rende noto il senatore di Forza Italia, Marco Siclari, che aveva richiesto la presenza del primario di pneumologia dell'ospedale Carlo Poma di Mantova, nelle audizioni programmate per la Fase 2, in merito al percorso da lui intrapreso per curare i pazienti Covid con plasma iperimmune, derivato dal sangue di pazienti di recente guariti.  "Sono felice che la Commissione abbia accolto la richiesta fatta dal sottoscritto e dai colleghi per audirlo sul tema della terapia con il plasma dei guariti dal Covid-19. È un passo fondamentale per arrivare all'utilizzo terapeutico autorizzato della plasmoterapia", spiega il capo gruppo di Forza Italia in Commissione igiene e sanità. "In attesa che esca il vaccino e i farmaci innovativi risolutivi che guariscono dal Coronavirus - ha concluso il senatore azzurro - possiamo utilizzare il plasma dei guariti per salvare diverse vite umane attaccate ad un respiratore".
Tratto da REDAZIONE DOTTNET | 08/05/2020


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