Sperimentato all’Ospedale San Raffaele di Milano, a 21
giorni dal trattamento, il 72% dei pazienti mostrava un miglioramento della
funzione respiratoria e dell'infiammazione sistemica. De Donno al Senato per le
sue cure. Si deve accelerare la ricerca volta a utilizzare contro il
coronavirus Sars-CoV-2 vecchi farmaci nati per curare altre malattie. È l’appello
lanciato sulla rivista Science dal gruppo del farmacologo Kiplin Guy,
dell'università del Kentucky. Le procedure delle sperimentazioni devono essere
compresse in termini di settimane, in modo da avere degli
strumenti per affrontare eventuali nuove ondate epidemiche. Servono studi
controllati, scrivono i ricercatori, per sperimentare contro la Covid-19 un
gran numero di farmaci esistenti, dall'idrossiclorochina al remdesivir, e
questo va fatto in tempi più rapidi di quanto attualmente permettano di
fare commissioni etiche e le autorità regolatorie, abituate a sviluppare
progetti di sperimentazione che si protraggono per mesi, mentre la pandemia
impone ormai di agire in termini di settimane. E la prima risposta
arriva da uno dei suoi centri di eccellenza di cura e di
sperimentazione: l'ospedale San Raffaele di Milano. Nell'ambito delle diverse
ricerche sui farmaci portate avanti in più centri a livello nazionale, uno
studio presentato con ottimismo ma anche con prudenza - condotto
dall'immunologo Giulio Cavalli, e coordinato da Lorenzo Dagna, primario
dell'Unità di immunologia e reumatologia - mostra l'efficacia e la sicurezza
del farmaco antiartrite Anakinra capace di spegnere l'eccessiva risposta immunitaria
causata dalle forme gravi di Covid-19. I risultati sono stati pubblicati
sulla rivista Lancet Rheumatology. La sperimentazione, su 29 pazienti
ricoverati al San Raffaele in ventilazione non-invasiva e con quadri clinici ad
alto rischio, è stata effettuata all'interno del maxi studio clinico
osservazionale su Covid-19 coordinato da Alberto Zangrillo, direttore della
Unità di anestesia e rianimazione e da Fabio Ciceri, vice direttore
scientifico per la ricerca clinica. Il farmaco agisce neutralizzando
Interleuchina-1 (IL-1), una molecola infiammatoria prodotta dal sistema
immunitario in risposta alle infezioni. "Per bloccare la risposta
infiammatoria eccessiva e dannosa scatenata dal coronavirus, abbiamo utilizzato
il farmaco a un dosaggio più elevato e con una somministrazione diversa
rispetto all'abituale, endovenosa e non sottocutanea. A 21 giorni dal
trattamento, il 72% dei pazienti mostrava un netto miglioramento della
funzione respiratoria e dell'infiammazione sistemica", spiega Giulio
Cavalli. Il gruppo di pazienti Covid-19 trattati con dosi elevate
di Anakinra è stato confrontato retrospettivamente con un gruppo di controllo
di 16 pazienti che, al contrario, aveva ricevuto solo la terapia
standard. La differenza è notevole: nel gruppo di controllo la funzione
respiratoria è migliorata solo nel 50% dei pazienti e la mortalità è
risultata essere quattro volte superiore. "I
risultati ottenuti dovranno essere confermati da ulteriori studi, di dimensione
maggiore, ma sono promettenti. Considerato inoltre che Anakinra è un farmaco
accessibile e immediatamente disponibile in Italia e in gran parte del mondo,
quanto da noi descritto potrebbe avere un risvolto clinico immediato: una
terapia off-label sicura per attenuare la tempesta infiammatoria scatenata
dal nuovo coronavirus", precisa Lorenzo Dagna. Che sottolinea:
"Mentre fino ad oggi è stata posta una grande attenzione sull'interferenza
con la replicazione virale, i nostri dati suggeriscono come il controllo
dell'infiammazione possa essere cruciale". Per quanto riguarda le cure col plasma iperimmune, il professor Giuseppe
De Donno sarà ascoltato in Commissione Sanità del Senato, giovedì 14
Maggio alle ore 9.45.
Lo rende noto il senatore di Forza Italia, Marco
Siclari, che aveva richiesto la presenza del primario di pneumologia
dell'ospedale Carlo Poma di Mantova, nelle audizioni programmate
per la Fase 2, in merito al percorso da lui intrapreso per curare i
pazienti Covid con plasma iperimmune, derivato dal sangue di pazienti di
recente guariti. "Sono felice che la Commissione abbia accolto la
richiesta fatta dal sottoscritto e dai colleghi per audirlo sul tema della
terapia con il plasma dei guariti dal Covid-19. È un passo fondamentale
per arrivare all'utilizzo terapeutico autorizzato della plasmoterapia",
spiega il capo gruppo di Forza Italia in Commissione igiene e sanità. "In
attesa che esca il vaccino e i farmaci innovativi risolutivi che
guariscono dal Coronavirus - ha concluso il senatore azzurro - possiamo
utilizzare il plasma dei guariti per salvare diverse vite umane attaccate ad un
respiratore".
Tratto da REDAZIONE
DOTTNET | 08/05/2020
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