
“ANTIBIOTICI, USALI CON CAUTELA”
E’ iniziata una campagna promossa dal Ministero della Salute,Agenzia Italiana del farmaco(AIFA)e Istituto Superiore della Sanità per promuovere un uso appropriato degli antibiotici e ridurre lo sviluppo dell’antibioticoresistenza.L’italia (dal 2002 al 2007) è stata uno dei paesi dell’Unione Europea con il consumo più elevato di farmaci antibiotici, preceduta solo da Francia e Cipro. In Italia nel 2008 il 44% della popolazione assistibile ha ricevuto almeno 1 prescrizione di antibiotico con maggior impiego in età pediatrica e nella popolazione anziana. In particolare hanno ricevuto almeno una prescrizione: 53 bambini su 100 e 50 anziani su 100. Consumi più bassi si sono registrati al Nord e più elevati al Sud. 9 regioni del Centro Sud hanno registrato valori superiori alla media nazionale, 10 regioni del Centro nord e le Province autonome di Trento e Bolzano hanno presentato consumi inferiori. In particolare: i consumi più elevati sono stati registrati in Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise, Abruzzo, Lazio, Umbria Calabria. Campania e Sicilia hanno presentato, inoltre, valori di consumo più che doppi rispetto a quelli delle regioni a più basso consumo. Le classi di antibiotici più impiegate in Italia nel 2008 sono state: penicilline, macrolidi, chinoloni, cefalosporine. Sono state registrate variazioni stagionali nel consumo di antibiotici con picchi alti in corrispondenza del periodo autunno-inverno . Il numero è quasi raddoppiato in parallelo al picco dei casi di influenza che avvengono, nella maggior parte dei casi, nei mesi di gennaio, febbraio e marzo. La correlazione esistente tra questi due fenomeni suggerisce che una parte importante del consumo di antibiotici possa essere sostenuto da sindromi influenzali, in cui l’uso degli antibiotici non è utile e anzi favorisce l’antibioticoresistenza. Nell’analisi per classi di età si evidenziano: valori maggiori in età pediatrica (0-14 anni) e negli over 75. Con l’avanzare dell’età diviene maggiore anche la frequenza di prescrizioni di antibiotici ripetute: i pazienti che hanno ricevuto 6 o più prescrizioni di antibiotici costituiscono il 13-14% della popolazione sino a 64 anni, il 22-24% tra i 65 e i 74 anni e il 28-32% oltre i 75.
Un’analisi dei dati prescrittivi della medicina generale (database Health Search) mostra che oltre il 40% delle prescrizioni sono risultate associate alle malattie dell’apparato respiratorio. I dati evidenziano che esistono dei possibili problemi di inappropriatezza d’uso anche legati alla varietà di antibiotici prescritti per la stessa indicazione clinica e all’impiego in patologie ad eziologia prevalentemente virale. Questo comportamento prescrittivo potrebbe porre problemi di resistenza batterica ad un vasto numero di molecole con effetti non solo sui costi a carico del SSN, ma anche sulla possibile progressiva perdita di efficacia di questa categoria di farmaci.
Tratto da Campagna di Comunicazione
Aifa 17/12/2009
Elena Bosi,pediatra
Milano
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