venerdì 4 dicembre 2009

Una ricerca italiana mette in luce i rischi di un'alimentazione ricca di carne rossa processata e burro

La rivista American Journal of Clinical Nutrition ha pubblicato una ricerca condotta presso la Fondazione IRCCS, Istituto Nazionale dei Tumori, di Milano dalla studiosa Valeria Pala e coll. che hanno esaminato i dati relativi a più di 319.000 donne di dieci Paesi europei che avevano preso parte a un ampio studio prospettico sul legame tra cancro e alimentazione E’ possibile, secondo uno studio italiano, ridurre il rischio di sviluppare un cancro al seno diminuendo il consumo di carne rossa e di latticini ad alto contenuto di grassi. Il follow-up è durato nove anni e nel corso dello stesso si sono ammalate di tumore al seno 7119 donne. I ricercatori hanno potuto osservare che, in generale, non risultava evidente un collegamento tra il consumo di carne e l’insorgenza del cancro. Piuttosto nelle donne in pre-menopausa emergeva chiaramente un aumento del rischio pari al 10% per chi consumava grandi quantità di carne rossa processata e al 28% per chi mangiava frequentemente grosse quantità di burro. La ricercatrice sulle pagine dell’American Journal of Clinical Nutrition ha concluso affermando che è comunque importante non eccedere nel consumo di carni rosse processate, cotte ad elevate temperature, e di burro.
Francesco Laganà,medico, Reggio Calabria

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