lunedì 10 settembre 2012

MENOPAUSA


 

 

 

 

MENOPAUSA: la menopausa consiste nella cessazione, per un tempo superiore all’anno, dei flussi mestruali. Ciò è legato all’esaurimento del patrimonio di cellule uovo che le ovaie formano durante lo sviluppo embrionale, e che la donna consuma durante il periodo fertile. Al contrario il maschio produce spermatozoi durante tutto l’arco della vita.

L’età media dell’ultima mestruazione si situa intorno ai 51 anni.

 

MENOPAUSA PRECOCE: la menopausa precoce si verifica quando i cicli mestruali cessano prima dei 45 anni. Questa è una patologia e va pertanto curata come tale.

 

CLIMATERIO: (dal greco climateri, che significa scalino) il climaterio è il periodo di transizione tra il periodo fertile e la menopausa. Può durare alcuni anni ed è caratterizzato da irregolarità sia nel ritmo che nelle caratteristiche dei flussi mestruali. Siccome in questa fase i valori degli ormoni misurati nel sangue  sono variabili quasi di giorno in giorno, risultano inutili alla diagnosi che si deve basare sulla sola sintomatologia. E’ quindi importante abituarsi a tenere un diario delle  mestruazioni, registrando di giorno in giorno le modalità con cui il flusso si presenta ( ad es: A per abbondante, N per normale, S per scarso), eventuali disturbi associati alla mestruazione ( dolore, gonfiore, tensione mammaria…) . Questo è infatti l’unico modo per avere notizie non solo sul ritmo, ma anche sulla durata e sulle caratteristiche del ciclo.

In questa fase si riduce la fecondità: la probabilità di concepire si calcola intorno al 10% tra i 41 e 45 anni, scende al 2-3% dai 46 ai 49 ed è praticamente nulla intorno ai 50 anni. 

 

La progressiva carenza degli ormoni femminili può determinare alcuni disturbi fisici che variano come caratteristiche ed intensità da una donna all’altra. Ciò dipende in parte dalle personali peculiarità fisiche e mentali, in parte dallo stile di vita e dalla capacità di adattamento ai cambiamenti corporei (evocatori di invecchiamento) e situazionali ( crescita dei figli, morte dei genitori…).

 

 

 

DISTURBI LEGATI ALLA CARENZA ORMONALE:

 

Non tutte le donne mostrano significativi disturbi in questo periodo.

Un 20% circa attraversa questa fase della vita con armonia perché possiede una buona “capacità di adattamento” dei tessuti e una stabilità affettiva ed emotiva.

La maggior parte delle donne lamenta invece uno o alcuni dei disturbi sotto citati, in vari gradi di gravità,  che è possibile addolcire con variazioni dello stile di vita e trattamenti omeopatici o di erboristeria.

 

VAMPATE DI CALORE: sono sudorazioni, anche profuse, relative alla parte alta del corpo (tronco, collo, viso) che disturbano il riposo e possono creare disagio quando si manifestano davanti agli altri. Nei casi più gravi possono associarsi cefalea, palpitazioni e aumento della pressione arteriosa.

DISTURBI DEL TONO DELL’UMORE:  irritabilità, depressione, calo di memoria, ansietà, riduzioni del desiderio sessuale.

SECCHEZZA DELLE MUCOSE VAGINALI con conseguente difficoltà durante i rapporti e maggiore frequenza di infiammazioni, sia vaginali che vescicali. La carenza ormonale a livello dell’apparato genitale può peggiorare o rendere manifesto un preesistente prolasso.

DOLORI OSTEO-ARTRO-MUSCOLARI: questi dolori, forse tra i sintomi meno noti, sono invece tra i più frequenti e fastidiosi.

RIDUZIONE DI ELASTICITA’ DELLA CUTE  ed atrofia dei follicoli piliferi.

Aumento del rischio di malattie cardiovascolari ed osteoporosi.

LIEVE AUMENTO DEL PESO: rappresenta un efficace adattamento del corpo alla nuova condizione biologica in quanto il tessuto adiposo è, dopo le ovaie, la seconda fonte di produzione di estrogeni del corpo femminile. Se però l’aumento di peso diventa importante può rappresentare un pericolo per la salute.

 

 

LE TERAPIE

 

Non ha senso parlare di terapie per la correzione di disturbi connessi alla menopausa, senza considerare lo stile di vita della donna

 

L’APPROCCIO AL CAMBIAMENTO

 

Viviamo in una società che dà un valore quasi assoluto all’aspetto fisico, alla gioventù ed alla

efficienza lavorativa.

Il modificarsi del corpo talora può creare la falsa sensazione di poter perdere lo sguardo ( talora anche l’affetto) delle persone che ci stanno vicino.

La fine della capacità riproduttiva, se gli impegni o la difficoltà nel creare una coppia stabile non hanno consentito la piena soddisfazione dell’istinto di maternità, può essere vissuta con profondo dolore.

Spesso il passaggio del climaterio è periodo di bilanci, di cambiamenti nei rapporti familiari e talora anche in ambito lavorativo.

E’ necessario quindi un periodo di evoluzione ( analogo al passaggio adolescenziale) che consenta di trovare nuovi sbocchi alla spinta creatrice: l’arte, la scienza, l’impegno nel sociale o nella spiritualità. La capacità di rivedersi e ridefinirsi può aiutare a risolvere quella sensazione di vuoto, di scoramento, di tristezza che spesso si etichetta come “ depressione menopausale”

E’ necessario che ciascuna donna comprenda, da sola o accompagnata da un aiuto psicologico, (quando necessario), che in questa età della vita  al calo di energie fa da contraltare la maggiore esperienza. Che, per essere attraenti, può essere indubbiamente utile essere giovani e belle, ma è ancora più importante essere intelligenti, sagge, interessanti

 

 

ATTIVITA’ FISICA

 

E’ risaputo che l’esercizio fisico continuativo (almeno 30-40 minuti per 3/4 volte a settimana) ha un significativo effetto benefico sui sintomi connessi alla menopausa:

-          L’effetto benefico sulla circolazione può indurre un miglior controllo della pressione arteriosa e una conseguente diminuzione del rischio d’infarto; inoltre può anche migliorare i disturbi legati alle vampate di calore che sono infatti dovute a variazioni nella circolazione locale.

-          Diminuisce il rischio di osteoporosi stimolando il lavoro degli osteoblasti, cellule deputate alla deposizione di nuovo tessuto osseo.

-          Riduce i dolori dell’apparato muscolare e articolare.

Ricordo che, anche se ampiamente noto,  il fumo ha esattamente l’effetto opposto dell’attività fisica: peggiora la circolazione, provoca l’osteoporosi e causa dolori muscolari e articolari.

Andrebbe pertanto del tutto abolito.

Mi fermerei qui per il primo passaggio

 

DIETA

 

Abbiamo già detto che un lieve incremento di peso in menopausa può rappresentare un efficace adattamento  del corpo alla menopausa

Se però l’aumento di peso non è limitato può costituire un pericolo perché in questa fase della vita il tessuto adiposo non si deposita più sui fianchi  (dove può essere utilizzato in caso di bisogno) ma a livello addominale, determinando un aumento del rapporto vita/fianchi che, a sua volta, aumenta il rischio cardiovascolare.

 

E’ quindi fondamentale avere abitudini alimentari corrette.

 

 

 

 

Dott.ssa Gabriella Maggi

Specialista in Ginecologia

Milano

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