MENOPAUSA: la menopausa consiste nella cessazione, per un tempo
superiore all’anno, dei flussi mestruali. Ciò è legato all’esaurimento del
patrimonio di cellule uovo che le ovaie formano durante lo sviluppo embrionale,
e che la donna consuma durante il periodo fertile. Al contrario il maschio
produce spermatozoi durante tutto l’arco della vita.
L’età media dell’ultima
mestruazione si situa intorno ai 51 anni.
MENOPAUSA PRECOCE: la menopausa precoce si verifica quando i cicli
mestruali cessano prima dei 45 anni. Questa è una patologia e va pertanto
curata come tale.
CLIMATERIO: (dal greco climateri, che significa scalino) il
climaterio è il periodo di transizione tra il periodo fertile e la menopausa.
Può durare alcuni anni ed è caratterizzato da irregolarità sia nel ritmo che
nelle caratteristiche dei flussi mestruali. Siccome in questa fase i valori
degli ormoni misurati nel sangue sono
variabili quasi di giorno in giorno, risultano inutili alla diagnosi che si
deve basare sulla sola sintomatologia. E’ quindi importante abituarsi a tenere
un diario delle mestruazioni,
registrando di giorno in giorno le modalità con cui il flusso si presenta ( ad
es: A per abbondante, N per normale, S per scarso), eventuali disturbi
associati alla mestruazione ( dolore, gonfiore, tensione mammaria…) . Questo è
infatti l’unico modo per avere notizie non solo sul ritmo, ma anche sulla
durata e sulle caratteristiche del ciclo.
In questa fase si riduce la
fecondità: la probabilità di concepire si calcola intorno al 10% tra i 41 e 45
anni, scende al 2-3% dai 46 ai 49 ed è praticamente nulla intorno ai 50
anni.
La progressiva carenza degli
ormoni femminili può determinare alcuni disturbi fisici che variano come
caratteristiche ed intensità da una donna all’altra. Ciò dipende in parte dalle
personali peculiarità fisiche e mentali, in parte dallo stile di vita e dalla
capacità di adattamento ai cambiamenti corporei (evocatori di invecchiamento) e
situazionali ( crescita dei figli, morte dei genitori…).
DISTURBI LEGATI ALLA CARENZA ORMONALE:
Non tutte le donne mostrano
significativi disturbi in questo periodo.
Un 20% circa attraversa questa
fase della vita con armonia perché possiede una buona “capacità di adattamento”
dei tessuti e una stabilità affettiva ed emotiva.
La maggior parte delle donne
lamenta invece uno o alcuni dei disturbi sotto citati, in vari gradi di
gravità, che è possibile addolcire con
variazioni dello stile di vita e trattamenti omeopatici o di erboristeria.
VAMPATE DI CALORE: sono sudorazioni, anche profuse, relative alla
parte alta del corpo (tronco, collo, viso) che disturbano il riposo e possono
creare disagio quando si manifestano davanti agli altri. Nei casi più gravi
possono associarsi cefalea, palpitazioni e aumento della pressione arteriosa.
DISTURBI DEL TONO DELL’UMORE:
irritabilità, depressione, calo di memoria, ansietà, riduzioni del
desiderio sessuale.
SECCHEZZA DELLE MUCOSE VAGINALI con conseguente difficoltà durante
i rapporti e maggiore frequenza di infiammazioni, sia vaginali che vescicali.
La carenza ormonale a livello dell’apparato genitale può peggiorare o rendere
manifesto un preesistente prolasso.
DOLORI OSTEO-ARTRO-MUSCOLARI: questi dolori, forse tra i sintomi meno
noti, sono invece tra i più frequenti e fastidiosi.
RIDUZIONE DI ELASTICITA’ DELLA CUTE
ed atrofia dei follicoli piliferi.
Aumento del rischio di malattie
cardiovascolari ed osteoporosi.
LIEVE AUMENTO DEL PESO: rappresenta un efficace adattamento del
corpo alla nuova condizione biologica in quanto il tessuto adiposo è, dopo le
ovaie, la seconda fonte di produzione di estrogeni del corpo femminile. Se però
l’aumento di peso diventa importante può rappresentare un pericolo per la
salute.
LE TERAPIE
Non ha senso parlare di terapie
per la correzione di disturbi connessi alla menopausa, senza considerare lo
stile di vita della donna
L’APPROCCIO AL CAMBIAMENTO
Viviamo in una società che dà un
valore quasi assoluto all’aspetto fisico, alla gioventù ed alla
efficienza lavorativa.
Il modificarsi del corpo talora
può creare la falsa sensazione di poter perdere lo sguardo ( talora anche
l’affetto) delle persone che ci stanno vicino.
La fine della capacità
riproduttiva, se gli impegni o la difficoltà nel creare una coppia stabile non
hanno consentito la piena soddisfazione dell’istinto di maternità, può essere
vissuta con profondo dolore.
Spesso il passaggio del
climaterio è periodo di bilanci, di cambiamenti nei rapporti familiari e talora
anche in ambito lavorativo.
E’ necessario quindi un periodo
di evoluzione ( analogo al passaggio adolescenziale) che consenta di trovare
nuovi sbocchi alla spinta creatrice: l’arte, la scienza, l’impegno nel sociale
o nella spiritualità. La capacità di rivedersi e ridefinirsi può aiutare a
risolvere quella sensazione di vuoto, di scoramento, di tristezza che spesso si
etichetta come “ depressione menopausale”
E’ necessario che ciascuna donna
comprenda, da sola o accompagnata da un aiuto psicologico, (quando necessario),
che in questa età della vita al calo di
energie fa da contraltare la maggiore esperienza. Che, per essere attraenti,
può essere indubbiamente utile essere giovani e belle, ma è ancora più
importante essere intelligenti, sagge, interessanti
ATTIVITA’ FISICA
E’ risaputo che l’esercizio fisico continuativo (almeno
30-40 minuti per 3/4 volte a settimana) ha un significativo effetto benefico
sui sintomi connessi alla menopausa:
-
L’effetto benefico sulla circolazione può
indurre un miglior controllo della pressione arteriosa e una conseguente
diminuzione del rischio d’infarto; inoltre può anche migliorare i disturbi
legati alle vampate di calore che sono infatti dovute a variazioni nella
circolazione locale.
-
Diminuisce il rischio di osteoporosi stimolando
il lavoro degli osteoblasti, cellule deputate alla deposizione di nuovo tessuto
osseo.
-
Riduce i dolori dell’apparato muscolare e
articolare.
Ricordo che, anche se ampiamente noto, il fumo ha esattamente l’effetto opposto
dell’attività fisica: peggiora la circolazione, provoca l’osteoporosi e causa
dolori muscolari e articolari.
Andrebbe pertanto del tutto abolito.
Mi fermerei qui per il primo passaggio
DIETA
Abbiamo già detto che un lieve incremento di peso in
menopausa può rappresentare un efficace adattamento del corpo alla menopausa
Se però l’aumento di peso non è limitato può costituire un
pericolo perché in questa fase della vita il tessuto adiposo non si deposita
più sui fianchi (dove può essere
utilizzato in caso di bisogno) ma a livello addominale, determinando un aumento
del rapporto vita/fianchi che, a sua volta, aumenta il rischio cardiovascolare.
E’ quindi fondamentale avere
abitudini alimentari corrette.
Dott.ssa Gabriella Maggi
Specialista in Ginecologia
Milano
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