Negli
ultimi anni sempre più spesso si sente parlare di ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività = Attention Deficit and
Hyperactivity Disorder) . Con questa sigla si indica un insieme di sintomi che
possono presentarsi in età pediatrica caratterizzati da difficoltà nel
mantenere l’attenzione, nel controllare l’impulsività e nel regolare il proprio
comportamento.
I sintomi più comuni, non necessariamente tutti presenti
nel medesimo soggetto, sono:
•
continua tendenza a
fantasticare
•
non ascoltare
•
essere facilmente
distratti nei compiti o nel gioco
•
dimenticare le cose
•
essere in costante
movimento o non riuscire a stare seduti
•
contorcersi in
continuazione
•
parlare troppo
•
non essere in grado
di giocare tranquillamente
•
agire e parlare
senza pensare
•
avere difficoltà ad
attendere il proprio turno
•
interrompere
continuamente gli altri
Ovviamente molti bambini possono presentare durante la
loro crescita momenti caratterizzati da tali comportamenti. La differenza è che
in chi soffre da ADHD questi atteggiamenti sono di tale intensità da
compromettere la vita sociale e la capacità di relazionarsi con gli altri.
A secondo del quadro clinico che prevale possiamo
distinguere tre tipi di ADHD
1.
Tipo prevalentemente
disattento : è difficile per l'individuo
organizzare o terminare un compito,
prestare attenzione ai dettagli e seguire le istruzioni o le
conversazioni. Questo bambino è facilmente distratto e dimentica i dettagli
della routine quotidiana.
2.
Tipo
prevalentemente iperattivo-impulsivo: il
bambino parla molto ed ha difficoltà a stare fermo anche per poco tempo (ad
esempio, durante il pasto o mentre fa i compiti a casa). I bambini più piccoli
possono correre, saltare o alzarsi continuamente. Si sente inquieto e risulta
decisamente impulsivo. Di frequente interrompe gli altri, parla in momenti
inopportuni e prendere le cose dalle
persone senza chiederle. Questi bambini hanno grandi difficoltà ad aspettare il
proprio turno e ad ascoltare le
spiegazioni.
3.
Tipo combinato:
presenta in egual misura i sintomi sopra descritti
Questa patologia negli ultimi anni è in costante
crescita. I più recenti dati americani stimano che dal 5-7% dei bambini in età
scolare soffra di ADHD, con una rapporto maschi-femmine di 4 a 1.
Sulle cause si sa ancora molto poco. Sicuramente c'è una
componente genetica che ne favorirebbe l'insorgenza. Questo è però solo uno dei
tasselli di un quadro molto più complesso.
Tra i fattori di rischio riconosciuti ricordo anche:
–
trauma cerebrale
–
parto prematuro
–
basso peso alla
nascita
–
fumo ed alcool
durante la gravidanza
–
tossici ambientali
(piombo, alluminio, mercurio...)
L'approccio terapeutico più comune a tale disturbo è
attualmente la terapia farmacologica che prevede l'utilizzo di uno psicofarmaco
il metilfenidato (Ritalin). Tale molecola ha effetto breve (circa 4 ore),
è in grado di alleviare solo alcuni sintomi dell’ADHD (per lo più
l’iperattività) senza però arrivare alla radice del problema, e può causare
effetti collaterali importanti quali la perdita di appetito, ansietà, insonnia,
tic nervosi, emicrania, gastriti e dolori addominali.
L'approccio omeopatico è completamente diverso: si cerca
di curare il paziente considerando la persona nella sua globalità, e pur
prendendo in considerazione la patologia che esso presenta si dà molta
importanza a come i sintomi si manifestano nel malato.
Per ottenere risultai in pazienti affetti da ADHD è
necessario rivolgersi ad un omeopata esperto che possa trovare il rimedio più
adatto al malato che ha di fronte.
Tra i farmaci omeopatici più utilizzati in questa
patologia ricordo:
•
BELLADONNA
•
CARCINOSINUM
•
IODUM
•
KALIUM BROMATUM
•
LAC CANINUM
•
LACHESIS MUTUS
•
MAGNESIA CARBONICA
•
MERCURIUS SOLUBILIS
•
PLANTAGO MAJOR
•
SPONGIA TOSTA
•
STRAMONIUM
•
TARENTULA HISPANICA
•
TUBERCULINUM
•
VERATRUM ALBUM
Dott.Giulio
Viganò
Pediatra
, Milano
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