Nonostante l’attuale primavera così piovosa e
instabile faccia pensare che la maggior parte degli individui che soffrono di
allergia stagionale ai pollini abbia avuto pochi e moderati sintomi, ho
personalmente osservato che invece un quarto delle persone che seguo per tale
disturbo hanno comunque presentato intensi disturbi.
Conosciamo e usiamo di frequente per
l’oculorinite allergica stagionale medicinali omeopatici sintomatici quali Apis
mellifica, Allium cepa, Nux vomica, Sticta pulmonaria, Ammonium muriaticum,
Sabadilla,
Arundo donax, Arsenicum album.
Un medicinale che ho imparato ad utilizzare con
successo, naturalmente se indicato dal quadro sintomatologico specifico, è Wyethia helenoides, rimedio vegetale
della famiglia delle asteracee, bel fiore giallo, medicamento utile laddove
Sabadilla o Arundo donax abbiano fallito. Il quadro patogenetico descritto da Wyethia
è quello di un disturbo prevalentemente localizzato al rinofaringe e
contraddistinto da prurito nasale, al palato, ma soprattutto da fastidio in
gola, con necessità continua di doversi “grattare” la parte posteriore della
gola con piccoli colpi di tosse, di raschiare la gola con movimenti riflessi
della mucosa faringea, il così detto “raspeghin”. La gola è la zona più colpita
dall’allergia nelle forme meritevoli di Wyethia. Il faringe appare gonfio,
irritato, la persona si schiarisce di continuo la gola e così facendo si viene
a creare un corto circuito infiammatorio, che poi porta anche a un senso di secchezza
e bruciore che può provocare tosse solleticante.
Naturalmente un disturbo simile può far parte
oltre che di una patologia allergica anche di una forma infiammatoria faringea
di tipo follicolare.
Sabadilla, pianta
erbacea della famiglia delle liliacee, presenta un quadro di rinite con
tremendi starnuti, con crisi in salve, peggiorati col freddo, odori e profumi,
migliorata in ambenti caldi e da bevande calde. Il naso cola abbondante
materiale fluido, spesso irritante; di frequente la sensazione più fastidiosa è quella di naso ostruito e bruciante. Sintomi
concomitanti sono: prurito al naso e al palato, un fastidio in gola che induce
il soggetto a deglutire, rossore palpebrale, ma anche tosse irritativa o asma
franca.
Arundo
donax
presenta rinite, stranuti e intenso prurito alle orecchie, oltre che al
naso ed eventualmente al palato. Possono manifestarsi anche dolore alla radice
del naso, muco colloso, salivazione intensa.
I medicinali sovra descritti possono essere
utilizzati alla 7CH ed essendo rimedi di tipo sintomatico in fase acuta vanno
assunti di frequente anche ogni 1-2 ore, diradando secondo il miglioramento.
Candida Berti, medico, allergo-immunologa,
esperta in omeopatia
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