Il Montelukast non è sempre utile nell’asma del bambino sotto i 5 anni.

È quanto afferma Jonathan Grigg, professore di medicina respiratoria pediatrica alla Queen Mary university di Londra e coautore dello studio pubblicato su The Lancet Respiratory Medicine in coincidenza con la sua presentazione al Convegno della European Respiratory Society in corso a Monaco dal 6 al 10 settembre. Lo scopo dello studio  era di verificare se il trattamento intermittente con Montelukast, un anti-leucotrienico usato nell’asma, fosse in grado di ridurre, rispetto al placebo gli episodi di respiro sibilante nei bambini da 10 mesi ai 5 anni, e se il risultato fosse differente a seconda del genotipo.

«Allo studio multicentrico, randomizzato a gruppi paralleli e controllato con placebo, hanno preso parte oltre mille bambini selezionati tra ottobre 2010 e dicembre 2013 in 21 siti di cure primarie e 41 centri ospedalieri in Inghilterra e Scozia» dice lo pneumologo pediatra. Analizzando i dati i ricercatori hanno scoperto che la somministrazione intermittente di montelukast riduce gli episodi di respiro sibilante solo nei bambini con polimorfismo nel promotore del gene ALOX5, che consiste nella variazione del numero di ripetizioni di una sequenza di sei nucleotidi : nei soggetti con un numero di ripetizioni diverso da cinque la trascrizione del gene ALOX5 è ridotta, e la produzione di leucotrieni diminuisce. «A parte il sottogruppo con polimorfismo del promotore di ALOX5, non c'era alcuna differenza tra il numero di episodi di respiro sibilante nel gruppo montelukast e in quello placebo» riprende Grigg. E conclude: «I dati raccolti  non supportano l'uso allargato del montelukast intermittente nel trattamento del respiro sibilante dai 10 mesi ai 5 anni di età. Ciononostante, servono ulteriori studi per confermare la presenza di un sottogruppo reattivo».

The Lancet Respiratory Medicine, 2014. doi:10.1016/S2213-2600(14)70186-9

Tratto da Doctor news 11/09/14

Dr. Elena Bosi,

Specialista in Pediatria, Esperta in Omeopatia