Oggigiorno
si parla e si discute molto di colesterolo: dalle vetrine delle farmacie
ammiccano vari tipi di integratori alimentari che promettono una riduzione
sicura e senza sacrifici dei valori di colesterolo nel sangue, mentre i farmaci,
che controllano la produzione di colesterolo da parte dell’organismo o che ne
riducono l’assorbimento, rappresentano una bella fetta della spesa sanitaria
farmacologica.
I dati
ISTAT del Progetto Cuore, raccolti tra 1998 e il 2002, evidenziano come il 21%
degli uomini e il 23% delle donne è ipercolesterolemico oppure è sotto
trattamento specifico, mentre il 37% degli uomini e il 34% delle donne è in una
condizione definita borderline.
Tutti
sono ormai d’accordo sulla necessità di mantenere bassi i valori di colesterolo
nel sangue, ma esiste una discreta confusione tra la popolazione di utenti
sulla reale collocazione del colesterolo nella nostra attività metabolica
quotidiana.
E’ un compagno
di viaggio irrinunciabile o un pericoloso accompagnatore? E’ certamente un
compagno irrinunciabile per le nostre esigenze metaboliche quando la sua
presenza nel nostro corpo e, in particolare, nel nostro sistema circolatorio, è
limitata alle nostre necessità e non supera dei limiti che, pur variando da
persona a persona, sono ormai definiti con una certa precisione.
Cerchiamo
quindi di conoscerlo un po’ meglio e di fare chiarezza nei suoi riguardi.