domenica 31 gennaio 2016

Colesterolo: compagno di ventura o di sventura?

Oggigiorno si parla e si discute molto di colesterolo: dalle vetrine delle farmacie ammiccano vari tipi di integratori alimentari che promettono una riduzione sicura e senza sacrifici dei valori di colesterolo nel sangue, mentre i farmaci, che controllano la produzione di colesterolo da parte dell’organismo o che ne riducono l’assorbimento, rappresentano una bella fetta della spesa sanitaria farmacologica.
I dati ISTAT del Progetto Cuore, raccolti tra 1998 e il 2002, evidenziano come il 21% degli uomini e il 23% delle donne è ipercolesterolemico oppure è sotto trattamento specifico, mentre il 37% degli uomini e il 34% delle donne è in una condizione definita borderline.
Tutti sono ormai d’accordo sulla necessità di mantenere bassi i valori di colesterolo nel sangue, ma esiste una discreta confusione tra la popolazione di utenti sulla reale collocazione del colesterolo nella nostra attività metabolica quotidiana.
E’ un compagno di viaggio irrinunciabile o un pericoloso accompagnatore? E’ certamente un compagno irrinunciabile per le nostre esigenze metaboliche quando la sua presenza nel nostro corpo e, in particolare, nel nostro sistema circolatorio, è limitata alle nostre necessità e non supera dei limiti che, pur variando da persona a persona, sono ormai definiti con una certa precisione.
Cerchiamo quindi di conoscerlo un po’ meglio e di fare chiarezza nei suoi riguardi.


Fisiopatologia del colesterolo

Il colesterolo è una molecola lipidica del gruppo degli steroli, cioè è un particolare tipo di grassi. Esso è un componente funzionale essenziale della membrana cellulare: la cellula infatti non potrebbe sopravvivere senza colesterolo.; partecipa inoltre alla crescita e alla divisione della cellula.
Costituisce la base di partenza per la sintesi degli ormoni di tipo steroideo (estradiolo, progesterone, testosterone, cortisolo, aldosterone) e della vitamina D. Infine, è essenziale per lo sviluppo dell’embrione umano.
Da quanto detto, emerge chiaramente quale ruolo importante svolga il colesterolo nel mantenimento dei processi vitali della specie umana.

Esso condivide con i trigliceridi un ruolo di leadership nel metabolismo dei grassi dell’organismo umano. Ma mentre i trigliceridi sono per il 95% di origine alimentare, il colesterolo è solo per il 30% di origine alimentare, mentre il 70 % viene prodotto dal fegato. Quindi un eccesso di colesterolo nel sangue può essere dovuto ad un abuso alimentare o a sedentarietà, ma soprattutto ad un errore metabolico che ne aumentata la sintesi epatica oltre le necessità dell’organismo. Questo è ven evidenziabile nelle forme famigliari di ipercolesterolemia.

La placca ateromasica

Ma che cosa accade quando i valori di colesterolo nel sangue sono troppo elevati?
Occorre innanzitutto precisare che il colesterolo totale che circola nel sangue è suddiviso in due categorie differenti per il tipo di proteine a cui è legato. Il colesterolo totale si suddivide in:
·         Colesterolo HDL, che è legato a proteine di alta densità
·         Colesterolo LDL che ha un legame con proteine a bassa densità.
Questi due tipi di colesterolo si comportano in modo diametralmente opposto nei confronti della parete dei vasi arteriosi.
Quando i valori sono eccessivi, il colesterolo tende a depositarsi sulle pareti delle arterie di qualsiasi distretto corporeo, formando delle placche aterosclerotiche che contengono la forma LDL, cioè, quella legata alle proteine leggere. Queste placche ingrossandosi riducono la pervietà del lume del vaso con conseguenze molto negative.
Non è sufficiente che siano presenti elevati valori di colesterolo totale per dare inizio a questo processo, ma occorre anche che la parete arteriosa presenti un certo grado di infiammazione.
Se la forma LDL favorisce la deposizione di colesterolo nelle placche, quella HDL (cioè quella legata alle proteine pesanti) induce l’estrazione del colesterolo dalle placche, riducendone la dimensione.
Ecco perché il colesterolo HDL viene chiamato comunemente “colesterolo buono” e LDL “colesterolo cattivo”.
La formazione di placche ateromatose, già di per sé pericolosa, può ulteriormente complicarsi con la deposizione di piastrine, cellule deputate alla riparazione dei danni della parete vascolare. La deposizione di piastrine determina la formazione di trombi con ulteriore riduzione del flusso ematico che induce uno stato di ischemia tissutale (cioè scarsa ossigenazione del tessuto) che può arrivare anche all’infarto (cardiaco, cerebrale, ecc).
I fattori favorenti la formazione della placca ateromasica sono quindi il colesterolo totale, quello LDL e i trigliceridi.

La clinica del colesterolo

Quali sono dunque i valori ottimali di colesterolo che dobbiamo avere nel sangue?
I dati della letteratura scientifica sono variati nel tempo e, in particolare, sono stati ridotti negli ultimi anni.
Per i soggetti sani, che non abbiano ancora manifestato incidenti vascolari (angina cardiaca, ischemia cerebrale, infarto, ictus…), i valori ritenuti ottimali sono i seguenti:
·         Colesterolo totale < 200 mg/dl negli adulti e < a 180 mg/dl nei ragazzi con età inferiore a 18 anni
·         Colesterolo LDL < 130 mg/dl (quando sono presenti 2 o più fattori di rischio)
       130-160 mg/dl (in assenza di fattori di rischio)
·         Colesterolo HDL > 50 mg/dl nei soggetti di sesso femminile e > 40 mg/dl nei soggetti di sesso maschile.
Non esiste un valore soglie che possa essere considerato sicuro per tutti gli individui, perché esistono altri fattori individuali che intervengono nel processo, ma la correlazione tra i valori di colesterolo totale e LDL e il rischio vascolare è di tipo lineare. Ad esempio, un aumento del 1% del valore di colesterolo totale determina un aumento del 2 % del fattore di rischio vascolare.

Alla luce di quanto sopra detto, risulta evidente quanto sia essenziale il colesterolo per la nostra vita, ma altrettanto evidente quanto valori eccessiva di questa stessa sostanza possano essere nocivi per la nostra buona salute.
Nel prossimo articolo analizzeremo le diverse possibilità terapeutiche, per il controllo dei valori di colesterolo, offerte dalla farmacologia tradizionale e dalle medicine complementari.
Alla prossima…


Dott. Edoardo Felisi  
Medico Chirurgo esperto in Omeopatia – Docente di Probiotici al Master sui Nutraceutici del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Pavia.


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