L’80-99% delle persone sane – praticamente noi tutti – fa
esperienza di pensieri negativi che in numerosi studi sono risultati collegati
a rischio di psicopatologie. Il problema dei pensieri negativi, spiega Larsson,
è che costruiscono una realtà a cui crediamo e che ci domina. ”Se penso in
continuazione ‘forse perderò il lavoro’ – spiega – do corpo a questa paura e
realmente crederò di correre questo rischio, dimenticando che è solo la mia
mente a ‘materializzarlo’ dentro di
me”.
Per disinnescare e allontanare da sé i pensieri negativi,
gli esperti hanno usato una tecnica chiamata ”defusione”.
I
ricercatori hanno chiesto a un gruppo di volontari di prendere uno dei propri
pensieri negativi ricorrenti, ad esempio ‘non sono bravo abbastanza’ e
trasformarlo in altro da sé dicendo ‘sto avendo il pensiero che non sono bravo
abbastanza’, spiega Larsson. Oppure in alternativa, continua, la tecnica dei
”pensieri musicali”, che consiste nel canticchiare il pensiero usando la
melodia di ‘Buon compleanno a te’. Oppure ancora ripetere il pensiero con una
voce da cartone animato, ad esempio Paperino o Bugs Bunny. In tutti i modi
viene chiesto ai volontari di vedere cosa succede al loro pensiero negativo: il
risultato è che si disinnesca, diventa meno frequente nella testa e, anche
quando compare, ha un’influenza minore perché cambia il modo di relazionarsi ad
esso.
Tratto
da Popular Science
Dott. Elena Bosi
Specialista in Pediatria
Esperta in Omeopatia e
Medicine Complementari
Milano
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