Gioia, tristezza e
stress si accumulano nella nostra pancia. Quello che mangiamo e che va a finire
nel nostro intestino, si trasforma in emozioni e stati d’animo che influenzano
il nostro umore e lo stile di vita. Stiamo parlando del “cervello addominale”’, un secondo
intelletto, oltre quello cranico, che si nasconde nella nostra pancia e da cui
dipendono funzioni metaboliche e non solo. Questa la teoria della dottoressa
Serena Missori, endocrinologa e nutrizionista che ci racconta il suo punto di
vista.
C’è davvero una specie di cervello nella nostra pancia?
«Assolutamente sì, di fatto si tratta
di un cervello dotato di sistema immunitario, nervoso e che produce ormoni in
diretta relazione con il nostro cervello cranico. Questo cervello in parte è
autonomo e responsabile delle nostre reazioni agli eventi e allo stress e
soprattutto al cibo che ingeriamo. Attraverso il cibo che è un messaggero
chimico, il nostro cervello addominale è in grado di influenzare il nostro
stato d’animo. Protagonista indiscusso di questo cervello addominale è un”
microbiota”, un insieme di microrganismi, la cui salute è direttamente
correlata alla nostra. Questi microrganismi producono vitamine, minerali e
mandano messaggi al sistema immunitario e a quello nervoso, quindi se sono in
salute e abitano in un ambiente favorevole, ci aiutano a vivere bene e in
forma. Se invece questo microbiota si altera a causa dello stress e
dell’alimentazione scorretta, può innescare reazioni non gradevoli e provocare
stanchezza cronica. Quindi di fatto tutto ciò che avviene all’interno del
nostro apparato digerente è fondamentale per la nostra salute non solo fisica
ma anche mentale».
Dunque il cibo è fondamentale per una vita sana non solo a livello
metabolico ma anche psicologico. Il cibo spazzatura uccide 6 persone al minuto.
La situazione è davvero così grave?
«La situazione è veramente grave. Il
cibo spazzatura è quello dei fast food e delle tavole calde ed è ricco di grassi
idrogenati, tendenzialmente fritto, ricco di zuccheri semplici che all’interno
del nostro organismo mettono in atto una serie di reazioni biochimiche che
conducono a quella che viene chiamata infiammazione cronica silente che sta
alla base di tantissime patologie, da quelle cardiovascolari, infarto, ictus e
ipertensione a quelle metaboliche, diabete mellito, sovrappeso e obesità. Ma
può anche contribuire a determinare patologie oncologiche. La situazione è
drammatica soprattutto per i bambini, infatti in Italia c’è un alto tasso di
sovrappeso e obesità in età scolare, in questo modo non facciamo altro che
gettare le basi per i malati del futuro»
Sempre più italiani si ammalano di patologie correlate proprio
all’alimentazione tra cui spicca il diabete. Quindi una maggiore attenzione al
nostro cervello addominale può aiutare a prevenire e combattere queste
malattie?
«Assolutamente sì anche perché si è
visto che la disbiosi intestinale, quindi l’alterazione della microflora
intestinale, è anche connessa allo sviluppo del diabete mellito perché
favorisce quella endotoxemia, una
tossicità sistemica che porta all’aumento dell’insulino-resistenza che sembra
proprio essere alla base dell’insorgenza del diabete mellito di tipo 2. Quindi
curare nel modo corretto il cervello addominale ci consente poi di non dover
curare altre patologie più gravi che con una scorretta alimentazione potrebbero
svilupparsi nel tempo»
Tratto da Sanita
Informazione 15 novembre 2016
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