“Artiglio del Diavolo” è il nome comune con cui è conosciuta
questa pianta perenne rampicante appartenente alla famiglia delle Pedaliacee. Diffuso
nell’Africa Sud Occidentale ed in particolare nel deserto del Kalahari, in
Namibia e in Botswana, l’Artiglio del
Diavolo deve il suo nome alle appendici dure che caratterizzano i suoi frutti
ovoidali. Queste escrescenze sono dotate di robusti uncini che, penetrando nel
corpo o nelle zampe degli animali, procurano serie ferite e li costringono a compiere una specie di
ballo scatenato per cercare di liberarsene. Il nome della pianta deriva appunto
da “harpagos”, cioè uncino, riferito alle protuberanze acuminate dei suoi
frutti legnosi. Nella medicina tradizionale sud africana l’Artiglio del Diavolo
è utilizzato da secoli per la cura di malattie reumatiche, dolori articolari,
febbre e problemi gastroenterici, dove viene sfruttata la sua azione di tonico
amaro utile nei disturbi digestivi.
domenica 25 marzo 2018
domenica 18 marzo 2018
“Metà dei farmaci in commercio sono inutili”
Farmaci
inutili, esami prescritti senza senso. Silvio Garattini si scaglia contro
l'eccessiva medicalizzazione. “Metà dei farmaci in commercio oggi
sono del tutto inutili”. È quanto afferma Silvio Garattini, fondatore nel 1963
e direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” secondo cui
dei circa 12mila farmaci oggi in commercio andrebbe eliminato il 50%.
L’assunzione
di farmaci usati per malattie croniche (come le statine o gli antipertensivi)
da parte di pazienti terminali, l’ozono per l’artrite, gli ultrasuoni per i
disturbi muscolari, le camere iperbariche usate per disturbi per i quali non ci
sono evidenze di miglioramenti, l’abuso degli integratori alimentari, privi di
prove di efficacia. Questi alcuni esempi di trattamenti terapeutici inutili
citati da Garattini in un'intervista
all'Espresso.
domenica 11 marzo 2018
MENOPAUSA: DISTURBI LEGATI ALLA CARENZA ORMONALE
Non tutte le donne mostrano
significativi disturbi in questo periodo.
Un 20% circa attraversa questa
fase della vita con armonia perché possiede una buona “capacità di adattamento”
dei tessuti e una stabilità affettiva ed emotiva.
La maggior parte delle donne
lamenta invece uno o alcuni dei disturbi sotto citati, in vari gradi di
gravità, che è possibile addolcire con
variazioni dello stile di vita e trattamenti terapeutici personalizzati
VAMPATE DI CALORE: sono sudorazioni, anche profuse, relative alla
parte alta del corpo (tronco, collo, viso) che disturbano il riposo e possono
creare disagio quando si manifestano davanti agli altri. Nei casi più gravi
possono associarsi cefalea, palpitazioni e aumento della pressione arteriosa.
DISTURBI DEL TONO DELL’UMORE:
irritabilità, depressione, calo di memoria, ansietà, riduzioni del
desiderio sessuale.
lunedì 5 marzo 2018
Tumori, i cibi molto lavorati possono aumentare il rischio
Esiste una possibile associazione
tra assunzione di alimenti altamente lavorati e sviluppo di cancro, secondo uno
studio pubblicato sul British Medical Journal. «Sono necessari ulteriori
approfondimenti, in quanto il nostro è stato uno studio osservazionale, ma
questi risultati suggeriscono che il rapido aumento del consumo di cibi
ultra-lavorati potrebbe causare un crescente impatto del cancro nei prossimi
anni» sottolinea Thibault Fiolet, del Sorbonne Paris
Cité Epidemiology and Statistics Research Center (CRESS), autore principale
dello studio.
Gli alimenti ultra-lavorati, tra cui
si annoverano prodotti da forno confezionati e snack, bevande frizzanti,
cereali zuccherati, piatti pronti e prodotti ricostituiti a base di carne,
rappresentano fino al 50% delle calorie totali assunte in diversi paesi
sviluppati.
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