Questa domanda me la
sento rivolgere sempre più frequentemente dai genitori che con stupore
ricevono come primo consiglio dietetico la limitazione
nel consumo dei prodotti a base di latte
di mucca .
Riporto ai miei lettori questo articolo comparso su una rivista
on line “Santé
Nature Innovation” nel
luglio 2013 con questo titolo “ 10
minutes pour convaincre des dangers des produits laitiers” (10 minuti
per convincere dei pericoli dei latticini).
“Vi sono molte persone convinte che l’uso dei latticini sia
fondamentale per le loro ossa. Non è facile far cambiare abitudini da un giorno
all’altro a persone che consumano il latte da 35 anni o più.
1 LE RACCOMANDAZIONI SONO DISCUTIBILI
Le raccomandazioni ufficiali sono di consumare almeno 3 prodotti
a base di latte nella giornata e ciò è stabilito da un comitato di esperti
della salute. Questo comitato è composto da una trentina di persone di cui
almeno 19 sono direttamente affiliate a industrie casearie (Danone, Nestle’
ecc.)Non c’è alcuna trasparenza, pertanto le raccomandazioni non hanno
alcun credito.
2 L’UOMO E’ LA SOLA SPECIE CHE CONSUMA LATTE DI UN’ALTRA SPECIE
IN ETA’ ADULTA
La specie umana è sopravissuta e si è evoluta durante 7 milioni
di anni senza alcun prodotto a base di latte, nutrendosi di latte materno
unicamente nel periodo infantile. Sugli scheletri degli uomini preistorici, non
si trova traccia alcuna delle malattie ossee oggi conosciute. I prodotti
caseari sono apparsi nella nostra storia all’incirca 10000 anni fa,
evento che , nella scala evolutiva è da considerare abbastanza recente.
Il risultato di questi milioni di anni di evoluzione senza latte ? 75% della
popolazione mondiale è intollerante ai latticini in età adulta .
3 I PAESI CHE CONSUMANO LE MAGGIORI QUANTITA ‘ DI LATTE
HANNO PIU’ FRATTURE
Nel 2002 l’Organizzazione
mondiale della Sanità riconobbe , ella stessa, un “paradosso del calcio”. I
paesi che consumano le maggiori quantità di latticini al mondo (i paesi
scandinavi)hanno le ossa più pesanti, sono i più grandi e hanno la
maggiore quantità di fratture del collo del femore .
Al contrario le popolazioni
dell’Africa e di alcune zone dell’Asia che consumano molto minori quantità di
latticini hanno ossa di salute perfetta con tassi di frattura tra i minori in
assoluto. Ciò non è una coincidenza. A questo punto verrebbe da obiettare che
la spiegazione di ciò sta nelle differenza di esposizione al sole delle diverse
popolazioni , che condiziona un minore assorbimento di VitD dove manca sole .
La vitamina D è infatti essenziale per fissare il calcio. Tuttavia si vede che
anche dove vi sia un clima soleggiato tutto l’anno come in Australia , vi siano
gli stessi alti tassi di fratture delle ossa come in Scandinavia . Da ciò si
deduce che non è il sole la spiegazione, bensì il consumo di latticini.
4 NESSUNO STUDIO HA DIMOSTRATO CHE IL LATTE PROTEGGE DALLE
FRATTURE
Non esiste allo stato
attuale alcuna prova che il consumo di latticini protegga le vostre ossa , nel
corso della vostra vita , dal rischio di frattura. 25 milioni di bambini
nutriti rigorosamente senza latte di mucca (ma con sostituti a base di soja
)hanno avuto una crescita NORMALE e nessun problema di malnutrizione. Ciliegina
sulla torta: sono state studiate 150.000 donne in menopausa per valutare
rapporto tra consumo di latte e latticini e tasso di fratture del collo del
femore e si è visto che non vi era differenza alcuna tra chi ne aveva consumato
grandi quantità (soprattutto in infanzia e adolescenza)e chi ne aveva consumato
piccole quantità.
5 I LATTICINI MODERNI SONO PEGGIORATI
Il latte di oggi
è molto lontano dall’assomigliare (tranne che nel colore! ) a quello che
bevevano i vostri genitori o i vostri nonni. Attualmente il latte di mucca
contiene una miscela di ormoni sessuali (estrogeni e progesterone )che
favorisce il cancro dell’utero e della mammella . Il latte di mucca contiene
IGF-1 ricevuto dalla mucca per farla crescere di più , tanto che a un anno
dalla sua nascita raggiungerà oltre i 300 kg.
L’IGF-1 è un fattore
di crescita (ormone della crescita)che va a stimolare la proliferazione o la
moltiplicazione delle vostre cellule. Voi diventate grandi , salvo che
….l’IGF-1 sviluppa tutte le cellule dell’organismo , anche le pre-cancerose e
le cancerose. E’ così che certi studi hanno legato il consumo di latte alla
comparsa di cancro della prostata nell’uomo e dell’ovaio nella donna.
E per finire , tutti i
pesticidi e fertilizzanti chimici utilizzati nei foraggi destinati alle mucche
si ritrovano nel latte che voi bevete.
6 IL LATTE PUO’ CAUSARE IL DIABETE DI TIPO 1
Il latte di mucca contiene
insulina bovina molto simile a quella dell’uomo. Ciò è sufficiente per far sì
che il nostro sistema immunitario non la riconosca e la attacchi con anticorpi.
Questi stessi anticorpi in seguito non faranno differenze tra l insulina bovina
e la nostra. Risultato ? Una malattia autoimmune , i nostri autoanticorpi
distruggono le cellule beta del pancreas. L ‘insulina non esiste più. Voi
sarete in questo caso diabetici di tipo 1 , la forma più grave di diabete.
7 IL LATTE CONTRIBUISCE AD ACIDIFICARE L ‘ORGANISMO, CIO’
RENDE LE OSSA FRAGILI
E’ ormai provato che il nostro iperconsumo di proteine animali e
di sale acidifichi il nostro organismo che compensa recuperando dei “tamponi “
un po’ dappertutto nel nostro corpo.
Qual è il più utilizzato
?Il citrato di calcio, quello derivante dal nostro scheletro ! Si , troppo sale
e troppa carne sgretolano il vostro scheletro. Colmo dell’ironia, i
latticini fanno drammaticamente cadere la concentrazione di vitamina D,
la stessa molecola che ci aiuta a fissare il calcio !
8 E PER CONCLUDERE …..
Il latte di mucca non è un
veleno mortale che vi condurrà senza ritorno al cimitero.
Voi resterete probabilmente
in buona salute anche se consumate grandi quantità di latte . Tuttavia in scala
planetaria questo iperconsumo è pericoloso per la salute.
Ed ecco : dieci minuti .
Alla vostra salute !
Jean-Marc Dupuis et Jérémy Anso
NB : questo articolo è direttamente adattato dall’eccellente articolo di Jérémy Anso, dal suo blog Dur à Avaler,
Dr.ssa Elena Bosi,
NB : questo articolo è direttamente adattato dall’eccellente articolo di Jérémy Anso, dal suo blog Dur à Avaler,
Dr.ssa Elena Bosi,
Specialista in Pediatria , Esperta in Omeopatia e
Medicina Complementare
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