domenica 10 giugno 2018

LATTE DI MUCCA PERCHE' NO ?



Questa domanda me  la sento rivolgere sempre più frequentemente dai genitori che con stupore  ricevono  come   primo consiglio dietetico  la limitazione nel consumo dei prodotti a base di latte  di mucca .

Riporto ai miei lettori questo articolo comparso su una rivista on line “Santé Nature Innovation” nel luglio 2013 con questo titolo “ 10 minutes pour convaincre des dangers des produits laitiers” (10 minuti per convincere dei pericoli dei latticini).
Vi sono molte persone convinte che l’uso dei latticini sia fondamentale per le loro ossa. Non è facile far cambiare abitudini da un giorno all’altro a persone che consumano il latte da 35 anni o più.
1 LE RACCOMANDAZIONI SONO  DISCUTIBILI
 Le raccomandazioni ufficiali sono di consumare almeno 3 prodotti a base di latte nella giornata e ciò è stabilito da un comitato di esperti della salute. Questo comitato è composto da una trentina di persone di cui almeno 19 sono direttamente affiliate a industrie casearie (Danone, Nestle’ ecc.)Non c’è alcuna trasparenza, pertanto le raccomandazioni non  hanno alcun credito.
2 L’UOMO E’ LA SOLA SPECIE CHE CONSUMA LATTE DI UN’ALTRA SPECIE IN ETA’ ADULTA
 La specie umana è sopravissuta e si è evoluta durante 7 milioni di anni senza alcun prodotto a base di latte, nutrendosi di latte materno unicamente nel periodo infantile. Sugli scheletri degli uomini preistorici, non si trova traccia alcuna delle malattie ossee oggi conosciute. I prodotti caseari sono apparsi nella nostra storia  all’incirca 10000 anni fa, evento  che , nella scala evolutiva è da considerare abbastanza recente. Il risultato di questi milioni di anni di evoluzione senza latte ? 75% della popolazione mondiale è intollerante ai latticini in età adulta .



3 I PAESI CHE CONSUMANO LE MAGGIORI QUANTITA ‘ DI  LATTE HANNO PIU’ FRATTURE
Nel 2002 l’Organizzazione mondiale della Sanità riconobbe , ella stessa, un “paradosso del calcio”. I paesi che consumano le maggiori quantità di latticini al mondo (i paesi scandinavi)hanno le ossa più pesanti, sono i più   grandi e hanno la maggiore quantità di  fratture del collo del femore .
Al contrario le popolazioni dell’Africa e di alcune zone dell’Asia che consumano molto minori quantità di latticini hanno ossa di salute perfetta con tassi di frattura tra i minori in assoluto. Ciò non è una coincidenza. A questo punto verrebbe da obiettare che la spiegazione di ciò sta nelle differenza di esposizione al sole delle diverse popolazioni , che condiziona un minore assorbimento di VitD dove manca sole . La vitamina D è infatti essenziale per fissare il calcio. Tuttavia si vede che anche dove vi sia un clima soleggiato tutto l’anno come in Australia , vi siano gli stessi alti tassi di fratture delle ossa come in Scandinavia . Da ciò si deduce  che non è il sole la spiegazione, bensì il consumo di latticini.

4 NESSUNO STUDIO HA DIMOSTRATO CHE IL LATTE PROTEGGE DALLE FRATTURE
Non esiste allo stato attuale alcuna prova che il consumo di latticini protegga le vostre ossa , nel corso della vostra vita , dal rischio di frattura. 25 milioni di bambini nutriti rigorosamente senza latte di mucca (ma con sostituti a base di soja )hanno avuto una crescita NORMALE e nessun problema di malnutrizione. Ciliegina sulla torta: sono state studiate 150.000 donne in menopausa per valutare rapporto tra consumo di latte e latticini e tasso di fratture del collo del femore e si è visto che non vi era differenza alcuna tra chi ne aveva consumato grandi quantità (soprattutto in infanzia e adolescenza)e chi ne aveva consumato piccole quantità.

5 I LATTICINI MODERNI SONO PEGGIORATI
Il latte  di oggi è  molto lontano dall’assomigliare (tranne che nel colore! ) a quello che bevevano i vostri genitori o i vostri nonni. Attualmente il latte di mucca contiene una miscela di ormoni sessuali (estrogeni e progesterone )che favorisce il cancro dell’utero e della mammella . Il latte di mucca contiene IGF-1 ricevuto dalla mucca per farla crescere di più , tanto che a un anno dalla sua nascita raggiungerà oltre i 300 kg.
L’IGF-1  è un fattore di crescita (ormone della crescita)che va a stimolare la proliferazione o la moltiplicazione delle vostre cellule. Voi diventate grandi , salvo che ….l’IGF-1 sviluppa tutte le cellule dell’organismo , anche le pre-cancerose e le cancerose. E’ così che certi studi hanno legato il consumo di latte alla comparsa di cancro della prostata nell’uomo e dell’ovaio nella donna.
E per finire , tutti i pesticidi e fertilizzanti chimici utilizzati nei foraggi destinati alle mucche si ritrovano nel latte che voi bevete.

6 IL LATTE PUO’ CAUSARE IL DIABETE DI TIPO 1
Il latte di mucca contiene insulina bovina molto simile a quella dell’uomo. Ciò è sufficiente per far sì che il nostro sistema immunitario non la riconosca e la attacchi con anticorpi. Questi stessi anticorpi in seguito non faranno differenze tra l insulina bovina e la nostra. Risultato ? Una malattia autoimmune , i nostri autoanticorpi distruggono le cellule beta del pancreas. L ‘insulina non esiste più. Voi sarete in questo caso diabetici di tipo 1 , la forma più grave di diabete.
7 IL LATTE CONTRIBUISCE AD ACIDIFICARE L ‘ORGANISMO, CIO’  RENDE LE OSSA FRAGILI
 E’ ormai provato che il nostro iperconsumo di proteine animali e di sale acidifichi il nostro organismo che compensa recuperando dei “tamponi “ un po’ dappertutto nel nostro corpo.
Qual è il più utilizzato ?Il citrato di calcio, quello derivante dal nostro scheletro ! Si , troppo sale e troppa carne sgretolano  il vostro scheletro. Colmo dell’ironia,  i latticini  fanno drammaticamente cadere la concentrazione di vitamina D, la stessa molecola che ci aiuta a fissare il calcio !


8 E PER CONCLUDERE …..
Il latte di mucca non è un veleno mortale che vi condurrà senza ritorno al cimitero.
Voi resterete probabilmente in buona salute anche se consumate grandi quantità di latte . Tuttavia in scala planetaria questo iperconsumo è pericoloso per la salute.
Ed ecco : dieci minuti . Alla vostra salute !
Jean-Marc Dupuis et Jérémy Anso

NB : questo articolo è direttamente adattato dall’eccellente articolo di  Jérémy Anso, dal suo blog  Dur à Avaler,

Dr.ssa Elena Bosi, 
Specialista in Pediatria , Esperta in Omeopatia e Medicina Complementare

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