La bronco-peumopatia
cronica ostruttiva (BPCO) costituisce uno dei problemi emergenti della sanità
pubblica odierna. Oggigiorno, essa rappresenta la quarta malattia cronica per
frequenza e, secondo le stime, è destinata a diventare la quinta causa di
morbilità cronica entro il 2020.
Essa è una
malattia prevenibile e trattabile, caratterizzata da una limitazione cronica
del flusso aereo , da alterazioni polmonari, da rilevanti effetti
extrapolmonari e da patologie associate, correlate all'abuso del fumo o all'età
avanzata dei pazienti, che danno un diverso contribuito alla qualità e alla
gravità del quadro clinico nei singoli pazienti.
I sintomi
caratteristici della BPCO sono:
- la dispnea (affanno e mancanza di respiro) cronica e progressiva;
- la tosse ;
- l'espettorazione.
Queste
ultime due possono precedere di anni la comparsa della limitazione del flusso.
Il fumo di sigaretta costituisce il principale fattore di rischio e la sua eliminazione rappresenta un caposaldo della prevenzione e del controllo della malattia. Altri fattori di rischio sono le polveri e le sostanze chimiche ad uso professionale e l’inquinamento.
Il fumo di sigaretta costituisce il principale fattore di rischio e la sua eliminazione rappresenta un caposaldo della prevenzione e del controllo della malattia. Altri fattori di rischio sono le polveri e le sostanze chimiche ad uso professionale e l’inquinamento.
Gli obiettivi di un trattamento efficace devono mirare al miglioramento della sintomatologia, al controllo della progressione della malattia, ad un miglior adeguamento all’attività fisica, ad una più alta qualità di vita , ad una prevenzione delle complicanze e delle riacutizzazioni e ad una riduzione della mortalità.
La diagnosi della BPCO si basa principalmente sui sintomi sopra riportati e sulla storia del paziente, ma deve essere sempre supportata dalla spirometria che rappresenta lo strumento più importante per la per valutazione di questa malattia.
L’approccio globale al paziente con BPCO stabile deve essere oggigiorno assolutamente personalizzato sia per la gestione dei sintomi sia per il miglioramento della qualità della vita.
I presidi
terapeutici convenzionali (cortisonici e broncodilatatori) e l’omeopatia
offrono oggi un ampio ventaglio terapeutico che opportunamente gestito e
integrato fornisce gli strumenti necessari per un buon controllo della
malattia, la cui evoluzione resta purtroppo ancora caratterizzata dal declino
della funzionalità polmonare.
I medicinali della terapia omeopatica sono validati da una centenaria esperienza clinica che indica la capacità di migliorare la qualità di vita e di modificare il terreno del paziente che favorisce l’evoluzione della malattia.
I medicinali della terapia omeopatica sono validati da una centenaria esperienza clinica che indica la capacità di migliorare la qualità di vita e di modificare il terreno del paziente che favorisce l’evoluzione della malattia.
Medicinali
omeopatici ad azione sintomatica
Possono essere suddivisi
in alcune sottocategorie: i medicinali con espettorazione mucosa difficile,
quelli con espettorazione mucosa facile e abbondante, quelli con espettorato
purulento, che trovano indicazione nelle riacutizzazioni, e quelli
caratterizzati soprattutto da dispnea.
Medicinali con
espettorazione difficile
- Bryonia: tosse secca, con dolore bruciante
retrosternale, aggravata dal movimento e verso sera.
- Senega:importante secrezione mucosa con
spasmo bronchiale significativo.
- Antimonium
tartaricum: tosse con affanno respiratorio, con
secrezioni abbondanti ma difficili da espettorare. Lingua con patina bianca.
Debolezza, pallore, iniziale insufficienza respiratoria.
Medicinali con
espettorazione facile e abbondante
- Stannum: secrezioni abbondanti e di carattere
variabile. Stanchezza con sensazione di “vuoto e di debolezza al torace”.
- Pulsatilla: secrezioni mucose fluide e
abbondanti con caratteristiche variabili; tosse fastidiosa con sensazione di
dolenzia al torace.
I medicinali
sintomatici, che agiscono sulle
caratteristiche delle secrezioni, possono essere prescritti a bassa diluizione
(5 CH, 5 granuli più volte al dì) per fluidificare oppure a medie diluizioni (9
CH, 5 granuli due volte al dì) per ridurne il volume.
Medicinali con
espettorazione purulenta
Il più frequentemente utilizzato è:
- Hepar sulfur: medicinale indicato nelle riacutizzazioni con espettorato francamente purulento, con tosse accessionale frequente, scatenata dalla minima corrente d’aria. La diluizione più utilizzata è la 30 CH, per ridurre efficacemente il volume della secrezione purulenta.
Nel contesto attuale,
l’uso di questo tipo di medicinali è interessante, perché gli antibiotici di
uso più comune si stanno dimostrando sempre meno attivi. L’associazione di tali
medicinali omeopatici con la terapia antibiotica può rappresentare un mezzo per
recuperare una maggior efficacia.
Medicinali della
dispnea
- Arsenicum album: tosse secca, debilitante, con
sensazione di bruciore al petto. Affanno respiratorio, soprattutto tra l’1 e le
2 del mattino (in questo caso è presente un espettorato schiumoso). Spesso sono
presenti i segni generali del medicinale: astenia, angoscia, paura della morte,
agitazione psico-motoria.
- Kali carbonicum: dispnea quasi subcontinua, aggravata dal decubito, più grave tra le 2 e le 4 del mattino; miglioramento in posizione seduta; espettorato mucoso scarso e denso, con aspetto nummulare alla fine della crisi.
Questi medicinali sono
utilizzati soprattutto a medie diluizioni (9-15 CH) per potenziare l’azione dei
cortisonici inalanti e ottenere un efficace controllo della dispnea a bassi dosaggi.
Medicinali del "terreno"
Non è possibile, in
questo contesto, descriverli singolarmente, mi limiterò a segnalare i nomi di
quelli che ricorrono più frequentemente nell’uso quotidiano.
- Pulsatilla
- Arsenicum
album
- Lycopodium
- Silicea
- Causticum
- Thuya
occidentalis
- Natrum
sulfuricum
- Calcarea carbonica e Calcarea fluorica
- Tuberculinum aviare
In conclusione, la BPCO
è una malattia molto importante per la sua frequenza e per le numerose
patologie che vi si associano. I quadri clinici molto complessi, che ne
derivano, spesso costringono ad una terapia farmacologica convenzionale
piuttosto articolata, talora carica di pesanti effetti collaterali.
L’omeopatia, con la sua
vasta gamma di medicinali, offre interessanti opportunità. La più sfruttata è
la possibilità di migliorare il controllo della sintomatologia, integrando
medicinali specifici della reattività individuale del paziente con i
broncodilatatori e i corticosteroidi. Questa integrazione consente di ottenere
una maggior efficacia con minori effetti collaterali.
Edoardo Felisi, Specialista in malattie
dell’apparato respiratorio
Docente di Medicinali
Omeopatici- Facoltà di Farmacia, Università dei Pavia.
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