SS
Definizione
e meccanismi
Con questo termine si indicano una
serie di quadri anatomo-clinici con caratteristiche infiammatorie soprattutto
di tipo infettivo e, talora allergiche, caratterizzate da rino-sinusiti
croniche o da poliposi nasali e sinusiti
che, nel tempo, si complicano con bronchiti ricorrenti o asma bronchiale.
Si tratta di una patologia di interesse sia otorinolaringoiatrico sia
pneumologico, che fa riferimento ad entrambe le discipline. Si definisce quindi
sindrome rino-sinusobronchiale (SRB) una affezione che interessa le vie aeree
superiori e l’albero tracheo-bronchiale,
le prime quale sede della noxa patogena e il secondo quale organo
bersaglio, con compromissione del sistema immunitario di entrambi gli apparati
ed iperreattività bronchiale.
E’ quindi chiaro che nella terapia della SRB, il controllo
dell’infezione/infiammazione dell’area rino-sinusale è indispensabile per la
gestione dell’asma bronchiale che ne consegue.
Possiamo trovare questa correlazione fisiopatologica tra la flogosi delle
fosse nasali e l’asma in alcuni quadri clinici: rinite e asma, rino-sinusite e
asma, poliposi nasale e asma.
Questa differenziazione è più didattica che fisiopatologica perché
spesso, nei diversi pazienti affetti da SRB, i quadri clinici si sovrappongono
con differenti sfumature.
In questo articolo mi limiterò a prendere in considerazione la
correlazione rino-sinusite o poliposi
nasale e asma.
La persistenza o la recidività delle infezioni batteriche o virali a carico
delle prime vie aeree e la diffusione al tratto respiratorio inferiore
determinano l’insorgenza di iperreattività bronchiale aspecifica o l’aumento del numero delle crisi di broncospasmo
associate a deficit delle capacità difensive da parte degli anticorpi IgA e IgG .
I batteri più comunemente coinvolti sono streptococchi, pneumococchi ed
haemophilus nelle forme acute, mentre gli staphilococchi sono più tipici delle
forme croniche. Le infezioni virali più frequenti nei bambini sono provocate
dal virus sinciziale e dal coronavirus, mentre negli adulti prevalgono i virus
influenzali e il Mycoplasma pneumoniae.
L’ elemento principale nel determinismo della sindrome è la discesa di
materiale purulento dal naso verso i bronchi, dove le cellule di difesa di
primo intervento (macrofagi e polimorfonucleati attivati) presentano gli
antigeni dei germi ai linfociti T, che elaborano sostanze (linfochine) che
iniziano e mantengono il processo infiammatorio. Sia le secrezioni purulente sia i mediatori della infiammazione
possono esaltare la reattività bronchiale aspecifica già esistente o possono indurla
se non si era mai manifestata in precedenza.
L’alterazione della funzione del
muco e delle ciglia vibratili, che diventa deficitaria, è comune sia nelle
forme infiammatorie allergiche sia in quelle infettive.
Epidemiologia e clinica
Alcuni autori hanno evidenziato un’infezione rinosinusale ricorrente nel
29% dei pazienti con bronchite cronica o asma . Per quanto concerne la
distribuzione dei vari pazienti nelle diverse fasce di età, i dati presenti in
letteratura non sono omogenei. I pediatri tedeschi hanno rilevato una più
elevata incidenza della sindrome in misura compresa tra il 53 e il 65% nei
piccoli asmatici, mentre gli autori statunitensi e italiani
hanno riscontrato un andamento opposto, con
l’incremento di incidenza con l’aumento dell’età del paziente.
La poliposi nasale rappresenta una forma estrema di infiammazione cronica
che origina dai seni paranasali con proprie caratteristiche anatomiche.
Dati epidemiologici indicano che l’incidenza di poliposi nasale in pazienti asmatici è di circa il 6%,mentre circa il 30% dei soggetti con poliposi nasale sviluppa asma.
L’asma può però anche precedere la poliposi, tuttavia questo accade raramente, mentre molto più frequentemente l’asma può seguire e complicare una poliposi sviluppatasi anche molti anni prima.
Dati epidemiologici indicano che l’incidenza di poliposi nasale in pazienti asmatici è di circa il 6%,mentre circa il 30% dei soggetti con poliposi nasale sviluppa asma.
L’asma può però anche precedere la poliposi, tuttavia questo accade raramente, mentre molto più frequentemente l’asma può seguire e complicare una poliposi sviluppatasi anche molti anni prima.
La sintomatologia
I pazienti affetti da SRB presentano manifestazioni a carico del
massiccio facciale con sintomi quali:
·
rinorrea,
·
stenosi respiratoria nasale,
·
crisi di starnuti,
·
ipo-anosmia,
·
russamento,
·
algie facciali o craniali
·
tosse
·
broncospasmo
La SRB si sviluppa in un ampio
periodo di tempo che può comprendere diversi anni .
Nella prima fase prevale la componente rino-sinusitica mentre quella
bronchitico-asmatica è modesta e clinicamente può non manifestarsi. Quando la
patologia infettiva o allergica colpisce contemporaneamente naso e bronchi, il
paziente presenta sia sintomi rino-sinusali sia bronchitico-asmatici.
Nel periodo estivo, il paziente può non presentare sintomatologia, perché
gli stimoli infettivi e le variazioni climatiche sono contenuti. L’asma diventa sempre più frequente fino ad
assumere un andamento continuo con l’evoluzione della malattia.
Diagnosi
La diagnosi si avvale di diversi presidi: anamnestici, clinici e
strumentali.
La storia del paziente e l’esame obiettivo ORL e pneumologico
rappresentano il primo passo di un percorso diagnostico non sempre agevole per
il lungo periodo di tempo in cui si manifesta la sindrome.
Un tempo, il primo accertamento strumentale
era la radiografia del massiccio facciale con il riscontro frequente di opacità
delle regioni paranasali.
Oggi, ha assunto grande rilevanza e diffusione la TAC del massiccio facciale che delinea meglio i
dettagli permettendo una valutazione più precisa della gravità e
dell’estensione della sinusite.
L’indagine radiologica è completata dalla radiografia del torace per la definizione
della situazione bronco-polmonare, in alcuni casi si rende necessaria
l’esecuzione di una TAC spirale per definire un’eventuale rimodellazione del
sistema bronchiale.
Gli altri accertamenti diagnostici sono:
·
endoscopia nasale a fibre ottiche
·
esami microbiologici e citologici
(ricerca degli eosinofili)
·
rinomanometria
·
spirometria, test di provocazione
bronchiale aspecifico con la metacolina
·
screening allergologico (Skin PRICK
test, dosaggio delle IgE specifiche)
Terapia
E’ fondamentale l’eradicazione
delle infezioni sia delle alte che delle basse vie respiratorie, che
contribuiscono alla cronicizzazione della sindrome.
La terapia medica si avvale della prescrizione di antibiotici, mucolitici, cortisonici topici e
per via orale per il controllo della
flogosi rino-sinusale. I beta-2-stimolanti a breve e lunga durata d’azione, i
cortisonici e gli antileucotrienici vengono utilizzati per la gestione della
sintomatologia asmatica.
La sola terapia medica è talora insufficiente a risolvere una situazione
complessa come la SRB; in questi casi bisogna ricorrere ad una bonifica chirurgica dei siti flogistici nasali
e sinusali . La rimozione della noxa patogena nasale primitiva, quando ha
successo, è determinante per la risoluzione dell’iperreattività bronchiale.
La chirurgia tradizionale, con lo
svuotamento etmoidale, è attualmente sostituita, spesso con ottimi risultati,
dalla chirurgia per via endoscopica, meno demolitiva delle strutture anatomiche
e della fisiologia dei seni.
Nel prossimo articolo tratteremo delle possibilità di trattare questa sindrome con la terapia omeopatica.
Dott. Edoardo Felisi
Specialista in pneumologia
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