lunedì 6 ottobre 2008

Medici a scuola di ambientalismo

Medici a scuola di ambientalismo per difendere salute
- Medici a scuola di ambiente, per difendere la salute 'armati' di nuove competenze divenute ormai necessarie. Si calcola, infatti, che l'ambiente degradato e l'esposizione a sostanze nocive, uniti agli stili di vita scorretti, siano responsabili del 75% delle patologie e delle relative cause di morte. E’ partito da questi presupposti l'appuntamento per i camici bianchi, il 25 e 26 settembre a Treviso, per un corso di Formazione teorico-pratico sul tema "Salute e ambiente: una nuova competenza per il medico", che è stata seguito dal convegno "Salute e ambiente, medici e istituzioni a confronto". L'iniziativa è stata promossa, oltre all'Ordine dei medici di di Treviso, dalla federazione naz ionale degli Ordini (Fnomceo), l'Isde (associazione medici per l'ambiente), l'ordine dei medici (Omceo) di Padova che ha fornito supporti sul piano organizzativo, la Provincia di Treviso, l'Università di Padova, la Regione Veneto, l'Ulss n. 9 di Treviso e l'Arpav. "Questa iniziativa di formazione integrata aveva l'obiettivo di fornire, con livelli successivi di formazione, conoscenze professionali per creare in ogni provincia un pool di medici esperti ai quali le istituzioni potessero rivolgersi per richiedere la loro collaborazione nei principali atti amministrativi che potrebbero avere, ricadute sull'ecosistema". Per rispondere in qualche modo ai danni prodotti dalla cosiddetta società dei consumi negli ultimi anni è aumentata la 'coscienza ambientale' da parte della professione medica. Non a caso la Federazione degli Ordini ha previsto, nel nuovo Codice Deontologico, un articolo, il numero 5, che introduce tra le responsabilità del medico, quella 'ambientale', in relazione alla salute. Per gli organizzatori del corso, i medici, inoltre, dovranno essere in futuro maggiormente coinvolti nelle decisioni politiche e amministrative che riguardano la relazione tra ambiente e salute. "Alcune scelte ambientali come la gestione dell'acqua, dei rifiuti, il controllo dell'inquinamento da agenti fisici o dell'aria - spiega sul sito della Fnomceo Daniele Frezza, segretario dell'Ordine di Treviso nonché direttore del Corso - hanno ripercussioni sulla salute dei cittadini e andrebbero attentamente valutate prima della pianificazione e programmazione degli interventi da parte delle istituzioni. Secondo il medico, inoltre, l'obiettivo di fornire delle informazioni ai cittadini deve essere prioritario, a partire dai bambini delle elementari che, nelle campagne di informazione, possono rappresentare un importante veicolo per trasmettere nel loro ambito familiare ciò che hanno imparato o il materiale a loro consegnato
- Roma, Settembre 08(Adnkronos Salute) Articolo pubblicato da Elena Bosi pediatra

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