domenica 26 ottobre 2008

ONCOLOGIA PEDIATRICA

Alfred L. & al. hanno pubblicato nel mese di settembre 2008 sulla rivista European journal of cancer un interessante studio dal titolo “Complementary and alternative treatment methods in children with cancer: A population-based retrospective survey on the prevalence of use in Germany” (EJC).
Partendo dall’osservazione che pochi studi fino ad ora pubblicati hanno approfondito la prevalenza dell’utilizzo delle CAM in oncologia pediatrica, e che quelli condotti fino ad ora non hanno fornito elementi significativi, gli autori si sono posti l’obiettivo di studiare un campione rappresentativo di bambini tedeschi affetti da neoplasie.
A tale fine hanno avviato uno studio retrospettivo (mediante invio di questionario autosomministrato) tra i genitori i cui figli erano stati inseriti per la prima volta nel 2001 nel Registro tedesco dei tumori infantili. Dei 1063 questionari pervenuti, il 35% degli intervistati ha dichiarato l’utilizzo di CAM. Le metodiche più frequentemente utilizzate nel campione oggetto di studio sono l’omeopatia, gli integratori alimentari e la medicina antroposofica. Fattori favorenti sono risultati un precedente utilizzo di CAM, un più elevato status sociale e una prognosi sfavorevole. Le ragioni più frequentemente richiamate per il loro uso sono state la ricerca di una stabilizzazione fisica, un rafforzamento del sistema immunitario e un incremento delle possibilità di cura della patologia.
Mentre la fonte di informazioni in molti casi non è stata rappresentata da personale medico, il 71% degli utilizzatori ha dichiarato di avere comunque parlato con un medico circa l’uso delle CAM.
Nella maggior parte dei casi i genitori riferiscono una percezione positiva sugli effetti delle CAM. L’89% degli utilizzatori riferisce infine che raccomanderebbero il loro impiego agli altri genitori.
In conclusione, le CAM sembrerebbero essere utilizzate di supporto alle terapie tradizionali nel 35% dei bambini tedeschi affetti da neoplasie. Gli autori dello studio sottolineano la necessità di avviare urgentemente studi prospettici sugli effetti reali o supposti delle metodiche più frequentemente utilizzate, così come richiamano la necessità di una maggiore conoscenza dei pediatri oncologi su questi trattamenti al fine di assicurare ai genitori un’informazione più professionale e competente.

G. Di Leone – Medico – Bari

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