martedì 26 gennaio 2021

Sclerosi multipla: gli anticorpi coinvolti

 


La sclerosi multipla colpisce 2,5 milioni di persone in tutto il mondo, ma si sa ancora poco sulle sue cause.  La sclerosi multipla è una malattia autoimmune in cui le cellule immunitarie attaccano lo strato protettivo dei neuroni, interrompendo il flusso di informazioni provenienti dal cervello e al suo interno. Di recente, un gruppo di ricercatori ha scoperto che le persone con sclerosi multipla attiva hanno alti livelli di particolari anticorpi intestinali nel sistema nervoso centrale.   Questi anticorpi reagiscono anche a determinate specie di microbi intestinali, suggerendo che specifiche cellule immunitarie che hanno origine nell’intestino possono arrivare nel sistema nervoso centrale, dove contribuiscono a tenere sotto controllo le riacutizzazioni. I risultati, pubblicati su Science Immunology, potrebbero aprire la strada a nuovi approcci diagnostici e terapeutici per la sclerosi multipla che avranno come bersaglio il microbiota intestinale.

venerdì 15 gennaio 2021

QUANDO RIAPRIRE ?


Una volta protetti gli anziani e le categorie più fragili con il vaccino, anche se si registrassero più contagi tra la popolazione giovane non dovremmo necessariamente chiudere" "Si è parlato di istituire una soglia di 250 casi ogni 100mila abitanti sulla base della quale determinare le zone rosse e stabilire le eventuali chiusure. Non credo sia questo il giusto criterio, perché una volta protetti gli anziani e le categorie più fragili con il vaccino, anche se si registrassero più contagi tra la popolazione giovane non dovremmo necessariamente chiudere". Lo ha affermato il viceministro alla Salute Pierpalo Sileri a 'Di Martedì' ieri sera su La7."Si chiude - ha sottolineato Sileri - quando il servizio sanitario nazionale è sotto pressione e quando le terapie intensive si riempiono oltre il livello di guardia. Se sarà approvato a fine mese il vaccino di AstraZeneca, potremmo avere dosi a sufficienza per vaccinare i nostri anziani e ridurre sensibilmente la pressione sugli ospedali". A quel punto, ha concluso, "una riapertura graduale delle attività oggi sospese non sarà solo un'opzione. Sarà un nostro preciso dovere"


INFETTIVOLOGIA
 | REDAZIONE DOTTNET | 13/01/2021

 



 

sabato 9 gennaio 2021

MASCHERINA ANCHE DOPO VACCINO

 


La mascherina va indossata anche dopo aver fatto il vaccino anti Covid perché "non sappiamo se chi è vaccinato possa trasmettere l'infezione oppure no", mentre il cambio di vaccino tra prima e seconda dose "può esser fatta solo in casi del tutto eccezionali". A rispondere ad alcune delle più frequenti domande sul vaccino è Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e componente del Cts, durante la trasmissione Agorà, su Rai 3.     Tanto per il vaccino di Moderna, che per quello di Pfizer, i dati degli studi pubblicati mostrano che la somministrazione delle due dosi "protegge nel 95% casi dallo sviluppo di malattia con sintomi, quello che non si sa è la capacità di prevenire l'infezione asintomatica, non abbiamo ancora dati sufficienti per capire se da immunità sterilizzate. Ciò significa che un vaccinato potrebbe acquisire un'infezione senza sintomi e trasmetterla, per questo è importante che continui a indossare la mascherina".