domenica 28 gennaio 2024

COME PROTEGGERE IL CERVELLO DALL’INVECCHIAMENTO

 


Negli ultimi decenni si è diffusa la tendenza a consumare sempre più frequentemente alimenti ultraprocessati o UPF (in inglese Ultra Processed Food). Questa tendenza non riguarda solo gli adulti ma coinvolge anche bambini e adolescenti, che sempre più spesso consumano merende e pasti a base di prodotti confezionati. Secondo diversi studi questa tendenza si traduce in un maggiore rischio a sviluppare diverse patologie metaboliche, ma soprattutto in un invecchiamento precoce del cervello, causando un prematuro declino cognitivo. La classificazione di alimenti ultraprocessati deriva da uno studio del professor Carlos Monteiro di San Paolo, che insieme ai suoi collaboratori ha coniato il metodo Nova. Questo metodo determina la classificazione degli alimenti in 4 gruppi in base al grado di trasformazione.

Gruppo 1: alimenti non trasformati o minimamente trasformati. A questo gruppo appartengono alimenti non trasformati, quindi alimenti freschi, oppure minimamente trasformati, quindi sottoposti a trattamenti come refrigerazione, congelamento, essiccazione, conservazione sotto vuoto o fermentazione non alcolica, che ne prolungano la conservazione ma senza l’aggiunta di altri ingredienti. Alcuni esempi sono: frutta, verdura, semi, cereali, uova, latte, yogurt al naturale, legumi, tè, caffè, acqua. 

Gruppo 2: ingredienti culinari. Di questo gruppo fanno parte sostanze che sono ottenute dagli alimenti del gruppo 1 mediante processi quali spremitura, raffinazione, macinazione, per ottenere ingredienti utili nella creazione di piatti. Fanno parte di questa categoria alimenti come pane, aceto, olio, dolci semplici, zuppe, brodi, insalate.

Gruppo 3: alimenti processati. Questo gruppo comprende alimenti del gruppo 1 addizionati con elementi del gruppo 2 e sono solitamente costituiti da 2-3 ingredienti. I processi a cui sono sottoposti gli alimenti hanno lo scopo di prolungare la conservazione e possono essere la cottura o la fermentazione analcolica. Esempi di alimenti trasformati sono: verdure o legumi in scatola, frutta secca zuccherata o salata, pesce in scatola, carne essiccata, formaggi, pane da panetteria, ma anche bevande alcoliche come vino e birra. 

Gruppo 4: alimenti ultraprocessati. A questo gruppo appartengono alimenti che hanno 5 o più ingredienti. Contengono solo in minima parte gli ingredienti del gruppo 1 e contengono additivi, edulcoranti, emulsionanti, addensanti per esaltare o nascondere alcune caratteristiche nel prodotto finale. Sono alimenti prodotti industrialmente e che non possono essere riprodotti in modo casalingo; sono molto palatabili e attirano il consumatore oltre che per il gusto anche perché si tratta di alimenti pronti al consumo. Nella lista degli ingredienti di questi prodotti possiamo trovare: maltodestrine, sciroppo di glucosio/fruttosio, grassi idrogenati. Appartengono a questo gruppo tutti gli alimenti confezionati come barrette, cereali da colazione zuccherati, prodotti dolci confezionati, gelati, salsicce, würstel, salse pronte. 

sabato 13 gennaio 2024

BAMBINI ALL'APERTO...

 


L'arrivo di temperature più rigide non è un problema per i bambini più piccoli che, con le giuste precauzioni, "devono poter fare le loro passeggiate: non è certo una controindicazione farli uscire quando è più freddo fuori. Mi spaventa di più che i piccoli siano tenuti lungamente in un ambiente chiuso, magari con una temperatura che va abbondantemente sopra i 20 gradi, che è una cosa non fisiologica nel periodo invernale". Lo spiega all'Adnkronos Salute Rino Agostiniani, vicepresidente della Società italiana di pediatria (Sip), mentre le previsioni meteo annunciano l'inverno 'vero' in arrivo in Italia nei prossimi giorni. Quindi i piccoli, "coperti bene rispetto al clima, devono poter assolutamente andare fuori all'aria aperta. In questo periodo non ci si ammala perché si è preso un po' freddo, ma perché, nelle forme respiratorie, qualche altro essere umano ci trasmette l'agente infettivo. Vediamo che spesso i genitori hanno questi timori. 'Coprilo altrimenti si ammala', 'tienilo dentro casa per non farlo raffreddare'. Sono frasi che sentiamo spesso rispetto al bambino. Ma non è così che ci si ammala. Il problema è il contagio. Quindi tenerlo a lungo in posti chiusi è più rischioso".