domenica 24 maggio 2009

Pomodoro cardioprotettivo

"Tutto merito del licopene, antiossidante di cui l'ortaggio è ricco, finora considerato in grado di proteggere dal tumore alla prostata. Invece è "anche uno degli alimenti salva-cuore più efficaci". A spingere i cittadini ad arricchire la propria dieta di pomodori sono i cardiologi riuniti in Sicilia per il "Mediterranean cardiology meeting", tenutosi a Taormina dal 26 al 28 aprile scorsi. "Per la prevenzione dei disturbi cardiovascolari - spiega Michele Gulizia, presidente dell'Associazione italiana di aritmologia e cardiostimolazione (AIAC) - non basta prescrivere uno o più farmaci. Per combattere la sindrome metabolica occorre intervenire su più fronti, dall'attività fisica al controllo del peso, dalle abitudini alimentari all'eventuale consumo di sigarette. Uno dei cardini della nostra alimentazione, proprio la pasta al pomodoro, è tra i più efficaci per proteggere il nostro cuore. Numerosi studi scientifici lo dimostrano".
(Cardiologia33 news 19 maggio 2009 - Anno 3, Numero 5)
Enrica Campanini, medico, Firenze

venerdì 22 maggio 2009

Obbligo di segnalazione dei clandestini: l'Ordine dei Medici di Firenze pronto all'autodenuncia

" Il Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, riunitosi venerdì scorso a Roma, ha espresso la propria delusione e la propria amarezza per la conclusione dell'iter di approvazione del "Decreto Sicurezza" che ha lasciato intatte una parte di quelle norme verso le quali i medici italiani avevano manifestato tutte le loro preoccupazioni e le loro riserve. Il Comitato Centrale invita, quindi, i medici italiani ad appellarsi all'art. 22 del Codice di Deontologia e ai principi del Giuramento Professionale, esprimendo una "Clausola di Scienza e Coscienza", qualora la norma che introduce il reato di immigrazione dovesse prevedere, contestualmente, l'obbligo di segnalazione del reato (artt. 361-362 del Codice Penale). Ogni medico può esprimere una "Clausola di Scienza" perché queste norme hanno un ritorno negativo sulla tutela della salute collettiva, rischiando di sottrarre patologie infettive e diffusive al controllo delle strutture sanitarie pubbliche. E può anche esprimere una "Clausola di coscienza", in ragione del fatto che tale previsione normativa si cala nella relazione di cura, spogliando il medico di quella funzione di terzietà, accoglienza e solidarietà che, da sempre, e sino ad oggi, ha caratterizzato la matrice civile sociale ed etica della professione. Qualora un medico dovesse andare incontro ad una sanzione per mancata segnalazione, il Comitato Centrale della FNOMCeO è, quindi, pronto ad ogni azione di affiancamento e di sostegno al sanitario, sino ad arrivare all’autodenuncia, rivendicando la commissione della stessa ipotesi di reato. Il Comitato Centrale si augura, e lo chiede con forza, che venga garantita, al di là di ogni dubbio, l'esenzione dei medici e di tutto il personale sanitario delle strutture pubbliche, dall'obbligo di segnalazione del reato di immigrazione clandestina.(Toscana Medica News n. 20 del 21/05/2009)"

martedì 19 maggio 2009

NOTE STORICO-ARTISTICHE DEL CHIOSTRO DEL MAGLIO

Il 16 maggio si è tenuto il primo seminario nazionale AMICO
Molti ci hanno richiesto delle note storico artistiche riguardanti la sede di questo evento.
Per esaudire i Colleghi che hanno manifestato interesse per la sede prestigiosa che ha visto riunirsi Colleghi di tutta l’Italia pubblichiamo volentieri alcune


NOTE STORICO-ARTISTICHE DEL CHIOSTRO DEL MAGLIO.
Il complesso architettonico Chiostro del Maglio è opera conventuale, molto antica, delle suore domenicane ed in origine era costituito da una chiesa con annessi convento, chiostro e orto.
L’attributo “del Maglio” deriva dal gioco della Pallamaglio, gioco molto popolare nel XV secolo, che consisteva nello scagliare più lontano possibile una palla di legno con un maglio, cioè una mazza lignea ferrata: il gioco si svolgeva nella vicina strada detta appunto via del Maglio che oggi è via Lamarmora.
La prima pietra dell’attuale chiesa fu posta nel 1297. Essa si componeva della chiesa secolare vera e propria (l’attuale aula magna sede del nostro convegno) e di un vasto coro retrostante riservato alle religiose. Le due aree erano divise dall’Altare Maggiore.
Peculiarità della chiesa, citata anche dal Vasari, era la sproporzione delle dimensioni interne: 62 metri di lunghezza tra chiesa e coro 13 metri di larghezza e 8 di altezza.
Attualmente non si evidenzia quella che doveva essere l’originale configurazione spaziale, in cui la verticalità dell’architettura era molto più pronunciata (l’impiantito è stato rialzato di oltre un metro probabilmente nel XIX secolo). Esaltavano questa verticalità le sottili colonne ottagonali monostile, sormontate da capitelli, uguali a coppie di tipo composito corinzio-ionico.
Degli affreschi e delle tavole dipinte che decoravano l’interno dellamchiesa non è pervenuto pressoché nulla.
Il dipinto oggi visibile sull’altare è quanto rimane di un’opera trecentesca di scuola grottesca di Agnolo di Taddeo Gaddi.
E’ quasi certo che la parte inferiore della facciata fosse decorata da affreschi del Beato Angelico.
Delle decorazioni successive si conservano 13 lunette risalenti al XVIII secolo con scene edificanti della vita e delle opere di santi e beati domenicani.
I restauri del 1982 hanno contribuito a fornire una migliore conoscenza dell’ex organismo monastico. In particolare è stato possibile ispezionare lo spazio al di sotto del pavimento rialzato dell’Aula Magna, che sorretto da un impalcatura lignea nel quale sono posti i fusti delle colonne ottagonali.
Il chiostro grande, chiaramente cinquecentesco, è attualmente organizzato a giardino ed è occupato nella sua parte centrale dal Monumento al Medico Caduto, dedicato ai Medici Italiani caduti nella guerra del 1915-1918.
L’opera fu modellata dallo scultore Arrigo Minerbi nel 1924 con il bronzo dei cannoni austriaci, ed in essa furono fuse anche tutte le decorazioni degli Ufficiali Medici, caduti e sopravvissuti.
Il lato sud del Chiostro, lungo l’attuale via Cherubini, era costituito da un alto muraglione cieco.
In contemporaneità con il Monumento, per consentirne la fruizione dall’esterno, fu realizzata dai Matteucci di Faenza l’imponente cancellata in ferro battuto.
Il Mazzuccotelli, autore del bozzetto, volle in essa rappresentare la “dolorosa fatica” del Medico che non conosce tregua: essa è infatti articolata in sette sezioni, in ciascuna delle quali le sbarre disegnano 24 spazi; il tutto è legato dalla fune ininterrotta del dovere e corollato dalle spine del sacrificio e dal vischio, pianta sacra ad Igea.
L’antico monastero fu soppresso dai Francesi nel 1808 e, dopo vari rimaneggiamenti architettonici, fu forse trasformato in Ospedale Militare. Il progetto di realizzare un Foro Bonaparte con il sacrificio di tutte le opere monumentale della zona non fece in tempo ad avverarsi prima degli eventi del 1813-15.
Con la Restaurazione il complesso tornò alla sua originaria funzione ma il convento fu nuovamente soppresso nel 1865 con l’allontanamento delle ultime religiose rimaste.
Successivamente fu occupato da un reparto di Bersaglieri, poi destinato a lazzaretto, e poi ancora a fabbrica di carni in scatola. Infine, dal 1882 è stato sede della Scuola di Applicazione della Sanità Militare, poi Scuola di Sanità Militare fino al 1998.
Attualmente l’immobile ospita il Centro Militare di Medicina Legale di Firenze.
Le sale che affacciano sul Chiostro sono state destinate alla funzione monumentale – mussale: oltre all’Aula Magna e al Sacrario dei Caduti, vi ha sede il Museo della Sanità Militare
Stefania Biondo, medico, Firenze

domenica 17 maggio 2009

Grande successo per il primo Seminario nazionale di AMICO
" Terapie complementari per l’anziano “fragile”. Tra mente e corpo, comprendere il linguaggio dei sintomi" che si è tenuto a Firenze sabato 16 maggio presso la splendida cornice del Chiostro del Maglio, ex-sede della Scuola di Sanità Militare.
Generale apprezzamento è stato manifestato dai partecipanti per l'elevata qualità delle relazioni e per l'attualità dei temi trattati. Un ampio dibattito ha concluso i lavori ed è stato auspicato il ripetersi di tali eventi.

lunedì 11 maggio 2009

Firenze 16 maggio: Seminario Nazionale " Terapie complementari per l’anziano “fragile” Tra mente e corpo, comprendere il linguaggio dei sintomi"

Il 16 maggio 2009 si svolgerà a Firenze, nella splendida cornice del Chiostro del Maglio, in Via Venezia 5, il primo seminario nazionale di AMICO in collaborazione con AMES (Associazione dei medici di Scandicci). Il tema della giornata, organizzata per medici, farmacisti e psicologi, è l’anziano “fragile “, un paziente difficile che richiede un approccio multidisciplinare integrato.
Temi centrali del seminario sono il trattamento complementare delle Demenze e delle BPCO con la terapia omeopatica e la fitoterapia. Un approfondimento di Materia Medica omeopatica dedicato agli anziani e alcuni casi clinici chiudono il programma.
Il primo seminario nazionale di AMICO ha ottenuto i patrocini di Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Firenze, Azienda sanitaria Firenze, FIMMG, , Centro di riferimento per le medicine non convenzionali della Regione Toscana.
Per ulteriori informazioni :
Segreteria organizzativa CHRONOS , tel.0292871496- 0292871500.

venerdì 8 maggio 2009

Medicine Complementari: la posizione della FNOMCeO

Da Toscana Medica News Anno IX - n. 18 - 07/05/2009

Il Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Amedo Bianco, nella sua relazione al Consiglio nazionale del 17 aprile scorso, ha affrontato, fra l'altro, il tema delle Medicine Complementari, manifestando apprezzamento nei confronti della Legge regionale della Toscana n. 9/2007 che disciplina la materia, in quanto è una normativa fortemente incentrata sul ruolo delle Regioni e degli Ordini professionali quali autorità garanti della formazione. Tuttavia il Presidente Bianco ha lamentato la mancanza di una cornice normativa nazionale che impedisca la frammentazione dell'impianto regolatorio in tante differenti soluzioni regionali, che rischierebbero inconciliabilità normative. Dal punto di vista professionale, il Presidente Bianco ha tenuto a ribadire che l'auspicata regolamentazione a livello nazionale delle Medicine Complementari non rappresenterebbe una generica quanto impropria validazione scientifica delle stesse, ma piuttosto la riconduzione inequivocabile delle pratiche cosiddette "non convenzionali" nell'alveo degli atti medici e, quindi, esercitabili solo dai soggetti abilitati che se ne assumono la responsabilità professionale e giuridica.
Massimo Tilli, medico, Firenze