sabato 25 aprile 2009

L’OMEOPATIA PUÒ RIDURRE GLI EFFETTI COLLATERALI DELLE TERAPIE ANTITUMORALI


Segnalo l’interessante notizia pubblicata sulla rivista informatica Sanità News (qui):

“L'omeopatia ridurrebbe notevolmente gli effetti collaterali delle terapie antitumorali senza limitarne l'efficacia. Sono queste le conclusioni alle quali sono giunti una serie di studi clinici che hanno analizzato gli effetti di diverse sostanze omeopatiche. Secondo quanto riporta l'associazione no-profit Cochrane Collaboration, specializzata proprio nell'esaminare gli effetti collaterali delle terapie farmacologiche, tale responso verrebbe da otto studi condotti presso il Royal London Homeopathic Hospital su un totale di 664 partecipanti. Tali ricerche per la prima volta hanno accertato gli effetti lenitivi delle sostanze omeopatiche su chemio e radioterapia. Più in particolare uno studio francese ha attestato che una crema a base di calendula ha ridotto la dermatite acuta in pazienti con carcinoma mammario in modo assai più significativo rispetto al trattamento convenzionale. Si è rivelata efficace anche la Traumeel S, una miscela che comprende belladonna, arnica, iperico e echinacea, in grado di ridurre le stomatiti se usata come collutorio. Nessuno di questi studi ha evidenziato che uno qualsiasi di questi trattamenti possa interferire con le terapie antitumorali e una ulteriore ricerca ha addirittura dimostrato che, proprio grazie all'alleviamento degli effetti collaterali, chi riceve cure omeopatiche interrompe di meno la radioterapia rispetto a chi segue solo terapie tradizionali”.
Si tratta di positivi effetti terapeutici già noti a molteplici omeopati, ma che adesso sembrerebbero trovare un’interessante sponda dalla Cochrane Collaboration, fino ad ora apparsa piuttosto ostile nei confronti dell’omeopatia.


G. Di Leone, Medico, Bari

venerdì 24 aprile 2009

vaccini in crescita



Big Pharma punta ai vaccini
Le multinazionali del farmaco cominciano a diversificare i loro business, lasciando i medicinali sullo sfondo e dedicandosi alla prevenzione delle malattie. A trarne vantaggio i vaccini, sempre più attrattivi
Le Big Pharma, in difficoltà per le politiche governative stringenti, la concorrenza dei generici e la crisi economica, corrono ai ripari e cominciano a diversificare i loro business, lasciando i medicinali sullo sfondo e dedicandosi alla prevenzione delle malattie. Negli Stati Uniti Barack Obama ha già annunciato interventi mirati a tagliare i prezzi dei farmaci. Così, "tutto d'un tratto - sottolinea Simon Friend, global pharmaceutical leader di PricewaterhouseCoopers - la pecora nera della farmaceutica ricomincia ad acquisire attrattività, a causa dell'assenza di nuovi e promettenti farmaci all'orizzonte: i vaccini, prima guardati con diffidenza per il basso margine di profitto che potevano garantire, sono ora la chiave per ottenere nuovi profitti". Sanofi-Aventis, Merck, GlaxoSmithKline e Wyeth hanno storicamente dominato il settore per molti anni e lanciato negli ultimi tempi vaccini blockbuster, anche se ad alto costo, contro il papillomavirus umano o lo pneumococco. Ma ora anche altre aziende sono in prima fila: Novartis, che  divenuta la quinta produttrice di vaccini dopo l'acquisto di Chiron, e AstraZeneca, che si è aggiudicata MedImmune. E anche Pfizer sta per entrare nel business con la fusione con Wyeth. Ma qual è il segreto dell'attrattività dei vaccini? Friend non ha dubbi: "sono relativamente immuni dalla competizione dei generici e la crescita del mercato è stata impressionante negli ultimi tempi: le prime cinque produttrici, che possiedono l'85% del mercato, hanno raggiunto guadagni di 16 miliardi di dollari nel 2008, in progressione di un terzo rispetto a due anni fa. E nel 2012 si prevede che questa cifra raggiungerà i 22 miliardi".

Tratto da Vaccinare 33(11/04/2009)


La notizia si inserisce nell'ambito di un programma vaccinale in continuo cambiamento che ha per oggetto la popolazione pediatrica .
Se da una parte dobbiamo cogliere con soddisfazione l'acquisizione di nuove conquiste alla lotta di malattie gravi,come alcune infezioni da Pneumococco o alcuni ceppi di Papilloma Virus,dall'altra ci auguriamo una sempre maggiore informazione sugli effetti avversi a lungo termine conseguenti ad una ripetitiva stimolazione immunitaria in età precoci della vita.

Elena Bosi pediatra Milano

lunedì 20 aprile 2009

Noci e ipertensione

Nut consumption and risk of hypertension in US male physicians
Djoussé L, Rudich T, Gaziano JM.Clin Nutr. 2009 Feb;28(1):10-4.
"La correzione dello stile di vita e della dieta sono fondamentali per il controllo di diversi fattori di rischio cardiovascolare, tra i quali l’Ipertensione. Il consumo di diversi componenti della dieta, tra i quali le noci, è stato infatti associato ad un ridotto rischio di Diabete e Obesità, a loro volta associati all’Ipertensione. La frutta secca inoltre contiene poco sodio ed è ricca di elementi come potassio, magnesio e Grassi insaturi che possono avere effetti favorevoli sulla pressione. In questo studio prospettico i livelli di consumo di frutta secca sono stati messi in relazione con i valori pressori in quasi 16.000 soggetti inizialmente normotesi, arruolati nel Physicians’ Health Study. Coloro che ne assumevano quotidianamente (7 porzioni alla settimana) presentavano un rischio di diventare ipertesi significativamente ridotto rispetto ai soggetti che non consumavano mai noci. Tale beneficio non è stato osservato negli individui con indice di massa corporea superiore a 25, e cioè sovrappeso o obesi. Il consumo frequente di frutta secca può quindi avere un effetto preventivo nei confronti dell’Ipertensione per lo meno nei soggetti normopeso." (Tratto da: http://www.nutrition-foundation.it/ )
Enrica Campanini, medico, Firenze

giovedì 16 aprile 2009

Terapie complementari per l’anziano “fragile” Tra mente e corpo, comprendere il linguaggio dei sintomi


Firenze, 16 maggio 2009
Chiostro del Maglio c/o Caserma Redi – Via Venezia, 5

Il 16 maggio 2009 si svolgerà a Firenze, nella splendida cornice del Chiostro del Maglio, in Via Venezia 5, il primo seminario nazionale di A.M.I.C.O. - Associazione per la Medicina Integrata e la Cultura Omeopatica - in collaborazione con AMES - Associazione Medici di Scandicci. Il tema della giornata, rivolta a medici, farmacisti e psicologi, è l’anziano “fragile”, un paziente difficile che richiede un approccio multidisciplinare integrato.
Prendersi cura del paziente anziano in un paese che invecchia significa affrontare aspetti della
Medicina di cui molto si parla ma che spesso, nella pratica, sono sottovalutati o poco noti.
Il seminario di Geriatria di A.M.I.C.O. si apre con una relazione che chiarisce alcune peculiarità della farmacocinetica proprie dell’anziano, utili alla comprensione del razionale di una terapia individualizzata qual’ è ogni terapia complementare.
Completato l’identikit del paziente anziano dal punto di vista psicologico, si affronta quindi il tema delle demenze definite per il loro peso anche sociale epidemia silente degli anni duemila.
Con le competenze specifiche acquisite con l’aiuto degli specialisti, i temi centrali del seminario sono il trattamento complementare delle demenze e delle BPCO con la terapia omeopatica e la fitoterapia.
Un approfondimento di Materia Medica omeopatica dedicato agli anziani e alcuni casi clinici chiudono il programma.
I relatori, in maggioranza medici dirigenti ospedalieri e di strutture pubbliche, portano la loro esperienza quotidiana nel complesso ambito della terapia dell’anziano, affrontando anche gli aspetti iatrogeni.
Un’occasione importante per affrontare argomenti inusuali e l’opportunità di portare con sé reali proposte operative costituiscono una motivazione forte per aderire a questo importante primo seminario nazionale di A.M.I.C.O. che ha ottenuto i patrocini di Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Firenze, Azienda sanitaria Firenze, FIMMG, Centro di Riferimento per le Medicine non Convenzionali della Regione Toscana.
Per ulteriori informazioni:
Segreteria organizzativa CHRONOS:
Tel.0292871496 – 0292871500
Fax: 0291436853
Email: amicoseminari@chronosform.ti
http://www.amicomeopatia.it/

martedì 7 aprile 2009

Un social network medico italiano



Segnaliamo questo sito della AUSL di Bologna che è sostanzialemente un social network per medici. Necessita per un uso completo della registrazione ed è già ricco di contenuti. Tra l'altro una delle prime discussioni è stata proprio sulle metanalisi della letteratura scientifica Omeopatica.

venerdì 3 aprile 2009

Omeopatia: linee guida dell'AIFA

Su Toscana Medica News on -line n. 13 del è stato pubblicato in data 02/04/2009 quanto segue:
"Uno specifico tavolo tecnico, composto da rappresentanti dell'Aifa, del Ministero della Salute, dell'ISS e delle Aziende di settore, ha licenziato una specifica Linea guida per farmaci omeopatici sicuri al fine di tutelare appieno la salute dei cittadini. L'intento è quello di garantire a tutti i cittadini medicinali di cui sia verificata la qualità e la sicurezza. L'Aifa ricorda inoltre che l'acquisizione dello status di medicinale per i prodotti omeopatici, disposto dalla normativa comunitaria recepita e applicata a livello nazionale, li sottopone in Italia alle medesime regole in vigore per tutti i medicinali in generale ai fini della registrazione, prevedendo però dei percorsi semplificati per quelle formulazioni somministrabili per via orale, o esterna, prive di specifiche indicazioni terapeutiche e con un grado di diluizione tale da garantirne la sicurezza. Per ulteriori informazioni: http://www.agenziafarmaco.it/."

giovedì 2 aprile 2009

Dieta mediterranea e mortalità cardio e cerebrovascolare nella donna

Tratto da NFI-News: "E’ ben noto che la Dieta mediterranea riduce la mortalità cardiovascolare. Meno documentato è invece il ruolo di questo regime alimentare sugli eventi non fatali e sulla prevenzione dell’Ictus fatale e non fatale. In una recente analisi, ancora una volta condotta su quasi 75000 donne coinvolte nello Nurses’ Health Study e seguite nel periodo dal 1984 al 2004, il consumo della Dieta mediterranea è stato messo in Correlazione col rischio cardio e cerebrovascolare. L’aderenza alla Dieta mediterranea è stata valutata attraverso un sistema di punteggio basato sulla quantificazione del consumo di alimenti vegetali quali proteine e grassi monoinsaturi, il consumo di pesce, e la riduzione degli alimenti di origine animale. I risultati indicano che i soggetti nel quintile più alto di aderenza alla Dieta mediterranea avevano un ridotto rischio di eventi cardiovascolari (RR 0,71 p=0,0001) e Ictus (RR 0,87 p=0,03). Inoltre lo studio ha a sottolineato ancora una volta il beneficio della Dieta mediterranea nel ridurre la mortalità cardiovascolare (RR = 0,61 p=0,0001). Questo studio evidenza i benefici della Dieta mediterranea non solo sugli eventi cardiovascolari, ma anche sull’Ictus e sottolinea la necessità di nuovi studi anche nell’uomo (Circulation. 2009)
Enrica Campanini, medico, Firenze

Milano: terzo seminario del "Corso base in Fitoterapia"

Domenica 5 aprile si terrà a Milano il terzo seminario del
"Corso base in Fitoterapia"

Orario: 9.00-13.00 e 14.00-18.00
Sede: Milano, Istituto Don Bosco- Via Tonale 19


PROGRAMMA COMPLETO E CALENDARIO DEL CORSO SUL SITO http://www.amicomeopatia/